renato volpone
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venerdì 19 novembre 2010
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sul rapporto genitori figli
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Un padre rimasto vedovo, vuole raccogliere i figli attorno a sè per il week end, ma questi, tutti e quattro, declinano l'invito in quanto impegnati in situazioni che non possono rinviare. Inizia così il viaggio di quest'uomo, sebbene ammalato e sconsigliato dal medico, per visitare uno ad uno, e a sorpresa, i figli. La sopresa l'avrà lui, rendendosi conto che la realtà che trova sul suo cammino non è quella che lui sapeva o che gli era stata raccontata. E' un film doloroso sul rapporto genitori-figli. Ci si domanda quanto un genitore, nonostante faccia tutto per il bene dei figli, possa sbagliare e possa danneggiare il loro futuro, opppure se il destino di ognuno è dovuto al proprio arbitrio.
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Un padre rimasto vedovo, vuole raccogliere i figli attorno a sè per il week end, ma questi, tutti e quattro, declinano l'invito in quanto impegnati in situazioni che non possono rinviare. Inizia così il viaggio di quest'uomo, sebbene ammalato e sconsigliato dal medico, per visitare uno ad uno, e a sorpresa, i figli. La sopresa l'avrà lui, rendendosi conto che la realtà che trova sul suo cammino non è quella che lui sapeva o che gli era stata raccontata. E' un film doloroso sul rapporto genitori-figli. Ci si domanda quanto un genitore, nonostante faccia tutto per il bene dei figli, possa sbagliare e possa danneggiare il loro futuro, opppure se il destino di ognuno è dovuto al proprio arbitrio....Una commedia dolce-amara, si sorride e ci si commuove...poi si piange anche... La fine del film un po' troppo indotta alla commozione, ma in fondo è quello che diciamo anche noi alle persone cui vogliamo bene per non farle preoccupare: everything is well - stiamo tutti bene. Da vedere
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[+] remaque
(di rudy_50)
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siper
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giovedì 18 novembre 2010
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un film per l'anima
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Kirk Jones si mette in gioco, cimentandosi nel rischioso remake del celebre film di Tornatore, “Stanno tutti bene”, ad interpretare il ruolo che fu di Mastroianni oggi è Robert De Niro. La trama è la storia di Frank, ex operaio dei cavi telefonici ora in pensione. Frank dopo la morte della moglie, organizza una cena con i suoi 4 figli dislocati in giro per l’America. Tutti e 4 in un modo o nell’altro riescono a declinare l’invito del padre, che decide così, di andare lui a trovare loro, facendogli una sorpresa. Ma Frank soffre di problemi respiratori e il viaggio non gioverebbe alla sua salute. Il vecchio padre visita lo stesso ognuno dei suoi figli tranne il primo, David, misteriosamente scomparso (a sua insaputa) in Messico.
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Kirk Jones si mette in gioco, cimentandosi nel rischioso remake del celebre film di Tornatore, “Stanno tutti bene”, ad interpretare il ruolo che fu di Mastroianni oggi è Robert De Niro. La trama è la storia di Frank, ex operaio dei cavi telefonici ora in pensione. Frank dopo la morte della moglie, organizza una cena con i suoi 4 figli dislocati in giro per l’America. Tutti e 4 in un modo o nell’altro riescono a declinare l’invito del padre, che decide così, di andare lui a trovare loro, facendogli una sorpresa. Ma Frank soffre di problemi respiratori e il viaggio non gioverebbe alla sua salute. Il vecchio padre visita lo stesso ognuno dei suoi figli tranne il primo, David, misteriosamente scomparso (a sua insaputa) in Messico. A contatto con i suoi figli Frank scopre che le sue illusioni, di essere stato un buon padre e di avere dei figli che avessero realizzato i propri sogni, vengono tradite. I figli da par loro fingeranno che non sia così. Di solito quando ci si trova a guardare un remake si parte sempre un po’ prevenuti, e se il remake è di un capolavoro di Tornatore interpretato da Mastroianni, evitare questo clichè è quanto mai arduo. In questo caso tale sforzo vale la pena di esser fatto. Se si mette per un attimo da parte il film originale, ci si rende conto di essere di fronte ad una pellicola di rara bellezza. Jones tratta con oculatezza e con la giusta sensibilità la storia, purtroppo molto comune, della solitudine di Frank. Lo fa anche utilizzando diverse simbologie, una su tutte quella dei cavi telefonici, che rappresentano per Frank il lavoro di una vita e, per i figli, il motivo della sua assenza. L’interpretazione di De Niro, poi, aggiunge un contributo notevole alla riuscita del film, il vecchio Bob è straordinario nel reinventarsi sempre come protagonista di storie opposte tra loro. Una delle poche pecche del regista, Kirk Jones, è quella di non aver definito chiaramente i caratteri dei figli (tra questi una scialba Drew Barrymore) e di aver trattato in modo troppo superficiale le loro esperienze di vita, in particolare quella di David. Per contro, però, bisogna elogiare la straordinaria capacità di Jones di trattare coi sentimenti di Frank e di trasmettere allo spettatore le emozioni che questi suscitano. Ne viene fuori un film elegante,toccante e commovente che abbina sorrisi ad emozioni forti, anche tristi ma che arrivano diritte all’anima di ognuno di noi.
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farne
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domenica 14 novembre 2010
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reale
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Il tema principale è la verità/bugia che spesso è presente nella vita quotidiana di tutti noi. Robert De Niro è l’interprete ideale per trasformare un film da”normale” a “unico” rendendo tangibili i sentimenti e le preoccupazioni che un padre può avere per i propri figli e per i quali, ha una sola domanda da porre:“Sei felice?”
La regia non è perfetta ma la storia (idea italiana non dimentichiamolo) e il continuo parallelismo con i cavi telefonici, che rappresentano il collegamento tra chi è lontano e racconta la propria vita nascondendo ciò che può ferire e dare preoccupazione, rendono il film speciale.
Vale il prezzo pieno del biglietto.
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alexia62
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domenica 21 novembre 2010
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grande de niro
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Il viaggio di un padre alla ricerca dei quattro figli lontani,dopo la morte della moglie, per riallacciare quel rapporto che dall'epoca della loro infanzia forse si era perso.....
Grande interpretazione di De Niro,che non recita ma si cala benissimo nel personaggio e lo rende vivo e vero senza bisogno di tante parole,ma di una eccezionale mimica e delle molteplici espressioni di cui solo lui e pochi altri ne sono capaci.
Bellissima la regia (da apprezzare le continue inquadrature dei cavi telefonici e le conversazioni in sottofondo e l'uso non invadente del flash back).
Notevole la scenografia e la fotografia...l'America è sempre affascinante dalle luci sfavillanti di Las Vegas alla penombra dei più lugubri fast food,alle villette ben curate coi loro giardinetti.
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Il viaggio di un padre alla ricerca dei quattro figli lontani,dopo la morte della moglie, per riallacciare quel rapporto che dall'epoca della loro infanzia forse si era perso.....
Grande interpretazione di De Niro,che non recita ma si cala benissimo nel personaggio e lo rende vivo e vero senza bisogno di tante parole,ma di una eccezionale mimica e delle molteplici espressioni di cui solo lui e pochi altri ne sono capaci.
Bellissima la regia (da apprezzare le continue inquadrature dei cavi telefonici e le conversazioni in sottofondo e l'uso non invadente del flash back).
Notevole la scenografia e la fotografia...l'America è sempre affascinante dalle luci sfavillanti di Las Vegas alla penombra dei più lugubri fast food,alle villette ben curate coi loro giardinetti....
Un film sicuramente da vedere,non fosse altro per il bellissimo tema trattato, in un'epoca in cui i valori della famiglia tendono a perdersi. Mai scontato nè banale,commovente ma mai lacrimevole,coinvolgente fino al finale lieto seppur prevedibile.
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(di francesco2)
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mrmatt
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lunedì 21 febbraio 2011
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de niro ci fa stare "tutti bene"
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La pellicola che Robert De Niro questa volta ci propone, è davvero ottima: un film dalla sceneggiatura pregevole e interpretato magistralmente da un ottimo cast.
"Stanno tutti bene" ci offre un grande spunto di riflessione sul rapporto genitori-figli, sui sacrifici della famiglia e sui legami familiari che rimangono indissolubili e che nemmeno la morte può cancellare o rovinare.
La grande maestria di De Niro e del resto del cast riesce a far commuovere alle lacrime e a creare un clima davvero suggestivo e intimo, facendoci sentire parte della loro famiglia.
Questo film - anche se non entrerà nell'Olimpo dei migliori film della storia - merita un posto di tutto rispetto nella filmografia del 2009, dove a mio avviso è uno dei migliori film (sebbene la critica e i dizionari non la pensino allo stesso modo).
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massimiliano curzi
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venerdì 3 dicembre 2010
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quando il remake è meglio dell'originale
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Film sulle distanze interiori ed esteriori tra generazioni, verità e obiettivi di vita; film sull'incomunicabilità che infine si scioglie in solidarietà, quando l'intransigenza del padre ormai anziano si scopre senza più mete, e inizia a rovesciarsi in silenziosa interrogazione sulla validità del proprio ruolo genitoriale davanti alla morte improvvisa di uno dei due figli. La trasposizione in terra nordamericana giova al film, svincolandolo dalle angustie della provincia nostrana: la componente di asciuttezza che De Niro imprime alla sua recitazione fa il resto, togliendole la fastidiosa retorica familista del film originale di Tornatore. Ottima la colonna sonora originale, che fa lievitare la vena intimista del film all'altezza di un road movie permeato di sentimenti dolorosamente controversi, malgrado il finale conciliante.
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Film sulle distanze interiori ed esteriori tra generazioni, verità e obiettivi di vita; film sull'incomunicabilità che infine si scioglie in solidarietà, quando l'intransigenza del padre ormai anziano si scopre senza più mete, e inizia a rovesciarsi in silenziosa interrogazione sulla validità del proprio ruolo genitoriale davanti alla morte improvvisa di uno dei due figli. La trasposizione in terra nordamericana giova al film, svincolandolo dalle angustie della provincia nostrana: la componente di asciuttezza che De Niro imprime alla sua recitazione fa il resto, togliendole la fastidiosa retorica familista del film originale di Tornatore. Ottima la colonna sonora originale, che fa lievitare la vena intimista del film all'altezza di un road movie permeato di sentimenti dolorosamente controversi, malgrado il finale conciliante.
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greg2
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mercoledì 1 dicembre 2010
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a scuola da bob
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Un superbo Robert De Niro ci guida in questo commovente film sul ropporto genitori/figli. Stanno tutti bene è un film molto profondo con un ottimo cast che si è calato benissimo nella parte. Molto emozionante e pieno di spunti interessanti. Decisamente consigliato.
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dano25
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mercoledì 2 marzo 2011
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magnifico e commovente de niro
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Recentemente De Niro ha rilasciato un'intervista in cui esaltava la bellezza e la caratura di questo film definendolo tra i più apprezzati dall'attore. Ha ragione. Il regista Kirk Jones dirige un remake meglio dell'originale dove De Niro incanta e convince nella parte di Frank Goode, operaio per 40 anni nel rivestimento dei cavi elettrici e telefonici, padre di quattro figli a cui ha dedicato la vita e da cui pretende il massimo per farli vivere quel sogno americano sfuggitogli. Vedovo da 8 mesi, Franck organizza una festa per il Week-End ai propri "bambini" che però accampano le più disperate scuse declinando l'invito. Malato di fibrosi polmonare e contro il parere del suo medico, Franck decide di attraversare l'America in lungo e in largo con treni e pullman pur di raggiungere ogniuno dei suoi figli.
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Recentemente De Niro ha rilasciato un'intervista in cui esaltava la bellezza e la caratura di questo film definendolo tra i più apprezzati dall'attore. Ha ragione. Il regista Kirk Jones dirige un remake meglio dell'originale dove De Niro incanta e convince nella parte di Frank Goode, operaio per 40 anni nel rivestimento dei cavi elettrici e telefonici, padre di quattro figli a cui ha dedicato la vita e da cui pretende il massimo per farli vivere quel sogno americano sfuggitogli. Vedovo da 8 mesi, Franck organizza una festa per il Week-End ai propri "bambini" che però accampano le più disperate scuse declinando l'invito. Malato di fibrosi polmonare e contro il parere del suo medico, Franck decide di attraversare l'America in lungo e in largo con treni e pullman pur di raggiungere ogniuno dei suoi figli. Il viaggio sarà, oltre che per l'America, nella vita dei figli, non idilliaca come Franck credeva di aver costruito ma reale e con i problemi quotidiani. Un viaggio, un analisi della situazione ed un infarto dopo, Franck capirà che i figli non stanno vivendo la vita che lui si aspettava ma Stanno Tutti Bene.
De Niro ci regala emozioni e un'interpretazione magistrale dimostrando di essere ancora una volta un pilastro del cinema mondiale; il film è riempito in ogni scena da un'attore capace di essere ingombrante e discreto insieme e convincene al punto tale da fondere l'attore con il personaggio. Di ottimo livello il cast di contorno con Kate Backinsale nella parte della figlia maggiore, elegante e di successo, Sam Rocwell è il terzo, pecussionista e single mentre Brew Barrymore è la piccola di casa, bisex, mamma e finta ballerina. Ne manca uno ma il film è da vedere assolutamente.
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ultimoboyscout
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domenica 23 gennaio 2011
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belli e puliti i treni negli states.
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Un viaggio attraverso gli Stati Uniti di un vecchio padre, tra treni, aerei, motel di secondo ordine e pasti solitari per andar a far visita ai quattro figli sparsi nella vastità del paese. E' una comemdia, genere in cui si sta specializzando da un pò il buon DeNiro ma non la solita commedia da botteghino, di quelle buone per gli incassi: fortemente velata di malinconia, nostalgia, un filo di delusione e spunti di riflessione non a tutti piacerà me compresa che non la stavo del tutto apprezzando, fino al punto in cui DeNiro si sente male e viene ricoverato in ospedale. Accettabili le interpretazioni Bob è sempre Bob d'altronde ben supportato da un cast valido (Barrymore deliziosa).
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Un viaggio attraverso gli Stati Uniti di un vecchio padre, tra treni, aerei, motel di secondo ordine e pasti solitari per andar a far visita ai quattro figli sparsi nella vastità del paese. E' una comemdia, genere in cui si sta specializzando da un pò il buon DeNiro ma non la solita commedia da botteghino, di quelle buone per gli incassi: fortemente velata di malinconia, nostalgia, un filo di delusione e spunti di riflessione non a tutti piacerà me compresa che non la stavo del tutto apprezzando, fino al punto in cui DeNiro si sente male e viene ricoverato in ospedale. Accettabili le interpretazioni Bob è sempre Bob d'altronde ben supportato da un cast valido (Barrymore deliziosa). Si avvertono un certo disagio, tanta solitudine e un'amarezza di fondo non indifferenti ma a ben guardare c'ho visto tanta tanta dolcezza. Commovente il finale, è la parte migliore e che mi ha convinto a dare la terza stella, quella che fino a 15-20 minuti dalla fine non avrei concesso.
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mirko84
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martedì 10 maggio 2011
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il ritorno di bob
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Dopo anni di discutibili interpretazioni, finalmente "Bob" De Niro ci regala un'interpretazione degna delle sue capacita'.
Robert e' perfetto nei panni di Frank Goode, ex operaio che tenta invano di riunire alla stessa tavola i figli dopo la morte della moglie e che decide di partire per uno splendido viaggio negli States via treno e autobus per poterli riabbracciare ed accertarsi che stiano tutti bene.
Sebbene si intuisca fin dal primo momento l'intenzione di commuovore lo spettatore in un crescendo di situazioni emotivamente coinvolgenti, la visione del film non appare mai scontata e regala piu' volte la possibilita' di piangere.
Ottima la fotografia e la splendida colonna sonora.
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Dopo anni di discutibili interpretazioni, finalmente "Bob" De Niro ci regala un'interpretazione degna delle sue capacita'.
Robert e' perfetto nei panni di Frank Goode, ex operaio che tenta invano di riunire alla stessa tavola i figli dopo la morte della moglie e che decide di partire per uno splendido viaggio negli States via treno e autobus per poterli riabbracciare ed accertarsi che stiano tutti bene.
Sebbene si intuisca fin dal primo momento l'intenzione di commuovore lo spettatore in un crescendo di situazioni emotivamente coinvolgenti, la visione del film non appare mai scontata e regala piu' volte la possibilita' di piangere.
Ottima la fotografia e la splendida colonna sonora. Drew Barrymore sopra tutti.
Non mi aspettavo gran che da questo remake di Tornatore, ma devo ammettere che, merito di un De Niro in stato di grazia, il cinema americano riesce ancora a stupirmi.
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