Chi è il pollo? Per il thriller europeo è il pubblico
di Roberto Silvestri Il Manifesto
C'è qualcosa che impedisce sempre ai thriller europei anche più sofisticati e «light» di essere macchine ludiche competitive con quelle hollywoodiani e giapponesi. Cos'è? Non gli attori che sono sempre all'altezza per tecnica e fisico (e questa volta ben due star sono pure «cosmopolite»: una Valeria Golino leggermente mal truccata nel viso e Jean Reno che è la roccia rigida di sempre).
Non l'intelaiatura narrativa di questo quinto film del francese Eric Besnard, perché questa volta le cose sono disposte con una certa, complicata, verosimiglianza, e lo spettatore si diverte abbastanza a giocherellare prima con le citazioni (perfino Ghostbusters) e a come va a finire, ad anticipare mosse e «probabilità», anche perché non sempre i tasselli coincideranno con la logica, ma proprio come succedeva nei noir più seducenti degli anni 40, quelli della Wb, dove a un tratto compariva la colt. [...]
di Roberto Silvestri, articolo completo (2562 caratteri spazi inclusi) su Il Manifesto 5 giugno 2009
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