gennaro
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lunedì 2 luglio 2018
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che dire?!
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Daniel Radcliffe, forse l'unico che mi aveva convinto dall'inizio alla fine del film. Senza di lui, mi sa che il film sarebbe di sicuro più noioso di quello attuale, ma secondo me, a tratti è veramente noioso perché lui e gli altri fanno le stesse identiche cose. L'inizio si presta a mostrare quello che succede. Infatti mi aveva attirato a capire come si sarebbe evoluta la trama, invece che dare quel tocco di classe, si riduceva a far vedere il tutto e basta. Il film mostra la casa, ma mostra solo la facciata e poche stanze. Non si ferma sui dettagli, che è l'elemento cardine. Si appresta a far vedere gli spettri, ma senza dargli una forma. Niente di nuovo accade, ma l'effetto sorpresa nella seconda parte c'è e molta.
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Daniel Radcliffe, forse l'unico che mi aveva convinto dall'inizio alla fine del film. Senza di lui, mi sa che il film sarebbe di sicuro più noioso di quello attuale, ma secondo me, a tratti è veramente noioso perché lui e gli altri fanno le stesse identiche cose. L'inizio si presta a mostrare quello che succede. Infatti mi aveva attirato a capire come si sarebbe evoluta la trama, invece che dare quel tocco di classe, si riduceva a far vedere il tutto e basta. Il film mostra la casa, ma mostra solo la facciata e poche stanze. Non si ferma sui dettagli, che è l'elemento cardine. Si appresta a far vedere gli spettri, ma senza dargli una forma. Niente di nuovo accade, ma l'effetto sorpresa nella seconda parte c'è e molta.
La prima parte si trascina senza mai trovare un punto lontanamente interessante. Invece nell'altra ha una ragione di andare avanti. Fa paura, si sblocca e così i luoghi diventano piacevoli da vedere, le situazioni si intrecciano, la suspence inizia a ingradare ecc. Gli altri personaggi non servono. Potevamo anche raccontare tutto dentro casa. Magari c'era più coinvolgimento e terrore. La verità poteva essere resa migliore e spiegata meglio, invece è il contrario. Il finale poteva salvare tutta la brutezza della prima parte, ma perché finirlo in un modo così brutto? Non lo capirò mai. Comunque, preferisco Echi Mortali o Gothika. Sembravano classici, ma almeno avevano qualcosa di originale. Erano migliori.
Questo è molto noioso. Qualcosina si salva. E anche l'atmosfera si salva.
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francy99
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lunedì 27 luglio 2015
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una storia... da paura
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Ottima interpretazione da parte di Daniel Radcliffe, buona la storia, commovente il finale e buoni gli effetti speciali
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themorenina
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venerdì 19 giugno 2015
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potrebbe essere un bel film
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Questo film potrebbe essere molto più bello se non fosse per Daniel Radcliffe che, secondo me, non esprime nulla con la sua interpretazione,peccato perché il libro é meraviglioso.
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toty bottalla
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giovedì 2 aprile 2015
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horror sornione votato al sussulto continuo!
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Una storia d'horror d'altri tempi quando l'attenzione agli elementi caratteristici del mosaico spettacolare da servire al pubblico aveva la sua importanza, qui, le immagini e i sussulti creati da una suspense rapida ed efficace prevalgono sui dialoghi rendendo magica l'atmosfera che la location, l'ottima fotografia e ambientazione contribuiscono a suggestionarne il racconto, la lacuna di watkins è stata forse quella di puntare troppo la macchina da presa su radcliffe trascurando elementi secondari come la taverna e i suoi frequentatori troppo frettolosamente esclusi dal set, il finale non scontato fa però presagire all'inevitabile sequel. Saluti.
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Una storia d'horror d'altri tempi quando l'attenzione agli elementi caratteristici del mosaico spettacolare da servire al pubblico aveva la sua importanza, qui, le immagini e i sussulti creati da una suspense rapida ed efficace prevalgono sui dialoghi rendendo magica l'atmosfera che la location, l'ottima fotografia e ambientazione contribuiscono a suggestionarne il racconto, la lacuna di watkins è stata forse quella di puntare troppo la macchina da presa su radcliffe trascurando elementi secondari come la taverna e i suoi frequentatori troppo frettolosamente esclusi dal set, il finale non scontato fa però presagire all'inevitabile sequel. Saluti.
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soviet rossija
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lunedì 16 febbraio 2015
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emotivamente goth
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Il film di Watkins si presenta in modo per nulla mediocre,malgrado la ghost story con delitto e castigo sia ormai sul viale del tramonto. Atmosfere gotiche azzeccate,trama visibilmente ispirata,ambientazione storica discreta,uso corretto della suspence,effetti visivi buoni seppur limitati,scenografie da premio e una positiva 'quasi' assenza di sangue. Il tenore del film è apprezzabile anche se i personaggi sono molto affettati e alcune situazioni risultano sconnesse e di difficile comprensione per lo spettatore medio. In molte parti della storia-cornice,la pellicola,si discosta dal romanzo gotico ispiratore("La donna in nero" di Susan Hill,uno dei migliori libretti horror del novecento) e raggiunge abissi inquietanti tra terrore e borderline.
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Il film di Watkins si presenta in modo per nulla mediocre,malgrado la ghost story con delitto e castigo sia ormai sul viale del tramonto. Atmosfere gotiche azzeccate,trama visibilmente ispirata,ambientazione storica discreta,uso corretto della suspence,effetti visivi buoni seppur limitati,scenografie da premio e una positiva 'quasi' assenza di sangue. Il tenore del film è apprezzabile anche se i personaggi sono molto affettati e alcune situazioni risultano sconnesse e di difficile comprensione per lo spettatore medio. In molte parti della storia-cornice,la pellicola,si discosta dal romanzo gotico ispiratore("La donna in nero" di Susan Hill,uno dei migliori libretti horror del novecento) e raggiunge abissi inquietanti tra terrore e borderline. Certamente la sceneggiatura ha aiutato molto. Le interpretazioni sono emotivamente un po' distaccate(ciò dovuto al puerile profilo psichico dei personaggi,spesso limitato a sensazioni relativamente semplici quali terrore,curiosità e rabbia). Da notare,Daniel Dadcliffe,in un ruolo non proprio ex-novo per contenuti e stile recitativo(anche gli ultimi capitoli della Harry Potter Saga avevamo raggiunti toni foschi e ambientazioni gotichegggianti),ma ben interpretato anche se vicino agli stereotipi del protagonista di ghost stories,caratterizzato dal conflitto interiore dovuto alla vedovanza che lo ha posto in difficoltà lavorative ed ulteriormente prostrato da una situazione orribile e da un insano sentimento di arrivare all'origine dei fatti(che per il suo personaggio diviene la fine). Anche l'interpretazione di Liz White nella parte del title caracter non è male;una donna decisamente sfortunata,privata del figlio e beffata dai tutori di esso,che svolge il doppio ruolo di vendicatrice egoista e sadica(la scelta dei bimbi come mezzi di vendetta è significativa) e di anima luttuosa capace di grandi atti di riconoscenza come dimostra il romanticissimo,e inaspettato,finale semi-favolistico(funestato solo dalla sua tetra apparizione in chiusura). Questa sua duplice,malgrado piccola parte dal punto di vista recitativo,la rende(come ricorda il titolo) l'unica vera e insindacabile protagonista della miglior pellicola britannica non comica degli ultimi dieci anni.Un film da guardare anche per chi non apprezza il genere. CCCP
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cinemalove
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venerdì 30 gennaio 2015
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niente male
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Decisamente valido, l'horror in stile British colpisce sempre bene nell'animo: conversazioni concise e molto più spazio all'inquietante silenzio e all'ottima ambientazione. Pecca in alcuni buchi di scena, a volte ti ritrovi in una parte specifica del film senza capire bene il perchè, ma in generale funziona bene. Come altrettanto bene funziona il personaggio della donna in nero, malinconica e attorniata costantemente da un alone di mistero.
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onufrio
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sabato 1 novembre 2014
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storie di fantasmi
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Daniel Radcliffe sveste i panni del maghetto e diventa adulto, un adulto sofferente per la scomparsa della moglie morta per dare alla luce il figlio. Il protagonista si ritrova, per motivi di lavoro, in una zona dell'Inghilterra per vendere una casa, un villino misterioso sito in un macabro posto e con un passato non certo glorioso. Fra fantasmi e strane presenze il nostro protagonista cerca di porre fine a questa maledizione che affligge la piccola contea, e quando tutto sembrerà risolto avverrà il colpo di scena.
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evildead
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lunedì 1 settembre 2014
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il fantasma di harry potter...
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TROPPA CARNE AL FUOCO IN QUESTO FILM... SALUTIAMO CON PIACERE IL RITORNO DELLA GLORIOSA HAMMER,MA IL FILM DELUDE; NON BASTANO LE BELLE SCENOGRAFIE L',OTTIMA LOCATION , QUALCHE EFFETTO SONORO E VISIVO ED ARIA "VINTAGE" PER METTERE A SEGNO UN BUON COLPO. NON DI QUESTI TEMPI ,TANTO (TROPPO...) RICCHI DI GHOST-STORY CINEMATOGRAFICHE. LA STORIA E' BANALOTTA E PASTICCIATA , (SE LEGGIAMO IL DYLAN DOG "LA DAMA IN NERO" E' MOLTO MEGLIO ,PER DIRNE UNA...)I PERSONAGGI STREOTIPATI, NON SPAVENTA PER NULLA (A PARTE I SALTI CHE SI FANNO PER I SOLITI EFFETTI A TUTTO VOLUME ,ORMAI TRITI) , E QUEL PO' DI ATMOSFERA CHE C'E' NON BASTA . DANIEL RADCLIFFE NON E' CREDIBILE COME PADRE TORMENTATO,E' INESPRESSIVO ,ASSISTE A FENOMENI DA INFARTO MA RIMANE SERAFICO; INOLTRE COMPIE GESTA DA EROE INDOMITO ,PUR ESSENDO UN SEMPLICE AVVOCATO.
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TROPPA CARNE AL FUOCO IN QUESTO FILM... SALUTIAMO CON PIACERE IL RITORNO DELLA GLORIOSA HAMMER,MA IL FILM DELUDE; NON BASTANO LE BELLE SCENOGRAFIE L',OTTIMA LOCATION , QUALCHE EFFETTO SONORO E VISIVO ED ARIA "VINTAGE" PER METTERE A SEGNO UN BUON COLPO. NON DI QUESTI TEMPI ,TANTO (TROPPO...) RICCHI DI GHOST-STORY CINEMATOGRAFICHE. LA STORIA E' BANALOTTA E PASTICCIATA , (SE LEGGIAMO IL DYLAN DOG "LA DAMA IN NERO" E' MOLTO MEGLIO ,PER DIRNE UNA...)I PERSONAGGI STREOTIPATI, NON SPAVENTA PER NULLA (A PARTE I SALTI CHE SI FANNO PER I SOLITI EFFETTI A TUTTO VOLUME ,ORMAI TRITI) , E QUEL PO' DI ATMOSFERA CHE C'E' NON BASTA . DANIEL RADCLIFFE NON E' CREDIBILE COME PADRE TORMENTATO,E' INESPRESSIVO ,ASSISTE A FENOMENI DA INFARTO MA RIMANE SERAFICO; INOLTRE COMPIE GESTA DA EROE INDOMITO ,PUR ESSENDO UN SEMPLICE AVVOCATO..., CERTO COLPA DEL REGISTA E DELLO SCENEGGIATORE ,MA LUI CI METTE DEL SUO.MA LO RICORDATE JOHNNY DEPP IN "SLEEPY HOLLOW" DI TIM BURTON? COME DITE? CHE QUELLI ERANO DEPP E BURTON ? AH ,GIA'...
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daniele 69
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venerdì 2 agosto 2013
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ma che belli i film di fantasmi di una volta...
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Carino. Finalmente un film di fantasmi alla vecchia maniera.
Una bella fiaba gotica con tutti i cliché del genere: case abbandonate, dame nere, cimiteri nella brughiera, corvi, bambole inquietanti.
Tutto così magnificamente vittoriano.
Basta questi fantasmi nippo-coreani dai lunghi capelli neri che hanno un poco scassato e soprattutto basta adolescenti con gli ormoni a 1000 e sempre con le telecamere in mano.
I cast fa il minimo sindacale compreso il nostro Daniel Radcliffe.... Ma che fatica scordarsi Harry Potter. :)
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eugenio
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sabato 6 luglio 2013
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piccoli uomini non crescono
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Con il termine gotico si intende quella corrente letterario-cinematografica che ha i suoi prodromi nei romanzi ottocenteschi dello scrittore inglese Alexander Pope, Henry James (e successivamente con Edgar Allan Poe e Stoker) basati su motivi orrorifici e soprannaturali, figli della corrente romantica/sublime diffusasi nei salotti buoni dell'epoca. Il motivo dei fantasmi è certamente un clichè abusato della cinematografia contemporanea che continua ad affascinare (spesso con esiti non eccezionali) numerosi cineasti: basti pensare a The Others (bello!) e al (semi deludente) The Orphanage dove motivo principale e protagonista assoluto era il bambino/i, portatore/i di innocenze immacolate distrutte da qualche disgrazia non meglio identificata.
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Con il termine gotico si intende quella corrente letterario-cinematografica che ha i suoi prodromi nei romanzi ottocenteschi dello scrittore inglese Alexander Pope, Henry James (e successivamente con Edgar Allan Poe e Stoker) basati su motivi orrorifici e soprannaturali, figli della corrente romantica/sublime diffusasi nei salotti buoni dell'epoca. Il motivo dei fantasmi è certamente un clichè abusato della cinematografia contemporanea che continua ad affascinare (spesso con esiti non eccezionali) numerosi cineasti: basti pensare a The Others (bello!) e al (semi deludente) The Orphanage dove motivo principale e protagonista assoluto era il bambino/i, portatore/i di innocenze immacolate distrutte da qualche disgrazia non meglio identificata.
In questo contesto si inserisce il nuovo The woman in black di Watkins adattato ad un romanzo di Susan Hill, con protagonista il maghetto Harry Potter, Radcliffe, qui nei panni di un giovane e solitario avvocato, Arthur Kipps. Costui, persa la moglie in un tragico incidente e con un figlioletto di tre anni cui badare, viene incaricato dal proprietario dello studio legale in cui presta servizio di sbrigare delle pratiche relative all'eredità di una cliente defunta in una magione, Eal Marsh House,che come il termine suggerisce si trova in uno sperduto villaggio della brughiera inglese immersa tra le minacciose e letali paludi (che ricordano tanto i bayou della Louisiana..) Il giovane si dovrà scontrare con la diffidenza e la ritrosia degli abitanti del triste paesino dimenticato dal mondo terrorizzati da un oscuro fantasma: quello di una donna vestita in nero responsabile della scomparsa e della morte di alcuni bambini. Chi è? Quale è il nesso? Che scheletri nell'armadio nasconde l'irrequieta e paurosa comunità? L'ex maghetto si ritroverà coinvolto (nonostante le solite raccomandazioni di non ficcare il naso in affari che gli riguardano) in una storia di orrore e violenza laddove niente è cio' che sembra e il pericolo pare essere ovunque.
Dalla breve analisi sinora data, sembra che il film non rappresenti niente di eccezionale. In realtà, soprassedendo alla trama non originale, va dato merito al regista della capacità di rendere inquietante ogni movimento dell'avvocato all'interno della oscura magione, di qualche scena "inaspettata" degna di nota (che a tratti ricorda Carpenter) e soprattutto della splendida fotografia di un luogo immerso nella nebbia quasi metafora dell'alone malvagio che alberga nella comunità. Nulla di nuovo sotto i timidi raggi di sole della brughiera inglese ma la combinazione di una storia inquietante da buon vecchio horror "raffinato" (senza eccessivi grand guignol) giustifica l'interpretazione di un Radcliffe,ahimè,ancora troppo infantilmente inchiodato al ruolo del maghetto. Della serie: piccoli uomini non crescano.
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