Drag Me to Hell

Buon horror che genera, però, più che paura, ribrezzo puro. Si ritorna, con questo film, al genere classico di horrore, niente sangue se non quello del naso di Christine che esce a schizzi -già pochi minuti dopo l'inizio-, e di un povero gattino sacrificato che poi scoprirete tornare in vita in un modo esorbitantemente brutto. Raimi -il regista- punta tutto l'orrore in primo luogo sulle apparizioni, sul silenzio alternato a musiche violente ma soprattutto sugli "oggetti" che fuoriescono dalla bocca dei poveri protagonisti ad iniziare dalla dentiera della zingara bastarda, continuando con fiumi di vomito scuro della stessa sulla povera malcapitata protagonista per finire con gatti, appunto,mosche e fazzoletti, tutto ciò rovesciato in grande stile. Si alternano scene, quindi, di disgusto a scene di riso, del tipo le numerose lotte di Christine contro lo spirito della vecchia che finiscono sempre con quest'ultima che cerca di risucchiare la ragazza attraverso il mento, sbavandola tutta. Quando tutto sembra finito, poi, ecco il solito colpo di scena tipico di Sam Raimi (ne sapete qualcosa se vi è capitato di vedere 'The skeleton key', altro Thriller/Horror del sovrainteso regista), ma non vi svelo niente. A mio parere merita 1 stella e mezza su 4. Pietro maviglia.