Drive |
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Un film di Nicolas Winding Refn.
Con Ryan Gosling, Carey Mulligan, Bryan Cranston, Albert Brooks, Ron Perlman.
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Titolo originale Drive.
Azione,
Ratings: Kids+16,
durata 95 min.
- USA 2011.
- 01 Distribution
uscita venerdì 30 settembre 2011.
MYMONETRO
Drive
valutazione media:
3,14
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Un piccolo gioiellodi Marco Padula (scrittore)Feedback: 1705 | altri commenti e recensioni di Marco Padula (scrittore) |
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domenica 25 marzo 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Non ero entusiasta all'idea di vedere questa pellicola, perché temevo si trattasse di uno dei soliti “polpettoni”, tutto corse e inseguimenti, in stile “Fast & Furious”. Siamo invece di fronte ad un gioiello di rara bellezza, da non sottovalutare, ben confezionato anche nei dettagli. Ryan Gosling è azzeccato nel ruolo di un "asso del volante" che arrotonda il magro stipendio di operaio meccanico e di stuntman partecipando ad alcune rapine in qualità di "guidatore" professionista. Sguardo magnetico. Stuzzicadenti onnipresente all’angolo della bocca. Guanti da pilota. Il personaggio interpretato da Gosling non ha una sola sbavatura, è ridotto all’essenziale: movimenti lenti, incedere sicuro, schiena dritta, sguardo fiero. Emana carisma e personalità da vendere. Non inferiore il livello recitativo di Carey Mulligan, stella emergente del firmamento hollywoodiano: i suoi sorrisi timidi, impacciati, accennati, il suo sguardo triste e sconsolato "bucano" lo schermo. Un po' stereotipati, nel loro freddo cinismo affaristico, i “cattivi” interpretati da un discreto Albert Brooks nei panni del boss e dal brutto (e bruto) Ron Perlman che ci ha abituati alla monolitica interpretazione del malvagio di turno. Il regista Nicolas Winding Refn ci ha regalato un piccolo capolavoro che riconduce alla magica atmosfera di certo cinema anni ‘80, nel quale anche la metropoli diventa comprimaria nella vicenda. Tornano in mente, solo per citarne alcuni, titoli come “Tutto in una notte”, “King of New York”, “Streets of Fire”; ma spontaneo è anche l'accostamento al recente “Collateral”. Il pilota è una sorta di “eroe” (non è casuale la song “A Real Hero”), in quanto, malgrado sia coinvolto in vicende criminali, assume un comportamento improntato ad un ferreo codice d’onore: badare agli affari propri, tenere il becco chiuso, usare comprensione verso piccoli e bisognosi, ma, al contempo, essere implacabile e micidiale con i prepotenti. La scelta degli arrangiamenti musicali, affidata al veterano Cliff Martinez, risulta eccellente: il ritmo della colonna sonora e delle altre song si combina a meraviglia con le atmosfere cupe, notturne e adrenaliniche del film. Alcune scene panoramiche, alcuni campi lunghi, talune riprese dall’alto, tolgono il fiato ed offrono la visione d’insieme di una Los Angeles bella e terribile, sconfinata e inquietante, occulta e impenetrabile, violenta e disincantata. Dove tutti sono abituati a vedere di tutto e nulla suscita stupore. Belli i titoli di testa in stile Mistral rosa che partono a dieci minuti dall'inizio, col sottofondo di "Nightcall". L’insieme è equilibrato. Nessun eccesso guasta la narrazione. In 95 minuti il regista ci delinea la parabola discendente di un uomo che si ritrova, suo malgrado, a “fare la cosa giusta” e che andrà dritto per la sua strada fino in fondo, senza la minima esitazione, per amore di una donna e del suo bambino. Una storia tratta dall’omonimo romanzo “Drive” di James Sallis, che potrebbe essere vera, dato l’asciutto realismo col quale è rappresentata. Curiosità degna di nota: il protagonista è senza nome e viene chiamato semplicemente “driver”, cioè “conducente”. La pellicola inizialmente doveva essere diretta da Neil Marshall e interpretata da Hugh Jackman. Il quarantaduenne danese Winding Refn nel 2011 ha vinto il premio per la miglior regia al Festival di Cannes. Premio, a nostro giudizio, più che meritato. Il film appartiene senza dubbio alla categoria di quelli “da non perdere”.
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