eugen
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giovedì 23 giugno 2022
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anche il mito sciocco dell''"esportazione della dem
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"IN The Valley of Elah"(Paul Higgis, anche autore della sceneggiatura, 2007), dove la valle di Elah sarebbe quella del biblico confronto tra David e Goliath, di cui conosciamo la pregnanza metaforica, e'un film che demolisce punto su punto anche la retorica"very USA"dell'"esportazione della democrazia", espressamente citata dal protagonista, ex agente della polizia militare e asuo tempo combattente in Vietnam che non ritrova il figlio, che e'stato ucciso vicino a casa, presso il battaglione dove presta servizio, dopo un periodo bellico in Iraq, ucciso stolidamente dopo un litigio chiassoso e violento con dei commilitoni. Il"najone"protagonista si convince, anche con l'aiuto di una brava"poliziotta militare"che il mondo militare e'fatto di iprocrisia, di menzogne ben costtruite(talora anche costruite male, pero')dove la prepotenza , il"segreto"sppravanzano sempre l'amore della verita', situazione che negli USA, paese nel quale i serivizi segreti sono tanti e si ipercontrollano a vicenda, si esaspera e porta a conseguenze incredibili.
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"IN The Valley of Elah"(Paul Higgis, anche autore della sceneggiatura, 2007), dove la valle di Elah sarebbe quella del biblico confronto tra David e Goliath, di cui conosciamo la pregnanza metaforica, e'un film che demolisce punto su punto anche la retorica"very USA"dell'"esportazione della democrazia", espressamente citata dal protagonista, ex agente della polizia militare e asuo tempo combattente in Vietnam che non ritrova il figlio, che e'stato ucciso vicino a casa, presso il battaglione dove presta servizio, dopo un periodo bellico in Iraq, ucciso stolidamente dopo un litigio chiassoso e violento con dei commilitoni. Il"najone"protagonista si convince, anche con l'aiuto di una brava"poliziotta militare"che il mondo militare e'fatto di iprocrisia, di menzogne ben costtruite(talora anche costruite male, pero')dove la prepotenza , il"segreto"sppravanzano sempre l'amore della verita', situazione che negli USA, paese nel quale i serivizi segreti sono tanti e si ipercontrollano a vicenda, si esaspera e porta a conseguenze incredibili. Decisamente qualcosa di "troppo"anchee per lui, inflessibile e duro anche come papa'(ma, francamente, il suo pentimento di padre disattento al figlio colpisce meno, anzi decisamente poco), che si rendera'conto, anche se non d'emble', di cio'che e'realmente successo. Paul Higgis, attingendo materiali da una stori vera ha costruito un film teso, demistificante i luoghi comuni.che affastellano la retorica militarista nata solo al servizio del potere capitalista. Tommy Lee Jones ' bravissimo, intenso anche quando sembra"perso", Charlize Theron una detective che vuole realmente acclarare il vero, Susan Sarandon convincente nella parte della madre del ragazzo ucciso "per futili motivi", come forse reciterebbe un verbale della"madama"made in Italy, Anche la tematica della diffusione estrema della droga tra i militari viene esplictata, anzi trattata diffusamente, senza"riserve". El Gato
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elgatoloco
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giovedì 17 giugno 2021
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anche se rimane un margine, ipocrisia spezzata
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"In the Valley of Elah"(Paul Higgis, 2007), la vicenda di un padre, ex-militare nel Vietnam(TOmmy Lee Jones, "perfetto"per il ruolo), che cerca il figlio, disperso in Irak. Menzogne, ipocrisia dlele autorità, incomprensioni con l'addetta alla polizia militae(Charlize Theron, ormai ai vertici, giustamente), finché il corpo si scopre, ma negli States, dopo che il figlio era rientrato.Ancora una sequenza di ricerche, dando anche la colpa ai mexicanos, ma la verità sembra essersi "asserragliata"dove non si scopre. Finché, anche in questo caso, qualcosa si muove. Film di parziale denuncia, dove finalmente vengono fuori alcune verità, finora occultate"per la salvezza dell'Occidente": A) i soldati USA si drogano, hanno il diritto di drogarsi, almeno tacitamente, quando sono impegnati in una missione(ci sono documenti che lo dimostrano già per le due guerre mondiali, per l'invasione imperialista in Vietnam, per tutte le guerre successive, ma la cosa è sempre stata"silenziata", anzi si è dato l'ordine tassativo di non parlarne); B ) l'ìpocristia è tale da secretare tutto, scusnado il comportamento di ufficiali verso i"subordinati", dei soldati tra loro etc.
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"In the Valley of Elah"(Paul Higgis, 2007), la vicenda di un padre, ex-militare nel Vietnam(TOmmy Lee Jones, "perfetto"per il ruolo), che cerca il figlio, disperso in Irak. Menzogne, ipocrisia dlele autorità, incomprensioni con l'addetta alla polizia militae(Charlize Theron, ormai ai vertici, giustamente), finché il corpo si scopre, ma negli States, dopo che il figlio era rientrato.Ancora una sequenza di ricerche, dando anche la colpa ai mexicanos, ma la verità sembra essersi "asserragliata"dove non si scopre. Finché, anche in questo caso, qualcosa si muove. Film di parziale denuncia, dove finalmente vengono fuori alcune verità, finora occultate"per la salvezza dell'Occidente": A) i soldati USA si drogano, hanno il diritto di drogarsi, almeno tacitamente, quando sono impegnati in una missione(ci sono documenti che lo dimostrano già per le due guerre mondiali, per l'invasione imperialista in Vietnam, per tutte le guerre successive, ma la cosa è sempre stata"silenziata", anzi si è dato l'ordine tassativo di non parlarne); B ) l'ìpocristia è tale da secretare tutto, scusnado il comportamento di ufficiali verso i"subordinati", dei soldati tra loro etc. Forse"In the Valley of Elah"non è il primo film a dirci queste cose, ma è il primo a farlo in modo così chiaro ed evidente, per dirla con Ren° Descartes. Poca action, ma tensione contenuta, limitata, giustamente, concerntrata nelle e sulle situazioni. Higgis ha fatto un'operazione parzialmente(sì, ancora parzialmente, in quanto il protagonista, che è un"eroe", un militarisa veramente convinto, à la Bush e à la USA, che i soldati"gringos"esportino la democrazia e anche di fronte alle rivelazioni concernenti la morte del figlio, pur se deluso, rimane della sua idea)... El Gato
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emanuelemarchetto
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sabato 18 marzo 2017
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la confusione ideologica
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Hank Deerfild (Tommy Lee Jones), patriota e reduce del Vietnam, si mette alla ricerca del figlio minore Mike, scomparso da una base del Nuovo Messico, dopo essere tornato dall'Iraq. Il corpo del giovane viene trovato carbonizzato in un terreno vicino alla base. Le autorità sembrano intenzionate ad insabbiare la cosa, quindi Hank decide di indagare per conto suo, scoprendo scoprendo dettagli sempre più oscuri sul suo amato figlio.
Ispirato alla vera storia del soldato Richard Davies, ucciso da un commilitone che soffriva di sindrome post-traumatica da stress.
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Hank Deerfild (Tommy Lee Jones), patriota e reduce del Vietnam, si mette alla ricerca del figlio minore Mike, scomparso da una base del Nuovo Messico, dopo essere tornato dall'Iraq. Il corpo del giovane viene trovato carbonizzato in un terreno vicino alla base. Le autorità sembrano intenzionate ad insabbiare la cosa, quindi Hank decide di indagare per conto suo, scoprendo scoprendo dettagli sempre più oscuri sul suo amato figlio.
Ispirato alla vera storia del soldato Richard Davies, ucciso da un commilitone che soffriva di sindrome post-traumatica da stress.
Paul Haggis, alla sua seconda regia, cerca di riflettere sulla confusione ideologica dell'America contemporanea, e lo fa raccontando un conservatore che vede crollare tutti i suoi valori. La guerra viene mostrata solo in filmati danneggiati, estratti dal cellulare di Mike: questi video prendono forma, man mano che la narrazione va avanti, diventando sempre più nitidi. Questo simboleggia la presa di coscienza di Hank, il quale è costretto a riconsiderare la sua posizione nei confronti del conflitto.
Hank pensa a suo figlio come ad un eroe, una visione idealizzata non solo per la parentela che li unisce, ma anche perché è un soldato, un buono; questa visione patinata è la stessa che ogni conservatore ha nei confronti della guerra e di chi si arruola per difendere la patria. Questo anche grazie ai media, che manipolano le immagini rendendole appetibili al pubblico americano. Ma la realtà è molto più complessa ed inquietante: un'esperienza simili è disumanizzante per chiunque la viva, specialmente se in giovane età. Quello che Hank vede nei filmati tratti dal cellulare di Mike non è più suo figlio, è un mostro.
Questo è il tema centrale del film, espresso fin dal titolo, che fa riferimento al luogo di Israele dove si sarebbe svolta la battaglia tra Davide e Golia: un giovane non può essere mandato a combattere un gigante; inoltre, nel momento in cui Golia viene sconfitto, Davide diventa un assassino, trasformandosi in quello che lui stesso voleva combattere.
Curiosità: Inizialmente Haggis voleva affidare la parte di Hank Deerfield a Clint Eastwood.
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toty bottalla
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venerdì 22 aprile 2016
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lenta ed estenuante indagine senza grossi sussulti
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Hank, un ex militare combattente nella guerra del Vietnam va alla ricerca del figlio (anche lui militare) scomparso dopo essere rientrato dall'Iraq...Un film dal ritmo lento ed estenuante che percorre le fasi d'indagine su un piano credibile e razionale, non c'è il vero colpo di scena nè sussulti particolarmente emozionanti e alcune scene sembrano lunghe più del necessario tuttavia, pur senza un grande impegno corale delle seconde linee, la storia del film t'inchioda e porta qualcuno più profondo a riflettere sulle devastazioni delle guerre oltre le macerie, brava come sempre la Theron ed anche Tommy Lee Jones con una interpretazione alla De Niro.
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Hank, un ex militare combattente nella guerra del Vietnam va alla ricerca del figlio (anche lui militare) scomparso dopo essere rientrato dall'Iraq...Un film dal ritmo lento ed estenuante che percorre le fasi d'indagine su un piano credibile e razionale, non c'è il vero colpo di scena nè sussulti particolarmente emozionanti e alcune scene sembrano lunghe più del necessario tuttavia, pur senza un grande impegno corale delle seconde linee, la storia del film t'inchioda e porta qualcuno più profondo a riflettere sulle devastazioni delle guerre oltre le macerie, brava come sempre la Theron ed anche Tommy Lee Jones con una interpretazione alla De Niro. Saluti.
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no_data
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giovedì 6 marzo 2014
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non buono
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brucemyhero
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martedì 6 agosto 2013
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nella valle di elah
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Film di grande impatto, sembra tratto da una storia vera. Tommy Lee Jones si conferma uno dei migliori attori in circolazione. Veramente difficile tenergli il passo, anche per Susan S. e C. Theron. Detto cio, prima di tutto lo acquisto immediatamente su ebay. Cosa dire: grande denuncia ad una guerra senza vinti ne' vincitori, che non siano l'umanita'. Se si riesce a cogliere profondamente il dramma psicologico intrinseco, se ne esce umiliati. Pieni di vergogna. Attoniti. Imperdibile...
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kondor17
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martedì 26 marzo 2013
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veramente tosto
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Film amarissimo e vero sul degrado psico-fisico-attitudinale dei militari USA impegnati in azioni di guerra contro pseudo-nemici. Su questo film si è detto tutto; sui motivi per cui gli USA dichiarano ciclicamente guerra a qualche paese, ben poco. I bidelli del Nord-Dakota e gli insegnanti vanno a scuola con le armi adesso. Il secondo emendamento è sempre più attuale, dentro e fuori gli Stati Uniti, come pure la libertà di cui queste "truppe di pace" godono. Droga violenza tortura omicidio ... chi più ne ha più ne metta. Anche un padre distrutto si ravvede, perdona, o meglio capisce, sia il figlio che il suo assassino, come pure l'omertà del gruppo.
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Film amarissimo e vero sul degrado psico-fisico-attitudinale dei militari USA impegnati in azioni di guerra contro pseudo-nemici. Su questo film si è detto tutto; sui motivi per cui gli USA dichiarano ciclicamente guerra a qualche paese, ben poco. I bidelli del Nord-Dakota e gli insegnanti vanno a scuola con le armi adesso. Il secondo emendamento è sempre più attuale, dentro e fuori gli Stati Uniti, come pure la libertà di cui queste "truppe di pace" godono. Droga violenza tortura omicidio ... chi più ne ha più ne metta. Anche un padre distrutto si ravvede, perdona, o meglio capisce, sia il figlio che il suo assassino, come pure l'omertà del gruppo. Una guerra assurda, come lo fu quella del Vietnam, con militari drogati che sfogano la loro depressione torturando malcapitati civili, come ben sapeva fare "Doc". E la bandiera issata al contrario in segno di disonore lo dimostra. Negli occhi del padre si scorge l'amarezza di giovani vite spezzate, gettate al vento, in nome di assurde guerre politiche, contro nemici costruiti ad arte dai media, ed atte solo a giustificare massicci investimenti in armi con la gioia e la benedizione delle lobby, vere padrone degli USA. Grandi, grandissimi gli attori, tutti! Ma, nella valle di Elah, chi è Davide e chi Golia?
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filippo catani
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venerdì 7 dicembre 2012
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toccante dramma sui postumi della guerra
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Un ex militare riceve una telefonata dalla base dove si trova il figlio che non è rientrato per l'appello. L'uomo allora decide di partire per il New Mexico per ecrcare di saperne di più. Il caso si complicherà ancora di più quando il giovane verrà rinvenuto smembrato e bruciato. Le indagini saranno allora condotte da una giovane investigatrice.
Il film è davvero molto duro e intenso allo stesso tempo e si regge per grande parte sulla bravura di Tommy Lee Jones che si trova perfettamente a suo agio nel ruolo del burbero padre ex soldato. Ovviamente l'uomo è schieratissimo in favore della guerra, odia i messicani e insomma in poche parole è pronto a votare nuovamente Bush (i fatti si svolgono infatti nell'imminenza della tornata elettorale che avrebbe riconfermato il presidente uscente).
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Un ex militare riceve una telefonata dalla base dove si trova il figlio che non è rientrato per l'appello. L'uomo allora decide di partire per il New Mexico per ecrcare di saperne di più. Il caso si complicherà ancora di più quando il giovane verrà rinvenuto smembrato e bruciato. Le indagini saranno allora condotte da una giovane investigatrice.
Il film è davvero molto duro e intenso allo stesso tempo e si regge per grande parte sulla bravura di Tommy Lee Jones che si trova perfettamente a suo agio nel ruolo del burbero padre ex soldato. Ovviamente l'uomo è schieratissimo in favore della guerra, odia i messicani e insomma in poche parole è pronto a votare nuovamente Bush (i fatti si svolgono infatti nell'imminenza della tornata elettorale che avrebbe riconfermato il presidente uscente). Tutto cambierà mano a mano che procede con le indagini scoprendo quello che i soldati fanno al fronte e quello che fanno una volta tornati a casa. E' chiaro che il tema è stato affrontato molto spesso ma a colpire lo spettatore in questo film è il viaggio nelle indagini sulla morte del figlio che consegnerà al padre un'immagine diametralmente opposta del ragazzo che era abituato a vedere via webcam. E' difficile tornare dentro la società così come è difficilissimo lasciarsi tutto alle spalle. Ed è davvero azzeccata ed emblematica la bandiera che sventola rovesciata al contrario (segno internazionale che sta per una richiesta di aiuto) volta a testimoniare uno smarrimento personale e anche della nazione che manda al macello i propri giovani e assiste impotente alla trasformazione che subiscono. Ed è prorpio questa violenza gratuita e la metamorfosi da giovane a bestia che impressiona. Molto intenso anche il ruolo della Theron nei panni di una investigatrice mal vista dai suoi colleghi perchè ha fatto carriera, secondo loro, solo perchè è andata a letto con il capo (con cui ha fatto anche un figlio che l'uomo finge di attribuire ad un'altra relazione) e che in realtà dimostrerà passione e intraprendenza verso questo caso scontrandosi anche con le gerarchie militari. Nella valle di Elah il futuro re Davide sconfisse il gigante Golia; purtroppo accade più spesso che sia il gigante a divorare il giovane specialmente quando questo gigante si chiama guerra.
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fausta rosa
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venerdì 31 agosto 2012
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un pugno nello stomaco
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La guerra è atrocità, ma la guerra vista attraverso gli occhi di un padre che crede ciecamente al sacrificio per la patria e si trova a vivere il sacrificio del proprio figlio che è ben lontano dai valori militari a cui era stato educato, non può che lasciare lo spettatore paralizzato e partecipe della tragedia che si sta snocciolando sotto i suoi occhi. La gelida impassibilità di Tommy Lee Jones, il padre, occupa la scena scavando nella psiche di chi guarda e lasciando un segno. Fa male il suo sguardo, fa male immaginare il suo dolore per l'atroce perdita del figlio, per il crollo dei suoi ideali, per la verità devastante che lo investe .Perfetta la figura di Emily Sanders,l'investigatrice,che affianca il protagonista da protagonista e che alterna ai numerosi momenti di azione anche violenta teneri momenti di affettuosità materna che ancor più sottolineano la tragedia della perdita.
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La guerra è atrocità, ma la guerra vista attraverso gli occhi di un padre che crede ciecamente al sacrificio per la patria e si trova a vivere il sacrificio del proprio figlio che è ben lontano dai valori militari a cui era stato educato, non può che lasciare lo spettatore paralizzato e partecipe della tragedia che si sta snocciolando sotto i suoi occhi. La gelida impassibilità di Tommy Lee Jones, il padre, occupa la scena scavando nella psiche di chi guarda e lasciando un segno. Fa male il suo sguardo, fa male immaginare il suo dolore per l'atroce perdita del figlio, per il crollo dei suoi ideali, per la verità devastante che lo investe .Perfetta la figura di Emily Sanders,l'investigatrice,che affianca il protagonista da protagonista e che alterna ai numerosi momenti di azione anche violenta teneri momenti di affettuosità materna che ancor più sottolineano la tragedia della perdita. Attraverso una vicenda personale la denuncia senza riserve nè mezzi termini, senza giustificazioni nè scontata retorica del fallimento dei valori americani, del mito della nazione americana, del militarismo come sa ben fare Paul Haggis, mantenendo sempre alta la tensione dello spettatore che ne esce emotivamente ma anche fisicamente provato. Un vero pugno nello stomaco
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scaramouche
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domenica 18 settembre 2011
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le cose non sono quello che sembrano
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Se ne accorge lentamente durante la storia il nostro protagonista (Tommy Lee Jones) che le cose non stanno come sembrano: non è una questione di droga, non c'entrano nemmeno i servizi di sicurezza (militari o civili che siano) con i loro "istituzionali" depistaggi. Cos'è che ha trasformato un "sano" giovane americano, educato da un padre di tale fattura, in un sadico indifferente? E perché lui, il nostro protagonista, se ne accorge solo adesso: la guerra in Iraq è diversa da quella del Vietnam? Lì non c'era corruzione dei giovani? "Perché mandano David contro Golia, lui non era un bambino?" recita nel film la voce dell'innocenza.
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Se ne accorge lentamente durante la storia il nostro protagonista (Tommy Lee Jones) che le cose non stanno come sembrano: non è una questione di droga, non c'entrano nemmeno i servizi di sicurezza (militari o civili che siano) con i loro "istituzionali" depistaggi. Cos'è che ha trasformato un "sano" giovane americano, educato da un padre di tale fattura, in un sadico indifferente? E perché lui, il nostro protagonista, se ne accorge solo adesso: la guerra in Iraq è diversa da quella del Vietnam? Lì non c'era corruzione dei giovani? "Perché mandano David contro Golia, lui non era un bambino?" recita nel film la voce dell'innocenza. E se ne accorge anche la coprotagonista, (Charlyze Theron, molto brava) che deve rivedere il suo rapporto col padre di suo figlio (duplice, familiare e professionale), e con i colleghi, oltre a dover rimpiangere di aver per due volte trascurato le conseguenze nefaste che la guerra produce in coloro che l'hanno fatta e vissuta, anche quando quella guerra appare lontana. E ce ne accorgiamo anche noi, spettatori abituati all'azione, all'effetto, all'intrigo: la realtà è più lineare di quello che vogliamo credere, il danno sta nell'ordinarietà che siamo costretti ad accettare. Alla fine rimarrebbe il dubbio di capire se il vecchio marine ha veramente capito, se non ci fosse, a chiarircelo, quella bandiera americana lasciata appesa a testa in giù nel cortile dell'albergo. "E' molto rovinata" - "L'hanno usata più volte".
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