fabio 3121
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domenica 11 aprile 2021
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film kolossal supportato da un buon cast
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il film è ambientato alla fine del XII secolo; dopo la morte in Francia durante la battaglia del Re d'Inghilterra Riccardo Cuor di Leone, l'arciere Robin Longstride (Russel Crowe) riporta la corona a Londra dove diventa Re il principe Giovanni (Oscar Isaac). Robin si dirige poi a Nottingham per riportare la spada del defunto soldato Sir Robert Locksley al padre Sir Walter (Max Von Sydow) il quale gli chiede di assumere l'identità del figlio nonchè marito della vedova Lady Marion (Cate Blanchett). Robin poi guiderà gli inglesi a fronteggiare l'invasione dei francesi guidati dal traditore inglese Sir Godfrey (Mark Strong) nella epica battaglia finale davanti le scogliere di Dover.
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il film è ambientato alla fine del XII secolo; dopo la morte in Francia durante la battaglia del Re d'Inghilterra Riccardo Cuor di Leone, l'arciere Robin Longstride (Russel Crowe) riporta la corona a Londra dove diventa Re il principe Giovanni (Oscar Isaac). Robin si dirige poi a Nottingham per riportare la spada del defunto soldato Sir Robert Locksley al padre Sir Walter (Max Von Sydow) il quale gli chiede di assumere l'identità del figlio nonchè marito della vedova Lady Marion (Cate Blanchett). Robin poi guiderà gli inglesi a fronteggiare l'invasione dei francesi guidati dal traditore inglese Sir Godfrey (Mark Strong) nella epica battaglia finale davanti le scogliere di Dover. La pellicola ha il format di un kolossal ben fatto con tantissime comparse e con un buon cast di attori nei ruoli principali. Davvero ottime le ricostruzioni dei villaggi e della fortezza reale "La Torre di Londra" dove una valida fotografia valorizza soprattutto le scene girate negli ambienti interni. Minuziosi nei minimi paricolari risultano poi i costumi dei protagonisti. Basato su una discreta sceneggiatura, il cui unico limite è dato da una eccessiva durata del film, il regista Ridley Scoot confeziona comunque un prodotto di intrattenimento di buona fattura. Voto: 7/10.
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renato c.
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venerdì 12 febbraio 2016
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un robin hood prequel
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Un Robin Hood diverso dal solito, comunque un buon film. Russel Crowe non si smentisce dalla fama di essere un ottimo interprete di films storico-avventurosi comunque il contesto è diverso! Riccardo Cuor di Leone muore all'inizio del film e quindi non fa l'apparizione finale davanti ad un allibito e scornato principe Giovanni,
che appare meno cospiratore e più accondiscendente atnto da promettere di firmare la "Magna Carta" per poi al momento bruciarla! Storicamente l'ha firmata, non si sa se prima sia avvenuto realmente l'episodio e abbiano poi dovuto scriverne una nuova! Robin di Locksley (che in questo film è invece Robin Longstride) diventa il fuorilegge Robin Hood solo alla fine ma tra i compagni della foresta ha già la bell
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Un Robin Hood diverso dal solito, comunque un buon film. Russel Crowe non si smentisce dalla fama di essere un ottimo interprete di films storico-avventurosi comunque il contesto è diverso! Riccardo Cuor di Leone muore all'inizio del film e quindi non fa l'apparizione finale davanti ad un allibito e scornato principe Giovanni,
che appare meno cospiratore e più accondiscendente atnto da promettere di firmare la "Magna Carta" per poi al momento bruciarla! Storicamente l'ha firmata, non si sa se prima sia avvenuto realmente l'episodio e abbiano poi dovuto scriverne una nuova! Robin di Locksley (che in questo film è invece Robin Longstride) diventa il fuorilegge Robin Hood solo alla fine ma tra i compagni della foresta ha già la bella amata Lady Marian che da damigella indifesa da proteggere si trasforma in una donna combattiva sicura del fatto suo che è egregiamente interpretata da una bella Cate Blanchett! Tirando le somme, comunque, ne vien fuori un bel film piacevole a vedersi! Certo che dopo infinite versioni il pubblico si sarebbe stancato di vedere la solita trama riportata simile da Erroll Flynn fino a Kevin Costner passando anche attraverso l'animazione Disney, e quindi si è cercato di trovare una storia un po' diversa!!
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rongiu
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sabato 18 ottobre 2014
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acromatopsia.
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Metti che sei in possesso di un copione e che ti piaccia; metti che hai già un'idea sulle mani che ne gireranno le pagine, gli occhi che lo leggeranno ed un cervello che emetterà il verdetto, rispondendo così al quesito postogli : - "Che te ne pare o cose del genere"; metti che questi due personaggi si chiamano Russell Crowe \ per il copione / e Ridley Scott \ per tutto il resto /; ti vien facile la soluzione. Bene, si può fare e subito. E invece no! Proprio così. Un "Non mi piace!", secco e spietato è la risposta del regista a quanto propostogli. A questo punto, che si fa'? Cosa pensi abbia pensato Crowe. \ Lascia perdere? Aspetta tempi migliori per realizzare il progetto? / - No! Niente di tutto questo.
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Metti che sei in possesso di un copione e che ti piaccia; metti che hai già un'idea sulle mani che ne gireranno le pagine, gli occhi che lo leggeranno ed un cervello che emetterà il verdetto, rispondendo così al quesito postogli : - "Che te ne pare o cose del genere"; metti che questi due personaggi si chiamano Russell Crowe \ per il copione / e Ridley Scott \ per tutto il resto /; ti vien facile la soluzione. Bene, si può fare e subito. E invece no! Proprio così. Un "Non mi piace!", secco e spietato è la risposta del regista a quanto propostogli. A questo punto, che si fa'? Cosa pensi abbia pensato Crowe. \ Lascia perdere? Aspetta tempi migliori per realizzare il progetto? / - No! Niente di tutto questo. Con pazienza, parla e riparla della storia, dell'idea, dei protagonisti, dei dettagli e compagnia bella, all'amico Ridley, che tra l'altro claudicante per un pezzo di metallo introdotto dal chirurgo nel ginocchio, vorrebbe proprio mandarlo a quel paese. E, quando tutto sembra perduto, quando t'accorgi che il silenzio sovrasta il respiro e i secondi sono più lenti dei millesimi ... ecco che un "Ok! Fermati! Va bene! Mi hai convinto! Ma, è tutto da riscrivere!" E' proprio in questo, in questo preciso istante che entrambi, Russel e Scott, guardandosi, si convincono che sarà una bella avventura. E noi? A noi non resta che dire grazie a tutti i protagonisti e non per la bella storia presentata, per le emozioni donate. Quante? Bella domanda e merita una risposta. La lista dei colori va' dall'acquamarina allo zaffiro, passando per il giallo napoli ed il rosso falun. I colori trasmettono emozioni. Quindi, una risposta valida per tutti non c'è; dipende dalla nostra maggiore o minore acromatopsia.
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jacopo b98
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mercoledì 16 luglio 2014
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mirabile film d'avventura, molto ben interpretato
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Il crociato Robin Longstride (Crowe) torna in Inghilterra, travestito da cavaliere, in seguito alla morte di Riccardo Cuor di Leone (Houston). Mantenendo fede alla promessa fatta a un cavaliere morente, decide di riportare al padre (von Sydow) del defunto la spada del figlio. Il vecchio padre tuttavia sembra conoscere la sua storia e, per difendere la propria casa, gli chiede di fingere di essere il figlio tornato dalla guerra. E dunque anche il marito della vedova (Blanchett) del figlio. Con il suo coraggio, la sua gentilezza e la sua forza d’animo Robin riuscirà a difendere Nottingham dagli spietati esattori del re e dalla truppe francesi che ormai razziano l’Inghilterra, preparando il campo per l’invasione.
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Il crociato Robin Longstride (Crowe) torna in Inghilterra, travestito da cavaliere, in seguito alla morte di Riccardo Cuor di Leone (Houston). Mantenendo fede alla promessa fatta a un cavaliere morente, decide di riportare al padre (von Sydow) del defunto la spada del figlio. Il vecchio padre tuttavia sembra conoscere la sua storia e, per difendere la propria casa, gli chiede di fingere di essere il figlio tornato dalla guerra. E dunque anche il marito della vedova (Blanchett) del figlio. Con il suo coraggio, la sua gentilezza e la sua forza d’animo Robin riuscirà a difendere Nottingham dagli spietati esattori del re e dalla truppe francesi che ormai razziano l’Inghilterra, preparando il campo per l’invasione. Ed è proprio Robin a guidare l’esercito inglese contro i francesi in una feroce battaglia. Ma il re Giovanni (Isaac), invidioso dell’autorità raggiunta da Robin, lo dichiarerà fuorilegge e così il guerriero diventerà il brigante di Sherwood che tutti conosciamo, noto come Robin Hood. E qui che si conclude il diciannovesimo film di Ridley Scott, proprio dove la storia che tutti noi conosciamo inizia. R. Scott voleva fare un film su Robin Hood, e ha avuto il coraggio di non trattare la stessa storia che già decine di volte era stata adattata, un’operazione rischiosa, costosa (140 milioni di dollari) e tutto sommato riuscita. Il merito principale è attribuibile, oltre che a Scott, allo sceneggiatore Brian Helgeland (Oscar per L.A. Confidential). Egli infatti, oltre ad inventare una pre-vicenda credibile e avvincente, è riuscito, grazie ad una serie di curiosi azzardi a rendere interessante un film di oltre due ore. Infatti ha fuso con la mitologia medievale, spunti dalla Seconda Guerra Mondiale (la battaglia finale sembra, ed è la diretta rievocazione, dello sbarco in Normandia americano; la milizia francese si comporta da conquistatore e devastatore, come i tedeschi durante la Guerra), che, a una prima occhiata possono far storcere un po’ il naso, ma poi riescono a convincere sufficientemente. D’altra parte meno male che a Hollywood c’è ancora qualcuno con le p***e, che ha il coraggio di rischiare. Altrimenti gli unici film che si continuerebbero a produrre sarebbero le baracconate di Michael Bay e i film di supereroi della MARVEL. Comunque il film va confrontato principalmente con gli altri due kolossal pseudo-storici di Scott: Il gladiatore e Le crociate. Rispetto ad essi ha alcune sostanziali differenze: innanzitutto è un film più triste. Il Robin Hood di Scott è triste, malinconico. È un film di morti d’altra parte, e di rimpianti. Il rimpianto di non avere mai conosciuto il proprio padre, la tristezza di non aver potuto riabbracciare un marito conosciuto appena, la durezza di una guerra e una povertà che sembrano non finire mai, la malinconia della solitudine. E questo è gran merito, oltre che del regista e dello sceneggiatore, degli attori: il potente australiano Crowe, ma soprattutto la grandiosa Blanchett e il sempre immenso von Sydow. A questo contribuisce la regia di Scott, sempre perfetta, mai maldestra o banale, anche se ormai quelle tecniche registiche di cui si fa ampio uso nel film che nel 2000 con Il gladiatore erano state una piccola rivoluzione, ora sono solo una ripetizione. Ad ogni modo il regista riesce ancora a confezionare scene di singolare bellezza (la cremazione di Walter, la battaglia iniziale, …) e come metteur en scéne nessuno può più criticargli nulla. Il film comunque è emozionante e mai noioso per tutta la sua durata, e non è poco di questi tempi. Se poi diciamo che è due o tre passi avanti rispetto a buona parte dei moderni kolossal hollywoodiani, questo Robin Hood merita tutta la nostra (e la vostra) attenzione.
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great steven
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giovedì 25 luglio 2013
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da crociato a bandito: un'evoluzione ben narrata
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ROBIN HOOD (USA/UK, 2010)
Diretto da RIDLEY SCOTT. Interpretato da RUSSELL CROWE – CATE BLANCHETT – MAX VON SYDOW – WILLIAM HURT – MARK STRONG – OSCAR ISAAC – DANNY HUSTON – EILEEN ATKINS – MARK ADDY – MATTHEW MACFAYDEN – KEVIN DURAND – SCOTT GRIMES – LEA SEYDOUX – ALAN DOYLE – DOUGLAS HODGE
Robin Longstride è un arciere al servizio di Re Riccardo Cuor di Leone, impegnato in una crociata che dalla Terra Santa lo sta facendo rimpatriare in Inghilterra: manca solo una fortezza da assalire, in Francia. Sarà per il sovrano l’ultima battaglia, mentre il traditore Godfrey contratta coi baroni francesi l’invasione dell’Inghilterra.
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ROBIN HOOD (USA/UK, 2010)
Diretto da RIDLEY SCOTT. Interpretato da RUSSELL CROWE – CATE BLANCHETT – MAX VON SYDOW – WILLIAM HURT – MARK STRONG – OSCAR ISAAC – DANNY HUSTON – EILEEN ATKINS – MARK ADDY – MATTHEW MACFAYDEN – KEVIN DURAND – SCOTT GRIMES – LEA SEYDOUX – ALAN DOYLE – DOUGLAS HODGE
Robin Longstride è un arciere al servizio di Re Riccardo Cuor di Leone, impegnato in una crociata che dalla Terra Santa lo sta facendo rimpatriare in Inghilterra: manca solo una fortezza da assalire, in Francia. Sarà per il sovrano l’ultima battaglia, mentre il traditore Godfrey contratta coi baroni francesi l’invasione dell’Inghilterra. Vincolato da una promessa fatta a Sir Robert Loxley, paggio di Re Riccardo morto in un’imboscata, Robin rientra in patria con gli amici commilitoni e consegna la corona del sovrano defunto al fratello, Giovanni Senzaterra, che regnerà col più profondo disprezzo per il suo popolo senza risparmiare a nessuno una pesante tassazione. A Nottingham, dove Robin si reca, vive il padre di Robert Loxley, il vecchio Walter, che insieme alla nuora Lady Marion gestisce una fattoria e un campo da coltivare. Per la volontà di Walter, Robin dovrà assumere il ruolo del figlio morto e fingersi marito di Marion. Per quanto la donna si mostri indocile e sprezzante alla pantomima, l’arciere si dimostra comunque un gentiluomo. Nel frattempo si prepara la guerra con gli invasori francesi, che hanno già seminato il panico per le campagne e i villaggi, e Robin vi partecipa alla testa di Re Giovanni, al fianco del saggio Maresciallo Guglielmo e contro Godfrey, che riuscirà ad uccidere. Scopertosi, grazie all’aiuto di Guglielmo, figlio dell’uomo che sigillò la Magna Charta Libertatum, che garantisce grandi libertà al popolo britannico, Robin dovrà diventare un fuorilegge nella foresta di Sherwood per poter continuare a difendere i deboli disarmati contro i potenti soverchiatori.
Il film ha aperto la 63° edizione del Festival di Cannes, senza ricevere premi. Eppure la ricostruzione storica fornisce alla pellicola un superbo livello plastico-visivo, grazie alla scenografia di Arthur Max. Al montaggio l’italiano Pietro Scalia è eccellente nel riprendere le sequenze di guerra, memore delle battaglie del Gladiatore, precedente film con R. Scott alla regia e R. Crowe (qui un po’ fuori parte per l’età) come attore protagonista. La storia ha il merito probabilmente unico di ripercorrere le tappe antecedenti alla bollatura di Robin Hood come fuorilegge, ritraendolo come un ex crociato che aiuta la forte e combattiva Marion (una C. Blanchett come sempre eccezionale) nel proteggere la sua terra dagli oppressori stranieri tanto nelle battaglie campestri quanto in quelle in riva al mare. Un cast di bravissimi attori con una sceneggiatura che orchestra alla bell'e meglio i rapporti tra i personaggi, che permettono diligenti interpretazioni. La mano sapiente di Scott si rivela nel controllare l’azione, facendola scoppiare ad inizio film per poi calmarla nella parte centrale e riaccenderla infine nello scontro finale sulla spiaggia. Interessante il personaggio di Fra Tuck,
monaco con la passione per l’apicoltura e allegro bevitore. Tra i possibili difetti del film, qualche lacuna nel governo impietoso e irresponsabile di Giovanni Senzaterra e una non piena utilizzazione della figura di Eleonora d’Aquitania, piuttosto in disparte. Gli incassi hanno superato, a livello internazionale, i 329 milioni di dollari.
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tatiana micaela truffa
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lunedì 12 novembre 2012
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innovativo
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Sconsigliato a chi si aspetta la classica storia fantastica di Robin Hood, stile cartone animato, per intenderci.
Questo bellissimo film, che vede nuovamente l'accoppiata vincente de "Il Gladiatore", con Ridley Scott regista e Russel Crowe attore protagonista - nei panni appunto di Robin Hood - narra tutte le vicende precedenti, che hanno portato alla nascita della leggenda.
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Sconsigliato a chi si aspetta la classica storia fantastica di Robin Hood, stile cartone animato, per intenderci.
Questo bellissimo film, che vede nuovamente l'accoppiata vincente de "Il Gladiatore", con Ridley Scott regista e Russel Crowe attore protagonista - nei panni appunto di Robin Hood - narra tutte le vicende precedenti, che hanno portato alla nascita della leggenda.
Splendida sceneggiatura, eccellente recitazione e caratteristica colonna sonora per un punto di vista totalmente innovativo.
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kammo
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martedì 15 maggio 2012
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bello ma potrebbe anche non chiamarsi robin hood
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un bel film ed una bella storia anche se devo ammettere che non ho rivisto il principe dei ladri furbo scaltro e simpatico che conoscevo e che lo contraddistingue...
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feel1
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venerdì 13 aprile 2012
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deludente
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Mi aspettavo Little John riccioluto e armato di clava e non c’era (o meglio, c’era, ma era un fighetta brizzolato con un improbabile doppiaggio).
Mi aspettavo Sherwood e non c’era.
Mi aspettavo maggiordomi cechi e non c’erano.
Mah.
Ben fatto, ma la fine corrisponde con il momento in cui dici “ok, ora viene il bello”.
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chaoki21
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mercoledì 21 marzo 2012
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lo sbarco se lo potevano risparmiare
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il film ha diverse perle, come i discorsi molto belli, belle musiche, belle le scene di battaglia.
ma ciò che rovina tutto è quello sbarco con improbabili barche. una boiata pazzesca. rovina praticamente il film secondo me
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tiamaster
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lunedì 19 settembre 2011
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carino,davvero.
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film molto bello,spettacolare ovviamente,in certi punti molto noioso,forse per la durata troppo dilatata,sbarchi degni di "salvate il soldato ryan",peccata che trucida i fatti storici accaduti veramente.
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