The Contractor - Rischio supremo

Un action movie senza troppi clamori che vede protagonista Wesley Snipes nei panni di un formidabile killer che lavora per la CIA. L'uomo dopo anni di pausa ritorna per un ultima missione in quel di Londra, ma il piano non va come deve andare, il suo collega viene ucciso e lui ferito si rifugia nell'appartamento del collega, lì troverà una simpatica intrusa, l'adolescente Emily, vicina di casa, una pedina che si rivelerà molto importante ai fini della storia.

Wesley Snipes non ha prettamente il fisico da super-"contractor", da super-agente segreto/killer con"iper-licenza di uccidere", ma, senza volerlo e saperlo entra in un gioco terribile dove è la preda di una ritorsione terribile; con l'aiuto di una ragazzina curiosa come  Eliza Bennett riuscirà a"farla franca", a sfuggire al peggio, ma...a prezzo di molti sacrifici, di molte rinunce e di...varie altre cose. Josef Runsak crea un film "d'azione"(insomma in un film in cui il meccanismo fuga-inseguimento, in un ciclo di reciprocità continua, si alterna continuamente)dove nulla è scontato e molto lo è(il"happy end", pur se a prezzo di vicende intermedie tragiche e di ricordi spezzati, evidenziati come tali), dove il meccanismo funziona o meglio deve funzionare/non incepparsi mai, nel quale lo scambio tra i due ruoli(esecutore e anche carnefice da un lato, vittima dall'altro)è generalmente previsto, ma non con questa intensità e con questa frequenza, dove il tema del ricordo(relativo soprattutto ai genitori della ragazzina, uccisi non moltissimo tempo prima, quali"operatori di pace". [+]

Wesley Snipes non ha prettamente il fisico da super-"contractor", da super-agente segreto/killer con"iper-licenza di uccidere", ma, senza volerlo e saperlo entra in un gioco terribile dove è la preda di una ritorsione terribile; con l'aiuto di una ragazzina curiosa come  Eliza Bennett riuscirà a"farla franca", a sfuggire al peggio, ma...a prezzo di molti sacrifici, di molte rinunce e di...varie altre cose. Josef Runsak crea un film "d'azione"(insomma in un film in cui il meccanismo fuga-inseguimento, in un ciclo di reciprocità continua, si alterna continuamente)dove nulla è scontato e molto lo è(il"happy end", pur se a prezzo di vicende intermedie tragiche e di ricordi spezzati, evidenziati come tali), dove il meccanismo funziona o meglio deve funzionare/non incepparsi mai, nel quale lo scambio tra i due ruoli(esecutore e anche carnefice da un lato, vittima dall'altro)è generalmente previsto, ma non con questa intensità e con questa frequenza, dove il tema del ricordo(relativo soprattutto ai genitori della ragazzina, uccisi non moltissimo tempo prima, quali"operatori di pace".ma potrebbe essere diversamente, non s'intende tutto subito)affiora-riaffiora sempre con grande forza e presenza filmica). Per il resto non c'molto da supporre, immaginare, volendo, mentre il ruolo dello spettatore, dopo qualche illazione iniziale,  è ridotto più che altro a quello di"osservatore", rimanendo sacrificato quello di"lettore-interprete", dato che il film lascia ben poco spazio a creatività, ermeneutica etc. Ma è"nelle regole del gioco", come si sa e "deve essere"in un play come questo, dove il ruolo creativo dello spettatore è, appunto, sacrificato ab ovo, diciamo così, mentre si segue con un po'di suspense lo svolgersi della cosa, sostanzialmente sapendo in anticipo come  essa si svilupperà. Non moltissimo si può aggiungere, salvo forse qualche presenza attorale significativa, tratta dal cast del"Trono di spade".    El  Gato [-]