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venerdì 30 aprile 2021
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discussione
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Penso che sia una recensione troppo rigida e denota una sua certa antipatia verso i personaggi e il regista , il mio voto è un 4 stelle ,film carino , ironico coinvolgente al punto giusto e non troppo macchinoso come dice lei ,evidentemente è abituato a commedie e non a film di un certo intreccio .saluti Mauro Di Gennaro
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etabeta
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lunedì 26 agosto 2013
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troppo complicato
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Se non avessimo visto Ocean Eleven potrebbe essere considerato un buon film, invece a differenza di quest'ultimo è troppo complicato e troppo copiato dal film made in USA.
Buona l'interpretazione degli attori eccezion fatta per la nostra Golino, un'espressione piatta direi quasi da museo delle cere.
L'ennesima conferma di quanto, sia in fatto di attori che di cinema vero e proprio, l'italia viaggia sempre peggio.
Oramai cinema e attori francesi, spagnoli e persino tedeschi ci stanno seppellendo
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andyflash77
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martedì 31 luglio 2012
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brillante valeria golino
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C’è poco da fare. Provare a riprodurre un genere è cosa difficile dove, oltre a grande perizia tecnica, è necessaria inventiva e creatività e, soprattutto, la capacità di reinterpretare in maniera innovativa qualcosa di già visto. In "Cash" il regista francese Eric Besnard ci prova proponendo un film su quel mondo sgusciante e privo di punti di riferimento come quello delle truffe, dei doppiogiochisti e degli imbroglioni artisti del raggiro. Il risultato è più che deludente. Nel raccontare la storia, ingarbugliata, nella quale si fatica a seguire i contorti risvolti, di un truffatore ("Cash", per l’appunto) che per vendetta organizza una mega truffa ai danni di chi qualche tempo prima gli aveva ucciso il fratello – truffatore anch’egli – ci si rifà a tutti i luoghi comuni del genere, scimmiottandoli però, senza, come detto, riuscire a donargli nuova linfa.
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C’è poco da fare. Provare a riprodurre un genere è cosa difficile dove, oltre a grande perizia tecnica, è necessaria inventiva e creatività e, soprattutto, la capacità di reinterpretare in maniera innovativa qualcosa di già visto. In "Cash" il regista francese Eric Besnard ci prova proponendo un film su quel mondo sgusciante e privo di punti di riferimento come quello delle truffe, dei doppiogiochisti e degli imbroglioni artisti del raggiro. Il risultato è più che deludente. Nel raccontare la storia, ingarbugliata, nella quale si fatica a seguire i contorti risvolti, di un truffatore ("Cash", per l’appunto) che per vendetta organizza una mega truffa ai danni di chi qualche tempo prima gli aveva ucciso il fratello – truffatore anch’egli – ci si rifà a tutti i luoghi comuni del genere, scimmiottandoli però, senza, come detto, riuscire a donargli nuova linfa. Così risultano quasi patetici alcuni tic del protagonista (Jean Dujardin) tesi al tentativo di ricordare attori di ben altro carisma (Jean-Paul Belmondo su tutti), così come patetica e utopica ci è sembrata la scelta di affidare un ruolo così complesso e sfaccettato ad una Valeria Golino (con dei capelli a caschetto davvero improponibili) mai vista così a disagio ed in difficoltà. Anche la sceneggiatura lascia molto a desiderare. La ricerca del colpo di scena diventa l’ossessione dello scrittore (a proposito lo script è dello stesso regista, già sceneggiatore di "Babylon A.D."), tanto che tutte le pieghe della storia si chinano di fronte alla necessità di sorprendere a tutti i costi... ma se la sorpresa diventa consuetudine, il fatto "straordinario" perde tutta la sua carica ed il film, già non brillante per ritmo, scorre sempre più indifferente e privo di attrattiva. Ed è quello che succede in "Cash", opera depressa anche da una fotografia volutamente sottoesposta nelle scene di interni, probabilmente per tratteggiare oscuri profili psicologici, ma che rende solo più fastidiosa la visione. Un film deludente, che neanche la presenza di alcuni grandi interpeti come Jean Reno e Francois Berleand riesce a far emergere dalla mediocrità.
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ultimoboyscout
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lunedì 31 gennaio 2011
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che spreco jean reno!
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Sarebbe anche divertente e ritmato ma rifà fin troppo il verso a Danny Ocean & co., pecca molto di originalità ma tutto sommato non dispiace, anche se il truffone è un pò confuso e arruffato, con punte di demenzialità evidenti.
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nick castle
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domenica 18 luglio 2010
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super truffa alla danny ocean...
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Dire che questo film è in pieno stile "Ocean's Thirteen" è un eufemismo. Questo film ha tutto di Ocean's Thirteen, con qualcosa in più e qualcosa in meno. L'originalità degli imbrogli è lodevole, non è sicuramente facile inventarsi una cosa del genere, in se sarebbe lodevole anche la storia, se tutto il film non sembrasse un remake dell' Ocean's sopracitato. Il film di Soderbergh con quello di Besnard, hanno sopratutto in comune musiche, montaggio e personaggi, sono diretti sostanzialmente tutti e due bene, anche se la regia di Soderbergh rimane comunque più raffinata, coma la sua fotografia. Ciò che sgonfia questa truffa francese è la macchinosità degli eventi, contorti fino all'osso con doppi e tripli giochi che confondono lo spettatore e poco incuriosiscono.
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Dire che questo film è in pieno stile "Ocean's Thirteen" è un eufemismo. Questo film ha tutto di Ocean's Thirteen, con qualcosa in più e qualcosa in meno. L'originalità degli imbrogli è lodevole, non è sicuramente facile inventarsi una cosa del genere, in se sarebbe lodevole anche la storia, se tutto il film non sembrasse un remake dell' Ocean's sopracitato. Il film di Soderbergh con quello di Besnard, hanno sopratutto in comune musiche, montaggio e personaggi, sono diretti sostanzialmente tutti e due bene, anche se la regia di Soderbergh rimane comunque più raffinata, coma la sua fotografia. Ciò che sgonfia questa truffa francese è la macchinosità degli eventi, contorti fino all'osso con doppi e tripli giochi che confondono lo spettatore e poco incuriosiscono. Rimane comunque un film ben orchestrato, nonostante il regista sia all'esordio. Si noti come il sottotitolo del film (Fate il vostro gioco) sia un riferimento testuale a quello di "Ocean's Eleven" di Soderbergh, anche se secondo me, questo assomiglia più a "Ocean's Thirteen". Comunque assolutamente guardabile.
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giulio sperelli tosi
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mercoledì 10 giugno 2009
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emulazione ridicola
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Emulazione, realizzata molto superficialmente, di qualche Ocean's; il tutto condito da grossolani errori ed irreali parossismi.
[+] emulazione ridicola del ridicolo però.
(di marezia)
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sw3ntrax
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mercoledì 10 giugno 2009
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accettabile...
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sono rimasto contento di averlo visto, è piacevole, con diversi colpi di scena, anche se alcune volte un pò macchinoso... in specialmodo il finale, che obiettivamente non avrei immaginato... che dire, gradevole, un film discreto, consigliato.
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baroqeworks
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domenica 7 giugno 2009
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a me è piaciuto
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concordo con la recensione, è copiato da ocean 11 ed ha una trama cervellotica e poco probabile, ma tutto sommato si lascia guardare e i colpi di scena non mancano di certo. poi Jean Reno è un mito, questi ruoli sono perfetti per lui. Per passare una serata tranquilla va più che bene..
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pipay
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domenica 7 giugno 2009
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contorto, inutile e demenziale
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Da anni non vedevo un film così scadente. Si fa fatica a seguire la storia, che del resto è estremamente contorta e al limite del credibile. Regista, sceneggiatore/i e produttore dovrebbero pagare una multa per aver realizzato questo lavoro, che risulta di qualità davvero infima. La Golino in questa pellicola ha meno talento di una dilettante e avrebbero fatto bene a doppiarla, vista la sua scarsa espressività vocale. Poche volte la cinematografia francese è caduta così in basso. Film davvero inutile; una perdita di tempo: e ci si sente anche presi davvero in giro.
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allanpoe
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sabato 6 giugno 2009
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più barbera che champagne....
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Ladruncoli piacioni, truffe colossali e colpi di scena: tutta mercanzia che, da 'La stangata' a 'Ocean's eleven', ha già saturato gli schermi di mezzo mondo. Eppure questo 'Cash' si lascia guardare, complice un ritmo invidiabile e una vicenda, una volta tanto, costruita più sui dialoghi che sulle scene d'azione. Besnard cuce con perizia un prodotto che ha il pregio di scorrere per un'ora e mezza senza annoiare, anche se i riferimenti con i masterpiece del genere-truffa sono fin troppo evidenti (il prologo ricalca la scena del finto ufficio de 'La stangata'). La pellicola, comunque, mantiene le promesse: far passare un'ora e mezza di svago a una manciata di persone sedute dentro un cinema. Certo, non mancano i difetti: per tenere alta l'attenzione, Besnard non resiste alla tentazione di inanellare un coup de théâtre dietro l'altro e di creare un protagonista forzatamente accattivante al punto da diventare quasi fastidioso.
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Ladruncoli piacioni, truffe colossali e colpi di scena: tutta mercanzia che, da 'La stangata' a 'Ocean's eleven', ha già saturato gli schermi di mezzo mondo. Eppure questo 'Cash' si lascia guardare, complice un ritmo invidiabile e una vicenda, una volta tanto, costruita più sui dialoghi che sulle scene d'azione. Besnard cuce con perizia un prodotto che ha il pregio di scorrere per un'ora e mezza senza annoiare, anche se i riferimenti con i masterpiece del genere-truffa sono fin troppo evidenti (il prologo ricalca la scena del finto ufficio de 'La stangata'). La pellicola, comunque, mantiene le promesse: far passare un'ora e mezza di svago a una manciata di persone sedute dentro un cinema. Certo, non mancano i difetti: per tenere alta l'attenzione, Besnard non resiste alla tentazione di inanellare un coup de théâtre dietro l'altro e di creare un protagonista forzatamente accattivante al punto da diventare quasi fastidioso. Nel complesso, il cast funziona, anche se non tocca la magica alchimia della serie Ocean e Jean Reno non appare nella sua forma migliore. Inadatto il paragone con raffinati vini francesi proposta dal regista. Più che altro, 'Cash' sembra un mizzo litro di barbera: schietto e senza troppe pretese.
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