cpasero
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domenica 22 marzo 2009
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la verità è che non gli piaci abbastanza
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Commedia moderna che ritrae un'immagine molto più veritiera e chiara della società normale di quello che sembra. Il cast, assolutamente eccezionale per un film del genere, rende l'intreccio anche divertente apportando un qualcosa in più ad un film altrimenti solamente discreto. L'intreccio è ben costruito e attrae anche spettatori-maschi (non si può definire un film-per-sole-donne!).La durata è adatta a far calare lo spettatore nella storia e non troppo lungo per annoiarlo.Complessivamente un film da 8 in pagella. Ricordarsi di andare in sala preparati a capire un plot (intreccio/trama) che non è di per sè divertente: con una buona capacità di interpretazione però è capace di far sorridere. Ottimo giudizio.
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yris2002
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lunedì 23 marzo 2009
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la verità è che in amore non c'è nulla di nuovo
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Nulla di nuovo sul fronte dell'amore, questo film ce lo comunica in modo allegro, simpatico, con personaggi accattivanti.
Tutte le categorie e le casistiche sono citate, in un turbinio di luoghi comuni, a cui comunque va riconosciuta la fin troppo esplicita onestà nel non saper offrire nessuna prospettiva di visione nuova, e di voler offrire solo una commedia, divertente, e col pregio di non essere volgare: sono storie, situazioni comuni, più o meno credibili nel loro esito finale, in cui la fa da padrone l'amore.
C'è la povera single che passa da un appuntamento all'altro, interpretando segnali da parte di uomini che, in realtà, non segnalano nulla se non totale disinteressamento, ma che alla fine avrà la ricompensa meritata (lo scapolo impenitente arriverà a riconoscere in lei l'Amore vero); c'è la donna felicemente convivente che lascia l'uomo a lei dedito ma allergico al matrimonio, per poi rivalutarlo per la sua dedizione vera (e alla fine sarà lui a chiederle di sposarlo con tanto di dichiarazione in ginocchio e anello fatto trovare per caso!); c'è l'ammogliato, che ama la moglie, ma l'ha sposata senza esserne convinto, e che non disdegna l'avventura con una Scarlett Johansson, la quale alla fine scapperà da lui, perchè solo usata e se andrà a fare un viaggio catartico in India; ci sono i gay sensibili con quel qualcosa in più che sanno essere sinceri ed espliciti in amore.
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Nulla di nuovo sul fronte dell'amore, questo film ce lo comunica in modo allegro, simpatico, con personaggi accattivanti.
Tutte le categorie e le casistiche sono citate, in un turbinio di luoghi comuni, a cui comunque va riconosciuta la fin troppo esplicita onestà nel non saper offrire nessuna prospettiva di visione nuova, e di voler offrire solo una commedia, divertente, e col pregio di non essere volgare: sono storie, situazioni comuni, più o meno credibili nel loro esito finale, in cui la fa da padrone l'amore.
C'è la povera single che passa da un appuntamento all'altro, interpretando segnali da parte di uomini che, in realtà, non segnalano nulla se non totale disinteressamento, ma che alla fine avrà la ricompensa meritata (lo scapolo impenitente arriverà a riconoscere in lei l'Amore vero); c'è la donna felicemente convivente che lascia l'uomo a lei dedito ma allergico al matrimonio, per poi rivalutarlo per la sua dedizione vera (e alla fine sarà lui a chiederle di sposarlo con tanto di dichiarazione in ginocchio e anello fatto trovare per caso!); c'è l'ammogliato, che ama la moglie, ma l'ha sposata senza esserne convinto, e che non disdegna l'avventura con una Scarlett Johansson, la quale alla fine scapperà da lui, perchè solo usata e se andrà a fare un viaggio catartico in India; ci sono i gay sensibili con quel qualcosa in più che sanno essere sinceri ed espliciti in amore. C'è la moglie dello sposato non convinto, il personaggio forse più complesso e credibile, e che rende più onore all'intelligenza delle donne, in quanto in grado di lasciare un uomo che non le ispira più alcuna fiducia, dimostrando le infinite risorse delle donne che sanno sempre rialzarsi, anche senza un uomo!
Per concludere che quello che muove l'agire umano, soprattutto in amore, è la speranza che da qualche parte ci sia qualcuno pronto ad accoglierci, dobbiamo solo saper aspettare. E, aggiungiamo noi, sempre meglio sole che male accompagnate, perché chi non ci ama, non ci merita!
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(di paola d. g. 81)
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(di yris2002)
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minnie
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martedì 30 giugno 2015
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un film delizioso
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Fa bene Raimovies a dare spesso questo film del 2009, dal titolo originale, più equo, poiché si rivolge in realtà a uomini e donne, la verità è anche che non le piaci abbastanza, “He’s just not into to You”: infatti a una prima visione, può anche non piacere, questo film, magari guardandolo frettolosamente o non facendo attenzione ai dialoghi. Invece ci troviamo di fronte a un piccolo capolavoro. Intanto per il cast: vi recitano infatti quasi tutti gli attori che fanno la storia della Hollywood attuale, tutti nati negli anni Settanta a eccezione di Jennifer Aniston che è del 1969 e della più giovane, Scarlett Johansson (1984) e bisogna dire che sono tutti, senza eccezione, in stato di grazia. Poi le storie raccontate s’intrecciano alla perfezione in una città della costa, dalla luce solare, perfetta per il cinema; siamo a Baltimora, città marinara del Maryland e due amiche per la pelle, Gigi (Jinnifer Goodwin, davvero brava) e Janine (Jennifer Connelly), discutono del fatto che la prima s’interessi a un ragazzo che però non la richiama...di qui si scatena tutt’una reazione a catena perché nell’ufficio dove le due amiche (ma anche la Aniston ovvero Beth) lavorano, è tutt’un chiedersi e riflettere a che punto si è con le rispettive relazioni. Così Beth decide di lasciare Neil (Ben Affleck, qui nel suo ruolo perfetto di ragazzone americano) perché dopo sette anni non parla mai di matrimonio; Janine incomincia a sospettare del suo maritino perfetto (Bradley Cooper, ovvero Ben) che in effetti cadrà presto vittima dell’avvenente insegnante di yoga ovvero Anna (Scarlett Johansson), la quale viene concupita da Conor (Kevin Connolly) e qui il cerchio si chiude perché conor (agente immobiliare, un classico della middle class) altri non è che colui su cui ha puntato la vera mente pensante di tutto il film, ovvero Gigi. La quale ha scelto come suo confidente un cinico gestore di pub, Alex (un eccezionale Justin Long), che cadrà alla fine innamorato proprio di lei. Ma oltre alla bellezza delle scene che un regista cone Ken Kwapis sa inanellare, facciamo caso alla sceneggiatura che è del grande Greg Behrendt, non solo coautore del libro da cui il film (e la sceneggiatura) sono tratti, ma anche uno degli autori di Sex and the city e che ha scritto molti libri sull’argomento. Insomma, di amore ne capisce eccome e d’impianto narrativo pure. Delizioso l’intermezzo di tre ragazze che commentano quasi a ritmo di rap e come fossero un coro greco, tre frasi tipiche che gli uomini “dedicano” alle ragazze che non desiderano più: “Tesoro, non sei tu il problema sono io”, “Non sono affidabile” o “Sono sicuro che meriti di meglio”: se senti qualcuna di queste frasette, corri a comprare gelati e pasticcini perché sei stata mollata!” Ma a rendere piacevole il film c’è che ci sono almeno due lieti fini, un’amara verità inevitabile e tanta saggezza distribuita in frasi davvero ben congegnate e recitate. Insomma questo film è un piccolo capolavoro. Da notare poi la colonna sonora: “This must be the place” (è piaciuta anche a Sorrentino che ci ha titolato un film) e sottolinea un momento fondamentale delle riflessioni di Gigi.
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fiffa89
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martedì 2 agosto 2011
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tu non sei forte...sei solo!
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"Mentre cresciamo ci insegnano tante cose: se un ragazzo ti dà un pugno gli piaci, non tagliarti i capelli da sola, un bel giorno incontrerai un uomo meraviglioso e anche per te ci sarà il lieto fine.
Ogni film che vediamo, ogni storia che ci viene raccontata ci insegna di aspettare questo... la svolta del terzo atto, la dichiarazione d'amore inaspettata, l'eccezione che conferma la regola, ma a volte siamo totalmente concentrati sulla ricerca del lieto fine che non riusciamo ad interpretare i segnali, a riconoscere chi ci vuole da chi non ci vuole, chi resterà da chi andrà via. E forse nel lieto fine non è compreso un uomo meraviglioso, forse sei tu, da sola, a rimettere insieme i pezzi ed a ricominciare.
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"Mentre cresciamo ci insegnano tante cose: se un ragazzo ti dà un pugno gli piaci, non tagliarti i capelli da sola, un bel giorno incontrerai un uomo meraviglioso e anche per te ci sarà il lieto fine.
Ogni film che vediamo, ogni storia che ci viene raccontata ci insegna di aspettare questo... la svolta del terzo atto, la dichiarazione d'amore inaspettata, l'eccezione che conferma la regola, ma a volte siamo totalmente concentrati sulla ricerca del lieto fine che non riusciamo ad interpretare i segnali, a riconoscere chi ci vuole da chi non ci vuole, chi resterà da chi andrà via. E forse nel lieto fine non è compreso un uomo meraviglioso, forse sei tu, da sola, a rimettere insieme i pezzi ed a ricominciare... per liberarti nell'attesa che arrivi qualcosa di meglio nel futuro. Forse il lieto fine è solo... andare avanti.
O forse il lieto fine è questo sapere che nonostante le telefonate non ricevute e il cuore infranto, nonostante tutte le figuracce e i segnali male interpretati, nonostante i pianti e gli imbarazzi... non hai mai e poi mai perso la speranza."
Questa pellicola mette in risalto con durezza la verità che la maggior parte delle donne non sono in grado di vedere, o meglio che non vogliono vedere: "Se un uomo si comporta come se non gliene fregasse niente di te, non gliene frega niente di te davvero!".
Fin dai tempi più antichi si è sempre vissuti nella consapevolezza che "la coppia" fosse il motore della società, che ogni donna avesse bisogno di un uomo per proliferare e vivere. Infatti non esiteva "amore" ma solo "interesse e bisogno". Con il trascorrere dei secoli si è giunti alla moderna società in cui l'amore ha assunto il suo reale significato, ma dopo l'emancipazione della donna che ha finalmente preso atto del proprio valore, si è arrivati ad una sorta di inversione di ruoli: mentre prima l'uomo doveva corteggiare per circa due anni prima di avere il permesso di "accostarsi lla sua innamorata in chiesa", adesso non deve più nemmeno preoccuparsi di dirle "mi piaci" perchè sono le donne stesse, prede del desiderio sessuale che in precedenza dominava gli uomoni solamente, e troppo prese dall frenetica vita lavorativa che conducono, a dichiararsi...a rendersi facili...
Ecco, queste sono quelle donne che non voglio o non sono più in grado di porre le basi per relazioni serie e durature...ecco le protagoniste di questa brusca, relistica e imperdibile commedia che insegna come l'importante sia non perdere mai la fiducia nelle proprie capacità di risollevarsi dopo una caduta, e sopratutto non perdere mai la speranza...
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gsanvi
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venerdì 18 ottobre 2013
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inizio geniale!
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Del suddetto film basterebbe solamente l'inizio. Se tutto il resto parla di storie abbastanza comuni e quasi banali,il messaggio contenuto nei primi due geniali minuti di pellicola è ciò che davvero rimane dopo le due ore di proiezione. Bravi gli attori,interessanti i "fuori scena" a modi intervista. In generale un film piacevole e leggero. Ma ribadisco,quel che colpisce maggiormente il pubblico femminile è la scena iniziale: possiamo ritenerci realiste e pragmatiche quanto vogliamo,ma per quanto concerne l'amore la verità è che... siamo delle irreparabili sognatrici!
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stefano capasso
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lunedì 16 febbraio 2015
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conoscersi per trovare l'altro
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5 amiche alla ricerca della felicità nell’amore. Ognuna ha una situazione diversa, da Janine che è sposata a Gigi che vede un possibile fidanzato in ogni uomo che le sorride. Tutte condividono i condizionamenti di un educazione ricevuta per la quale le logiche del rapporto con l’uomo rispondano a criteri fatti di regole ed eccezioni di difficile comprensione. Nel tentativo di aderire a questi schemi tutte dovranno affrontare una situazione di crisi che permetterà loro di trovare un nuovo equilibrio.
Una commedia divertente e ben fatta questa di Ken Kwapism che esplora molti dei luoghi comuni che le persone, e in special modo nel film le donne, adottano per valutare le relazioni affettive, dalle prime fasi della costruzione a quelli che occorrono nei rapporti già consolidati.
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5 amiche alla ricerca della felicità nell’amore. Ognuna ha una situazione diversa, da Janine che è sposata a Gigi che vede un possibile fidanzato in ogni uomo che le sorride. Tutte condividono i condizionamenti di un educazione ricevuta per la quale le logiche del rapporto con l’uomo rispondano a criteri fatti di regole ed eccezioni di difficile comprensione. Nel tentativo di aderire a questi schemi tutte dovranno affrontare una situazione di crisi che permetterà loro di trovare un nuovo equilibrio.
Una commedia divertente e ben fatta questa di Ken Kwapism che esplora molti dei luoghi comuni che le persone, e in special modo nel film le donne, adottano per valutare le relazioni affettive, dalle prime fasi della costruzione a quelli che occorrono nei rapporti già consolidati. Quello che emerge è che non esiste una schema prestabilito valido per tutti, e che occorre trovare la propria modalità, ascoltare i propri bisogni reali e coltivare l’autostima perché i rapporti prendano la piega che desideriamo. E nel film tutte troveranno quelle che cercano, in relazione o rimanendo sole, dopo aver attraversato una crisi utile a conoscersi meglio.
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mauro
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giovedì 31 dicembre 2015
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la verita' non ci piace
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Un film da molti non compreso, l'avrebbe potuto fare Allen per le sit com che si presentano nella sceneggiatura. Secondo me la pecca maggiore del film è la storia tra Aniston e Ben, ho capito che serve a ridare una certa speranza, a non scadere nell'insensibile valutazione logica delle probabilità di successo di una coppia moderna, ma finisce per trasfigurarsi in una sorta di favola e questo non va bene. Un film decisamente amaro che coinvolge soprattutto chi vive in grandi città, ma ormai tutti direi: la mancanza di contatto fisico con le persone, la sensazione fasulla die ssere autosufficienti, la non considerazione del fatto che non saremo sempre giovani e pieni di speranze e possibilità, ma diventeremo vecchi, con un mare di ricordi alle spalle e ben poco da fare nel futuro, meglio avere dei bei momenti da ricordare! La vita è così dura che c'è la necessità di mascherarsi pesantemente, non solo per debolezza propria, ma anche per sfuggire alla predazione di chi vuole solo approfittare di noi.
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Un film da molti non compreso, l'avrebbe potuto fare Allen per le sit com che si presentano nella sceneggiatura. Secondo me la pecca maggiore del film è la storia tra Aniston e Ben, ho capito che serve a ridare una certa speranza, a non scadere nell'insensibile valutazione logica delle probabilità di successo di una coppia moderna, ma finisce per trasfigurarsi in una sorta di favola e questo non va bene. Un film decisamente amaro che coinvolge soprattutto chi vive in grandi città, ma ormai tutti direi: la mancanza di contatto fisico con le persone, la sensazione fasulla die ssere autosufficienti, la non considerazione del fatto che non saremo sempre giovani e pieni di speranze e possibilità, ma diventeremo vecchi, con un mare di ricordi alle spalle e ben poco da fare nel futuro, meglio avere dei bei momenti da ricordare! La vita è così dura che c'è la necessità di mascherarsi pesantemente, non solo per debolezza propria, ma anche per sfuggire alla predazione di chi vuole solo approfittare di noi. Ce n'è per tutti i gusti ed almeno qualche caratteristica di questo campionario umano ci appartiene sicuramente, anche se brucia ammetterlo è così. Il messaggio finale è banale: vince chi non finge, chi rimane coraggiosamente e sinceramente se stesso, ma la storia per com'è stata sceneggiata, montata e recitata è proprio bella è un film spassoso, che avvince fino al termine.
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mattia longobucco
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sabato 14 marzo 2009
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quando la via di casa si trasforma in oblio
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Un viale da sogno. Una prospettiva di vita ambiziosa, che si accompagna ad una totale inquietudine verso il mondo esterno e verso le persone più care e a cui non puoi riunciare. Una modesta attrice e un banchiere si ritrovano, così, a Revolutionary Road, in una delle case più belle del quartiere. La felicità sembra abbracciare i due giovani. Si erano incontrati al Liceo: lei sognava un lavoro a teatro, lui una famiglia, una moglie da amare. Ma quella gioia, così come è giunta fugacemente, sembra lentamente sbiadirsi e svanire per lasciar posto ai tormenti, alle paure, alle malfidenze, al silenzio. Lui la tradisce con una segretaria; lei non lo sa, ma cerca di rimediare e propone al marito di andare a Parigi, la terra magica dove entrambi avrebbero trovato la serenità desiderata.
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Un viale da sogno. Una prospettiva di vita ambiziosa, che si accompagna ad una totale inquietudine verso il mondo esterno e verso le persone più care e a cui non puoi riunciare. Una modesta attrice e un banchiere si ritrovano, così, a Revolutionary Road, in una delle case più belle del quartiere. La felicità sembra abbracciare i due giovani. Si erano incontrati al Liceo: lei sognava un lavoro a teatro, lui una famiglia, una moglie da amare. Ma quella gioia, così come è giunta fugacemente, sembra lentamente sbiadirsi e svanire per lasciar posto ai tormenti, alle paure, alle malfidenze, al silenzio. Lui la tradisce con una segretaria; lei non lo sa, ma cerca di rimediare e propone al marito di andare a Parigi, la terra magica dove entrambi avrebbero trovato la serenità desiderata. Ma sarà proprio questa la causa della loro tragedia: un bambino inatteso, amori segreti, litigi, bugie, sfuriate con gli amici, porteranno i due ad un totale distacco sia fisico che emotivo sino a condurli ad una totale catastrofe. Questa storia ci viene presentata da Sam Mendes,l'acclamato regista di American Beauty, e dalla coppia più famosa, più apprezzata della storia del cinema, Leonardo di Caprio e Kate Winslet. Sono ormai lontani i tempi del kolossal "Titanic" del 1997 ed entrambi sembrano aver acquisito la maturità per saper interpretare questo ruolo complesso e lo dimostrano in maniera assolutamente degna ed eccezionale: gli sguardi non sono più quelli dolci ed passionali di Jack e Rose, ma sono quelli aspri, vuoti e duri di Frank ed April. Di nuovo insieme, e anche ancora più appassionatamente di prima, ma con dinamiche, sensazioni, passioni, sentimenti diametricamente opposti. In "Titanic" avevano esplorato l'universo giovanile, ora si ritrovano ad affrontare l'universo degli adulti, in cui gravano responsabilità, sofferenza, mistero. Un ritorno sperato dai numerosissimi fans della coppia, ma anche dagli stessi attori, che si sono dimostrati concordi nell'accettare di partecipare a questo progetto. I tramonti indimenticabili sul transatlantico più sfortunato del mondo si mutano in paesaggi notturni oppure in paesaggi luminosissimi, a volte abbaglianti. Sam Mendes sa cogliere tutti gli aspetti dei personaggi di Richard Yates, scrittore dell'omonimo romanzo, da cui è tratto la pellicola: da non dimenticare il rapporto con i vicini, con le persone a loro vicine (Apparentemente). Straordinaria, come al solito, l'interpretazione di Katie Bates, poco (Purtoppo) conosciuta dal pubblico internazionale: è bravissima nella parte di una vicina di casa opportunista, adulatrice, che alla fine si rivela cinica insensibile nei confronti della giovane coppia. Insomma, le prospettive di "Revolutionary road" sono ammirabili: oltre alla vita dei due giovani amanti, si vuole introdurre lo spettatore in una epoca segnata da profondi cambiamenti economico - sociali; ma non solo, ci mostra anche i lati negativi di una società in continuo progresso, in cui vi è poco spazio per i sentimenti, ma ha più importanza il lavoro, la condizione sociale. Film che fa riflettere perché, per certi versi, molto attuale, anche se ambientato negli anni Cinquanta del Novecento. Film, perché no, che può essere catartico per chi sta vivendo una situazione del tutto simile a quella dei personaggi. "Revolutionary road": una strada rivoluzionaria, intrapresa da Kate Winslet, Leonardo di Caprio, Sem Mendes, Katie Bates e altri attori. "Revolutionary road", per chi vuole godersi un film... Golden!
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[+] errata corrige?!
(di anirbas79)
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pipay
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lunedì 13 aprile 2009
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m'ama non m'ama
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Quanti interrogativi affiorano nel rapporto con l'altro sesso! Mi avrà notato? si ricorderà di me? avrà voglia di incontrarmi di nuovo? sarà favorevole al matrimonio? e soprattutto, dopo il primo incontro: mi cercherà, telefonerà o non telefonerà? Il film ruota attorno a questi dubbi e a queste domande. E prende ad esempio uomini e donne, soprattutto donne ancora giovani che conducono una vita da single o di coppia. Gli equilibri sono sempre precari, le aspettative vengono spesso deluse; a volte si preferisce addirittura ripiegare sulla solitudine e la riflessione. Nel film affiora tutto questo, con un alone di amarezza e di incertezza, anche se la storia veste i panni della commedia brillante e c'è qualche lieto fine.
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Quanti interrogativi affiorano nel rapporto con l'altro sesso! Mi avrà notato? si ricorderà di me? avrà voglia di incontrarmi di nuovo? sarà favorevole al matrimonio? e soprattutto, dopo il primo incontro: mi cercherà, telefonerà o non telefonerà? Il film ruota attorno a questi dubbi e a queste domande. E prende ad esempio uomini e donne, soprattutto donne ancora giovani che conducono una vita da single o di coppia. Gli equilibri sono sempre precari, le aspettative vengono spesso deluse; a volte si preferisce addirittura ripiegare sulla solitudine e la riflessione. Nel film affiora tutto questo, con un alone di amarezza e di incertezza, anche se la storia veste i panni della commedia brillante e c'è qualche lieto fine. Stona l'eccessiva durata del film e l'incapacità di intrecciare vicende capaci di far presa sullo spettatore. Tutto rimane sospeso, direi inconsistente. Un'occasione mancata: una pellicola priva di spessore, che a tratti rasenta la noia.
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mayrosa
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domenica 22 marzo 2009
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non so se più noioso o irritante cmq un'idiozia!
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Premessa necessaria: a me le commedie sentimentali piacciono. Ho rivisto con piacere film come "Quattro Matrimoni e un funerale" o "Scrivimi una canzone" e ho seguito "Sex and the City" divertendomi molto: sarà proprio per questo ho trovato oltremodo fatidiosa la visione di questo film? Ma andiamo con ordine: la premessa sembrava interessante, storie che s'intrecciano intorno al filo conduttore dell'incomprensione che si genera all'interno delle relazioni, in particolare alle illusioni romantiche da dramma amoroso delle ragazze... la realizzazione è di una stupidità inconcepibile, i personaggi sono proiezioni piatte di stereotipi (la moglie ansiosa, la ragazza bella e spregiudicata, il cinico, l'eterna sognatrice.
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Premessa necessaria: a me le commedie sentimentali piacciono. Ho rivisto con piacere film come "Quattro Matrimoni e un funerale" o "Scrivimi una canzone" e ho seguito "Sex and the City" divertendomi molto: sarà proprio per questo ho trovato oltremodo fatidiosa la visione di questo film? Ma andiamo con ordine: la premessa sembrava interessante, storie che s'intrecciano intorno al filo conduttore dell'incomprensione che si genera all'interno delle relazioni, in particolare alle illusioni romantiche da dramma amoroso delle ragazze... la realizzazione è di una stupidità inconcepibile, i personaggi sono proiezioni piatte di stereotipi (la moglie ansiosa, la ragazza bella e spregiudicata, il cinico, l'eterna sognatrice...), e si comportano da deficienti: ma davvero il regista pensa che le donne parlino tra loro a urletti? La storia si trascina stancamente in questa girandola di personaggi assurdi e surrealmente stupidi, con sviluppi prevedibili fino alla noia e strappando ben poche risate, ma tanti sorrisetti imbarazzati e sguardi di costernazione, fino ad un finale che è l'apoteosi della banalità e della melensaggine, e che da una chiave di lettura all'intero film che potremmo riassumere così: le donne sono delle oche psicolabili che costringono gli uomini a fidanzarsi e sposarsi, e fanno bene perché anche gli uomini lo vogliono (a meno che non siano degli emeriti cani, come l'unico personaggio che rifiuta il matrimonio, ma in generale i personaggi che non convolano verso il lieto fine sono presentati come dei poveri infelici)... di quelle 2 ore che mi hanno rovinato la serata salverei soltanto Drew Barrymore, brava come sempre nell'unico personaggio veramente divertente! Gli altri attori, e sono rimasta davvero delusa dato il cast stellare, sono fiacchi e sottotono, Ben Affleck ha solo un'espressione in tutto il film, Jennifer Aniston assolutamente mediocre come Jennifer Connoly, Scarlett Johansson, truccata e fotografata malissimo, ormai imprigionata nel ruolo dell'eterna "christina" affamata di sesso e passioni, Justin Long ha qualche guizzo che affoga nel piattume generale, e pollice verso per Ginnifer Goodwin che dovrebbe essere il personaggio chiave,frizzante e divertente, ma riesce soltanto ad essere infantile al limite dell'isteria e molto irritante. L'ultima considerazione riguarda la maniera in cui i gay vengono presentati in questo come in altri film, ovvero come macchiette con buffi vezzi, beh lo trovo disgustoso!
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[+] giusto
(di debora94)
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