Adam

Adam genio che non sa amare

Alla presa emotiva del cinema che colloca al proprio centro deficit di qualche tipo (Forrest Gump, Rain Man) si accompagna la particolare "fortuna" della sindrome di Asperger. Forse perché alcune convinzioni vogliono che sia la patologia dei geni, da Einstein a Mozart, dunque garanzia di personaggi affascinanti. Il trentenne Adam è intellettualmente dotato ma è goffo, egocentrico, incapace di socialità e di affetti. La nuova deliziosa vicina, partita con propositi missionari, se ne innamora per dover infine accettare l' impossibilità di quest' orizzonte. Da approfondire il proliferare di finali sospesi o non-lieti laddove il rispetto delle lecite aspettative dello spettatore imporrebbero di non farla tanto lunga e complicata.
Da La Repubblica, 15 maggio 2010


di Paolo D'Agostini, 15 maggio 2010