paolp78
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martedì 25 agosto 2020
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kolossal e musical al contempo
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Questa ennesima versione cinematografica del romanzo di Victor Hugo si caratterizza per essere sia un musical che un kolossal: nessuna di queste due definizioni può essere messa in discussione.
Si tratta certamente di un musical, in quanto per l'intera pellicola si assiste al susseguirsi di canzoni una dietro l'altra, intervallate da pochi secondi di parlato. Al riguardo deve dirsi che il cantato è impeccabilmente messo in scena ed altrettanto impeccabilmente eseguito, tuttavia l'opera ne risulta gravemente appesantita e seguirla dall'inizio alla fine non è cosa facile. In particolare va segnalato che le canzoni non sono state tradotte in italiano, pertanto il film è per la gran parte in lingua inglese e chi non lo conosce deve adattarsi a leggere i sottotitoli, venendo sottoposto ad uno sforzo non da poco.
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Questa ennesima versione cinematografica del romanzo di Victor Hugo si caratterizza per essere sia un musical che un kolossal: nessuna di queste due definizioni può essere messa in discussione.
Si tratta certamente di un musical, in quanto per l'intera pellicola si assiste al susseguirsi di canzoni una dietro l'altra, intervallate da pochi secondi di parlato. Al riguardo deve dirsi che il cantato è impeccabilmente messo in scena ed altrettanto impeccabilmente eseguito, tuttavia l'opera ne risulta gravemente appesantita e seguirla dall'inizio alla fine non è cosa facile. In particolare va segnalato che le canzoni non sono state tradotte in italiano, pertanto il film è per la gran parte in lingua inglese e chi non lo conosce deve adattarsi a leggere i sottotitoli, venendo sottoposto ad uno sforzo non da poco. Seguire il film nel suo evolversi diviene un'operazione non agevole, benché c'è da dire che l'opera è talmente arcinota che quasi tutti ne conoscono la trama (chi non ha letto il romanzo di Hugo, avrà almeno visto una delle precedenti versioni cinematografiche), pertanto alla fine si riesce comunque a comprenderla.
Quanto a che si tratti di un kolossal, non ci possono essere dubbi parimenti. I mezzi impiegati sono infatti giganteschi; ciò premesso deve anche dirsi che l'utilizzo fattone è straordinariamente proficuo. Costumi, trucco e scenografie sono di primissimo ordine e contribuiscono allo sbalorditivo impatto visivo, che è certamente uno dei principali punti di forza della pellicola.
Le interpretazioni sono riuscitissime; i grandi attori impiegati dimostrano doti canore insospettabili.
Hooper si conferma un regista di grande talento, qui messo in mostra in modo pieno. Molte le riprese grandiose ed esaltanti: restano particolarmente impresse quelle della scena di apertura con i forzati che tirano l'enorme nave, e quelle dell'idealizzata ed onirica scena di chiusura.
Una pecca è senz'altro costituita dalla durata della pellicola che è largamente eccessiva: benché l'opera sia eseguita in modo impeccabile, ridurne il minutaggio era indispensabile per renderla più facilmente godibile.
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alpaca84
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mercoledì 7 marzo 2018
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bello!
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Mi sono avvicinato al titolo dopo aver visto la performance di hug jackman in The greatest showman, curioso di vedere questo film di cui ne parlavano tutti.
La trama e la scenografia sono eccezionali , immagini e fotografie evocative che ricreano la Francia del periodo storico a pennello , facendoci sentire quasi nello scenario , un cast eccezionale di attori famosi è decisamente bravi nel coprire i rispettivi ruoli .
unica nota negativa avrei preferito delle canzoni più orecchaibili e ritmate come nel film che ho citato a inizio articolo ma , essendo tratto da un musical teatrale il prodotto ne esce più che bene ,sicuramente una bella pellicola.
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filippo catani
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mercoledì 1 febbraio 2017
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bellissima e struggente trasposizione
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Jean Valjean finisce i lavori forzati dopo 19 anni di reclusione e cercherà di rifarsi una vita ma l'integerrimo ispettore Javert non gli darà tregua.
I Miserabili è un'opera meravigliosa che nel corso degli anni si è prestata a numerosissime trasposizioni grazie alla bellezza della storia e alla sua ambientazione e perchè in quest'opera troviamo speranza, ingiustizia, amore, passione politica e inflessibilità. L'epica lotta tra Javert e Valjean, lo strazio di Fantine, l'amore per Cosette e di Cosette per un giovane rivoluzionario. Ecco in questo musical c'è tutto ma soprattutto ci sono la potenza delle immagini, della musica e dei suoi straordinari interpreti e questo lo vediamo già dalla prima lunga sequenza.
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Jean Valjean finisce i lavori forzati dopo 19 anni di reclusione e cercherà di rifarsi una vita ma l'integerrimo ispettore Javert non gli darà tregua.
I Miserabili è un'opera meravigliosa che nel corso degli anni si è prestata a numerosissime trasposizioni grazie alla bellezza della storia e alla sua ambientazione e perchè in quest'opera troviamo speranza, ingiustizia, amore, passione politica e inflessibilità. L'epica lotta tra Javert e Valjean, lo strazio di Fantine, l'amore per Cosette e di Cosette per un giovane rivoluzionario. Ecco in questo musical c'è tutto ma soprattutto ci sono la potenza delle immagini, della musica e dei suoi straordinari interpreti e questo lo vediamo già dalla prima lunga sequenza. Javert/Crowe che canta in bilico su un cornicione davanti a Notre Dame e in bilico tra senso del dovere e umanità è stupendo. Certo la scena se la ruba tutta la stupenda Fantine/Hattaway che in pochi struggenti minuti regala una straziante interpretazione capace di lacerare anche i cuori più insensibili. Detto ciò una menzione va comunque a tutto il cast, ai compositori delle musiche ma anche ai meravigliosi costumi e le superbe ricostruzioni.
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renato c.
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giovedì 29 dicembre 2016
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grande music-hall
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Più che di un music-hall si tratta di un'opera un quanto è cantato al 99%; opera non lirica, ma nemmeno rock come "Jesus Christ superstar". Il romanzo di Victor Hugo non l'avevo mai letto, ricordo molto bene, però lo sceneggiato di Sandro Bolchi con Gastone Moschin e Tino Carraro. Debbo dire che, dopo il primo impatto, questo film va avanti molto bene; gradualmente si accetta il continuo cantato, e la bravura degli attori, la scenografia e l'ambientazione fanno il resto! ottimo il protagonista: Hugh Jackman ed in gamba anche Russell Crowe nel ruolo di Javert, anche se ne fa un personaggio molto meno odioso di quello interpretato da Tino Carraro! Ben ricostruite le scene di miseria con tutti quegli straccioni e l'osteria dei Thenardiér che è contemporaneamente osteria, postribolo e toilette pubblica, il tutto fatto assieme e davanti agli occhi di tutti! Da voltastomaco (nel senso che era fatta molto bene!) la sequenza delle fogne! Ma per salvare una vita si affronta di tutto! ben fatte le scene delle barricate in cui spicca in bravura il ragazzo Gavroche; notevoli le interpreti femminili anche se quella che più mi ha colpito è stata la non-protagonista Samantha Barks (da sognarsela di notte!).
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Più che di un music-hall si tratta di un'opera un quanto è cantato al 99%; opera non lirica, ma nemmeno rock come "Jesus Christ superstar". Il romanzo di Victor Hugo non l'avevo mai letto, ricordo molto bene, però lo sceneggiato di Sandro Bolchi con Gastone Moschin e Tino Carraro. Debbo dire che, dopo il primo impatto, questo film va avanti molto bene; gradualmente si accetta il continuo cantato, e la bravura degli attori, la scenografia e l'ambientazione fanno il resto! ottimo il protagonista: Hugh Jackman ed in gamba anche Russell Crowe nel ruolo di Javert, anche se ne fa un personaggio molto meno odioso di quello interpretato da Tino Carraro! Ben ricostruite le scene di miseria con tutti quegli straccioni e l'osteria dei Thenardiér che è contemporaneamente osteria, postribolo e toilette pubblica, il tutto fatto assieme e davanti agli occhi di tutti! Da voltastomaco (nel senso che era fatta molto bene!) la sequenza delle fogne! Ma per salvare una vita si affronta di tutto! ben fatte le scene delle barricate in cui spicca in bravura il ragazzo Gavroche; notevoli le interpreti femminili anche se quella che più mi ha colpito è stata la non-protagonista Samantha Barks (da sognarsela di notte!). Insomma il regista Tom Hooper ha dimostrato di come si può imbastire un magnifico spettacolo musicale attingendo ad un classico della letteratura!
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luca1968
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martedì 14 giugno 2016
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tutto sbagliato!
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I tanti commenti positivi che ho letto su questo film non fa che confermarmi che il musical da cui è tratto è un assoluto capolavoro. Se infatti tanti spettatori si sono entusiasmati vedendo attori del tutto fuori parte cantare malissimo, non oso immaginare le reazioni se lo vedessero dal vivo a Londra come io ho fatto per ben cinque volte, arrivando ogni volta a piangere di commozione alla fine dello spettacolo. La regia di Tom Hooper è terribile, con tutte quelle inquadrature sghembe e scentrate e con quei primi piani con lenti deformanti che ti fanno venire la nausea. Ho voluto rivedere la scena di "Do you hear the people sing?", brano da pelledoca: sembra di essere su un veliero senza timone nel bel mezzo di un tifone! Immagino vorrebbe essere una regia "moderna" e anticonvenzionale, ma il risultato è totalmente sgradevole.
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I tanti commenti positivi che ho letto su questo film non fa che confermarmi che il musical da cui è tratto è un assoluto capolavoro. Se infatti tanti spettatori si sono entusiasmati vedendo attori del tutto fuori parte cantare malissimo, non oso immaginare le reazioni se lo vedessero dal vivo a Londra come io ho fatto per ben cinque volte, arrivando ogni volta a piangere di commozione alla fine dello spettacolo. La regia di Tom Hooper è terribile, con tutte quelle inquadrature sghembe e scentrate e con quei primi piani con lenti deformanti che ti fanno venire la nausea. Ho voluto rivedere la scena di "Do you hear the people sing?", brano da pelledoca: sembra di essere su un veliero senza timone nel bel mezzo di un tifone! Immagino vorrebbe essere una regia "moderna" e anticonvenzionale, ma il risultato è totalmente sgradevole. La scelta degli attori, poi, è assolutamente inconcepibile. Jackman si impegna molto e ha una voce passabile, ma non è Jean Valjean. Nel ruolo principale avrei visto molto meglio Russell Crowe, che invece non c'entrava nulla con il personaggio di Javert, oltre ad essere praticamente senza voce, per cui ogni tentativo di alzare di un tono otteneva il risultato di un asino che raglia esalando l'ultimo respiro! Anche Baron Cohen, Redmayne, la Bonham-Carter e la Seyfried sono fuori parte, mentre le uniche che si salvano e non sfigurano a confronti con gli interpreti teatrali sono Anne Hathaway e Samantha Barks (mi risulta guarda caso che quest'ultima avesse interpretato Eponine anche a teatro). Insomma, un film che con un altro regista e altri attori avrebbe potuto essere un capolavoro, mentre così sembra solo la copia di un dipinto meraviglioso di Van Gogh, realizzata da un bambino (ubriaco) di cinque anni. So che gli amanti del film storceranno il naso e non saranno d'accordo con me, ma provate ad acquistare ed ascoltare il cd della versione teatrale e, se vi è piaciuta la musica, noterete la differenza ed entrerete in paradiso....
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antonio
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giovedì 21 gennaio 2016
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one day more! another day, another destiny!!!
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Capolavoro!!!! Sicuramente uno dei migliori film di tutti i tempi. Ottime interpretazioni da parte degli attori soprattutto quella di Anne Hathaway che per la sua interpretazione si é aggiudicata l'Oscar per la miglior attrice non protagonista. Bravissimi come sempre anche Hugh Jackman e Russell Crowe. Bellissima la colonna sonora e le musiche di cui è impossibile non innamorarsi ottima anche la regia. In poche parole è un film semplicemente magnifico in tutti i suoi aspetti.
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great steven
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sabato 14 novembre 2015
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magnifico libro naturalista in versione musicata.
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LES MISéRABLES (USA, 2013) diretto da TOM HOOPER. Interpretato da HUGH JACKMAN, RUSSELL CROWE, ANNE HATHAWAY, SACHA BARON COHEN, HELENA BONHAM CARTER, AMANDA SEYFRIED, EDDIE REDMAYNE, AARON TVEIT, SAMANTHA BARKS, DANIEL HUTTLESTONE, COLM WILKINSON, KILLIAN DONNELLY, FRA FEE
Versione cinematografica dell'omonimo musical a sua volta ispirato al capolavoro indiscutibile di Victor Hugo, sceneggiata da William Nicholson. Scritta da Alain Boublil per i testi e da Claude Michel Schönberg per le musiche nel 1978, la pièce teatrale effettua il suo debutto a Parigi nel 1980 e viene successivamente adattata alla lingua inglese, per esordire poi a Londra nel 1985 spodestando, in qualità di musical più longevo del mondo, Cats, che ne deteneva il record precedentemente.
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LES MISéRABLES (USA, 2013) diretto da TOM HOOPER. Interpretato da HUGH JACKMAN, RUSSELL CROWE, ANNE HATHAWAY, SACHA BARON COHEN, HELENA BONHAM CARTER, AMANDA SEYFRIED, EDDIE REDMAYNE, AARON TVEIT, SAMANTHA BARKS, DANIEL HUTTLESTONE, COLM WILKINSON, KILLIAN DONNELLY, FRA FEE
Versione cinematografica dell'omonimo musical a sua volta ispirato al capolavoro indiscutibile di Victor Hugo, sceneggiata da William Nicholson. Scritta da Alain Boublil per i testi e da Claude Michel Schönberg per le musiche nel 1978, la pièce teatrale effettua il suo debutto a Parigi nel 1980 e viene successivamente adattata alla lingua inglese, per esordire poi a Londra nel 1985 spodestando, in qualità di musical più longevo del mondo, Cats, che ne deteneva il record precedentemente. Hooper, premiato due anni prima con l’Oscar per il meraviglioso The King's Speech, decide di concentrare la propria attenzione analitica sull’aspetto socio-politico dell’opera, mettendo in risalto le sfortunate vicende del protagonista Jean Valjean, perseguitato a vita per un furtarello di poco conto e definitivamente marchiato dalla durissima esperienza in carcere, ma poi redento grazie al periodo passato nelle vesti di sindaco di Montreuil-sur-mer sotto il nome di Monsieur Madeleine e, con efficienza ancora maggiore, grazie all’adozione di Cosette, simbolo di una delicata innocenza e della speranza rosea per il futuro. Il regista riesce ad avvolgere di perfidia e malvagità la figura di Javert, raffigurato come un ispettore estremamente ligio al dovere, severissimo nei metodi e intestardito a far trionfare ovunque la sua personale idea di giustizia basata sulla punizione dei colpevoli e il perseguimento di un obiettivo a costo di sacrificare qualunque cosa. Un analogo esperimento, ma di senso e valenza capovolti, sortisce un risultato positivo anche per Marius Pontmercy, giovane romantico e idealista che, respingendo una vita troppo facile cullata dagli agi della ricca famiglia da cui proviene, sceglie di combattere sulle barricate appoggiando la causa dei moti rivoluzionari dell’epoca storica in cui vive. Un lato squisitamente comico, anzi grottesco, riveste le figure dei Thénardier (un S. B. Cohen istrionico come sempre e una H. B. Carter con corde curiosamente autoironiche), la coppia di locandieri dai pochi scrupoli che trama continuamente per riconquistare la bambina sottratta loro da Valjean e far passare brutte esperienze a colui che costituisce la causa scatenante di tutte le loro disgrazie. Infine, c’è anche una deliziosa A. Hathaway (premiata con l’Oscar alla miglior attrice non protagonista) che non solo interpreta con dolcezza ed eleganza la povera prostituta Fantine che, ormai vicina alla morte, affida alla pietà altrui sua figlia Cosette, ma regala anche agli spettatori un momento di sublime poesia cantando " I Dreamed a Dream" con un lunghissimo primo piano che ne sottolinea, senza assolutamente enfatizzarle (e il rischio c’era comunque), le sue eccellenti doti canore unite ad un senso del drammatico che permette di apprezzare una perizia recitativa davvero straordinaria e non certo comune. Interamente cantato, e cantato piuttosto bene dall’intero cast, anche se, a tal proposito, qualche critico ha evidenziato come R. Crowe abbia una voce così superiore a H. Jackman da far risultare il personaggio di Javert più interessante e tormentato dello stesso Jean Valjean. Io non sono affatto di questo avviso: per quanto si impegni e reciti col suo abituale puntiglio il proprio ruolo, l’attore premio Oscar per Il gladiatore è l’unico interprete che, sul piano del canto, lascia lievemente a desiderare. Doppiaggio italiano appena orecchiato, in quanto la pellicola è stata distribuita quasi completamente in versione originale con sottotitoli negli idiomi dei paesi in cui è uscita nelle sale. Fortunatamente, per quanto riguarda una sceneggiatura ben congegnata e rispettosa soprattutto della pagina scritta, più che del musical derivatone, il discorso pessimistico di pietà per un mondo di perdenti e persone destinate ad essere sconfitte pur conservando la dignità, viene mantenuto nel film, rispettando le volontà medesime di Hugo, il quale scrisse il suo libro più intenso e sfaccettato all’alba del Naturalismo francese, una corrente letteraria e filosofica che sicuramente non privilegiava le storielle amorose a presa facile o la ricerca asfissiante e spossante di una lieta fine che comunque sia il film che il romanzo lasciano intendere, grazie al fatto che Valjean, in punto di morte, si guadagna il Paradiso affidando tutti i suoi averi e tutta la sua eredità alla figlia adottiva Cosette e a Marius, ormai divenuto suo genero. Anche il trucco e il sonoro sono stati premiati con l’Academy Award.
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dejan t.
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sabato 10 ottobre 2015
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una storia di sentimenti che conquista il cuore
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Sono rimasto sinceramente senza parole dopo aver visto questo capolavoro di Tom Hooper: se la scelta della forma del musical, per narrare le vicende della guerra civile francese dei primi anni dell'Ottocento, poteva sembrare dall'esterno rischiosa e azzardata, mai scelta fu più azzeccata: il risultato è pregevole e alla fine la combinazione tra scene toccanti e musiche sublimi fa scappare qualche lacrima nel finale.
Inutile dire che la colonna sonora e i costumi di scena (magnifici) hanno contribuito a guidare lo spettatore attraverso le vicende e i sentimenti dei protagonsiti, immergendoli in una realtà cruda e feroce, eppure non troppo distante dalla nostra.
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Sono rimasto sinceramente senza parole dopo aver visto questo capolavoro di Tom Hooper: se la scelta della forma del musical, per narrare le vicende della guerra civile francese dei primi anni dell'Ottocento, poteva sembrare dall'esterno rischiosa e azzardata, mai scelta fu più azzeccata: il risultato è pregevole e alla fine la combinazione tra scene toccanti e musiche sublimi fa scappare qualche lacrima nel finale.
Inutile dire che la colonna sonora e i costumi di scena (magnifici) hanno contribuito a guidare lo spettatore attraverso le vicende e i sentimenti dei protagonsiti, immergendoli in una realtà cruda e feroce, eppure non troppo distante dalla nostra.
Ritengo che la recitazione di Hugh Jackman sia stata ottima, ma il vero punto vincente sta nella figura della giovane madre di Cosette, rappresentata magistralmente da una splendida Anne Hathaway, forse vera protagonista di tutta la vicenda. Con la partecipazione di Russell Crowe, il fim-musical diventa testimone di quei tempi duri, in cui bambini di giovanissima età andavano a combattere tra le barricate insieme al padre e ai familiari, tempi di fame e morte.
Un connubio tra eventi, relazioni, sentimenti, emozioni, che conquistano il cuore e non lo lasciano più.
Fuori dal cinema sentivo ancora i brividi di quella visione, mentre con un fazzoletto mi asciugavo una lacrima solitaria...
Film semplicemente SPLENDIDO!
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cress95
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lunedì 7 settembre 2015
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victor hugo conquista anche la settima arte
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Un solenne recitativo condito da attori che si trasfigurano teatranti, il tutto in una Parigi ottocentesca e rivoluzionaria: ecco questo è "Les miserables" in poche parole. Tuttavia tale semplicistica definizione non rende assolutamente giustizia all'immensità realizzata da Tom Hooper, il quale dopo essersi fatto notare ed apprezzare con "Il discorso del re", dona nuova linfa all'immortale capolavoro di Hugo, senza per ciò ricorrere ad alcun artificio di sorta.
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Un solenne recitativo condito da attori che si trasfigurano teatranti, il tutto in una Parigi ottocentesca e rivoluzionaria: ecco questo è "Les miserables" in poche parole. Tuttavia tale semplicistica definizione non rende assolutamente giustizia all'immensità realizzata da Tom Hooper, il quale dopo essersi fatto notare ed apprezzare con "Il discorso del re", dona nuova linfa all'immortale capolavoro di Hugo, senza per ciò ricorrere ad alcun artificio di sorta.
L'incalzante (ma mai stancante) ritmo della vicenda è scandito dalle eccezionali performance canore dei molteplici attori in scena, i quali introducono o seguono le varie arie dell'opera senza ricorrere ai lenti e canonici dialoghi, ma donandosi "in toto" al canto e alla musica. In un così vasto firmamento di stelle, la "cintura d'Orione" risulta essere la triade Crowe (l'integerrimo secondino Javert), Jackman (l'ex galeotto Valjean), Hataway (la povera Fantine). In particolare "Les miserables" funge da vera e propria consacrazione per la Hataway, che da questa esperienza ne trae un oscar (per la migliore attrice non protagonista), a mio avviso assolutamente meritato. Dal canto suo il Crowe riscopre, con la fatica dell'Hooper, una sua intima natura (quella appunto di attore da musical) da tempo, per lo meno su grande schermo, abbandonata, e lo fa nel migliore dei modi, regalando al pubblico una recitazione solenne, profonda ed evocativa. Per ultimo, ma non per importanza, giungiamo a Hugh Jackman, protagonista assoluto della vicenda, che (finalmente) per una volta mette da parte la la rude maschera da guerriero mutante per calarsi in un ruolo di maggior classe. Il risultato? Sicuramente la sua migliore interpretazione di sempre. Il suo Jean Valjean entra di diritto nell'Olimpo dei personaggi cinematografici e teatrali, grazie ad un pathos che, a questo punto sono sicuro, solo Jackman sarebbe stato capace di dargli.
Infine, trattandosi "Les miserables" in fin dei conti di un musical, non ci si può non soffermare sul comparto sonoro, ovviamente curato all'uopo dal maestro Claude-Michel Schönberg, il quale lo aveva in origine pensato per la sola trasposizione teatrale, e che mai avrebbe potuto immaginare una così perfettamente riuscita applicazione anche al contesto cinematografico, nel quale la colonna sonora ("Look down") ascende a pieno titolo agli apici della perfezione, a fianco di quello che, almeno dal sottoscritto, può essere di diritto considerato il migliore film musicale della storia del cinema.
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williamd
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domenica 5 luglio 2015
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da pelle d'oca!
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Nonostante sia poco più di un neofita nel campo della regia cinematografica non è insensato definire Tom Hooper un regista geniale, che dopo la ragguardevole conduzione di “Il discorso del re” si riconferma emerito con “Les Misérables”, rappresentazione dell’omonimo musical tratto dal celeberrimo romanzo del scritto romantico Victor Hugo.
Sullo sfondo della restaurazione francese dove sono molti i cosiddetti “miserabili”, ovvero persone costrette a vivere nella più povera delle indigenze, si sviluppa la traccia del racconto che parte nel 1815 a Tolone, dove Jean Valjean viene liberato dopo 19 di lavori forzati.
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Nonostante sia poco più di un neofita nel campo della regia cinematografica non è insensato definire Tom Hooper un regista geniale, che dopo la ragguardevole conduzione di “Il discorso del re” si riconferma emerito con “Les Misérables”, rappresentazione dell’omonimo musical tratto dal celeberrimo romanzo del scritto romantico Victor Hugo.
Sullo sfondo della restaurazione francese dove sono molti i cosiddetti “miserabili”, ovvero persone costrette a vivere nella più povera delle indigenze, si sviluppa la traccia del racconto che parte nel 1815 a Tolone, dove Jean Valjean viene liberato dopo 19 di lavori forzati. Malgrado abbia ottenuto la libertà, Jean Valjean resta ancora un emarginato sociale a causa del suo passato in prigionia (cagionato in realtà per aver rubato una pagnotta), ma dopo otto anni e con una nuova identità – sotto il nome di Signor Madeleine - si ritrova sindaco e proprietario di una fabbrica.
Jean Valjean è un cuore pieno d’amore e decide di adottare la piccola Cosette, dopo la morte della madre della bambina che appena conosceva. Ma i guai cominciano quando la guardia carceraria Javert, scoprendo chi si celi dietro allo pseudonimo di Signor Madeleine, decide di dare la caccia a Jean Valjean.
Dopo anni di anonimato e di solitudine Cosette è cresciuta e si è innamorata del giovane Marius mentre però divampano i fuochi dei rivoluzionari anti monarchici…
Interamente cantato il film è davvero emozionate e coinvolgente, in alcune scene da pelle d’oca! Fantastici e degni di lode tutti gli attori; in particolare sottolineerei le superbe interpretazioni di Hugh Jackman, Eddie Redmayne e Anne Hathaway.
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