miss italia
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sabato 5 maggio 2007
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bello
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molto carino,attori bravissimi montatori fantastici.Molto fantasioso.secondo me rispecchia la realtà dal punto di vista lavorativo.Anche se in modo un pò esagerato.rispondete.
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(di l' angelo veste d&g)
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bartolo fontana
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giovedì 26 aprile 2007
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credere...sempre
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Meryl Streep è un'attrice, viva dio, che cambia espressione ogni qualvolta interpreta un ruolo diverso nei suoi films.
La cosa potrebbe apparire scontata ma provate a rifletterci.
Esistono attori che sono "mono" espressivi.
Dal debutto del loro film all'attuale cinquantesimo, sono riusciti a conservare la solita smorfia facciale.
Ricordo di quella volta che andai a vedere un film con Pierce Brosnam, uscii dopo un minuto convinto di avere già visto il film.
La cassiera mi assicurò che quella era una anteprima nazionale e che, a meno che non l'avessi visto all'estero, non era possibile che conoscessi già quel film.
Provate a vedere un film, invece di Sean Penn, e vi sembrerà di vedere quell'attore per la prima volta, nonostante siate già al suo quindicesimo film.
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Meryl Streep è un'attrice, viva dio, che cambia espressione ogni qualvolta interpreta un ruolo diverso nei suoi films.
La cosa potrebbe apparire scontata ma provate a rifletterci.
Esistono attori che sono "mono" espressivi.
Dal debutto del loro film all'attuale cinquantesimo, sono riusciti a conservare la solita smorfia facciale.
Ricordo di quella volta che andai a vedere un film con Pierce Brosnam, uscii dopo un minuto convinto di avere già visto il film.
La cassiera mi assicurò che quella era una anteprima nazionale e che, a meno che non l'avessi visto all'estero, non era possibile che conoscessi già quel film.
Provate a vedere un film, invece di Sean Penn, e vi sembrerà di vedere quell'attore per la prima volta, nonostante siate già al suo quindicesimo film.
Questa è la grande capacità del vero artista: farsi vedere, come per la prima volta, mettersi in gioco, sempre e comunque. A limite dell'irriconoscibile.
Questo è capace di fare Meryl Streep ne Il diavolo veste Prada.
Irriconoscibile, apparentemente, fino alla consacrazione ufficiale del suo indiscutibile talento di artista.
E' questo, infine, che il film ci dice: c'è chi vive per il proprio lavoro...ed è indubbio che la Streep, più che l'incarnazione del diavolo, sia l'essenza di una fede ben più profonda e sottile: credere, sempre e comunque, in ciò che si fa.
di
Bartolo Fontana
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odissea 2001
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lunedì 23 aprile 2007
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il potere visto da chi ce l'ha
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Potere e morale non stanno quasi mai dalla stessa parte della barricata. Basta fare un passo in più su un lato piuttosto che sull'altro e si perde di vista l'altra metà dell'orizzonte. Si potrebbe dire la stessa cosa se ci si trovasse a dover scegliere tra potere e famiglia, tra far soldi e coltivare il rapporto umano o la solidarietà (quella vera). Il Diavolo veste Prada rappresenta tutto questo in un modo che non si può certo definire originale: il potere è l'azienda, il capo è leader sul lavoro e nella vita, il lavoro occupa ogni spazio. Per famiglia e amicizie è il de profundis. Tutto questo si sa. Se non ci fosse Meryl Streep a dare concretezza alla protagonista, a trasformarla da carattere puro a essere dis/umano con tutte le sfumature del caso, sarebbe un film come tanti altri.
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Potere e morale non stanno quasi mai dalla stessa parte della barricata. Basta fare un passo in più su un lato piuttosto che sull'altro e si perde di vista l'altra metà dell'orizzonte. Si potrebbe dire la stessa cosa se ci si trovasse a dover scegliere tra potere e famiglia, tra far soldi e coltivare il rapporto umano o la solidarietà (quella vera). Il Diavolo veste Prada rappresenta tutto questo in un modo che non si può certo definire originale: il potere è l'azienda, il capo è leader sul lavoro e nella vita, il lavoro occupa ogni spazio. Per famiglia e amicizie è il de profundis. Tutto questo si sa. Se non ci fosse Meryl Streep a dare concretezza alla protagonista, a trasformarla da carattere puro a essere dis/umano con tutte le sfumature del caso, sarebbe un film come tanti altri. Le persone che ruotano intorno a Miranda restano sterili involucri, ma il tono della narrazione è leggero quanto basta. Il finale è assolutamente velleitario, da sempliciotti.
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from
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domenica 22 aprile 2007
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moda: don't give it without a fight.
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Giovane ragazza di provincia diventa collaboratrice di uno dei più importanti magazine del mondo della moda, ma dovrà fare i conti con la dispotica direttrice. Azzeccata ironia/ridimensionamento delle dinamiche insite nel mondo della moda. Sei fuori dal mondo e repellente perchè "... tu mangi carboidrati...!". Aspetti negativi: si rischia di demonizzare un atteggiamento tutto sommato "neutro". Che male fa la giovane segretaria ad andare a Parigi al posto della più anziana collega che rimane a casa ammalata? Se l'avesse fatto apposta sarebbe concorrenza sleale e arrivismo, ma così... Inoltre se tutte le brave ragazze ne restassero fuori chi è che darebbe un tocco di umanità allo stressantissimo, fintissimo, anoressissimo mondo della moda? Certo ci vuole carattere per restarci in sella senza subirne le lusinghe.
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Giovane ragazza di provincia diventa collaboratrice di uno dei più importanti magazine del mondo della moda, ma dovrà fare i conti con la dispotica direttrice. Azzeccata ironia/ridimensionamento delle dinamiche insite nel mondo della moda. Sei fuori dal mondo e repellente perchè "... tu mangi carboidrati...!". Aspetti negativi: si rischia di demonizzare un atteggiamento tutto sommato "neutro". Che male fa la giovane segretaria ad andare a Parigi al posto della più anziana collega che rimane a casa ammalata? Se l'avesse fatto apposta sarebbe concorrenza sleale e arrivismo, ma così... Inoltre se tutte le brave ragazze ne restassero fuori chi è che darebbe un tocco di umanità allo stressantissimo, fintissimo, anoressissimo mondo della moda? Certo ci vuole carattere per restarci in sella senza subirne le lusinghe...ma vale la pena: la posta in gioco (e non solo gli stipendi...la moda è cultura) è altissima. E allora, volete dirmi che non c'è nessuno che ce la può fare?
Valori positivi: l’autenticità e l’importanza dell’essere sé stessi come chiave della felicità.
P.S.: grande Maryl Streep.
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tia
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martedì 10 aprile 2007
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denuncia dietro le righe?
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Film modesto e per diversi motivi.
se è una commedia non fa assolutamente ridere,se è un drammatico poche le scene commoventi, se è un film di denuncia la cosa è riuscita solo in parte, poichè dietro le righe del film si nota che il successo nel lavoro compromette spesso una serena vita di coppia come nel caso della protagonista e della direttrice del giornale, che alle spalle ha quattro divorzi.
Per questo punto do un parere positivo sul film, poichè oggi la moda è un vero e proprio idolo per molti.
D'altro canto il film è lungo, noiosetto in alcuni punti e con pochi colpi di scena e un finale scontato, ma ben costruito.
Nota positiva l'intramontabile stella di maryl Streep: un capo che nessuno vorrebbe avere che tiene in piedi l'intero paradosso del film.
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Film modesto e per diversi motivi.
se è una commedia non fa assolutamente ridere,se è un drammatico poche le scene commoventi, se è un film di denuncia la cosa è riuscita solo in parte, poichè dietro le righe del film si nota che il successo nel lavoro compromette spesso una serena vita di coppia come nel caso della protagonista e della direttrice del giornale, che alle spalle ha quattro divorzi.
Per questo punto do un parere positivo sul film, poichè oggi la moda è un vero e proprio idolo per molti.
D'altro canto il film è lungo, noiosetto in alcuni punti e con pochi colpi di scena e un finale scontato, ma ben costruito.
Nota positiva l'intramontabile stella di maryl Streep: un capo che nessuno vorrebbe avere che tiene in piedi l'intero paradosso del film.
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kikka
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lunedì 9 aprile 2007
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il diavolo veste prada...bellissimo film!!!
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Il diavolo veste prada????????BELLO!!!bel film(precisamente bella storia)ottima interpretazione sia di anne hathaway sia di maril streep.Trovo questo film utile per la conoscenza del mondo della moda che trovo moooolto magnetico per tutte le ragazze in cerca di bei vestiti(anke scarpe e accessori)e alla ricerca di molti soldi$$$$$$$$$$........questo mondo pero oltre ad essere magnetico é anche un inganno perche come succede nel film alla fine del sogno si scopre che della propia vita sentimentale e dei propri amici se ne perde la traccia nessuno vuole più stare con te perche non hai abbastanza tempo da dedicargli.
Io ho letto anche il libro e devo dire che è bello anche quello(è la stessa storia!!!!!!)ma resta comunque uno dei pochi casi in cui io trovo il film più bello del libro.
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Il diavolo veste prada????????BELLO!!!bel film(precisamente bella storia)ottima interpretazione sia di anne hathaway sia di maril streep.Trovo questo film utile per la conoscenza del mondo della moda che trovo moooolto magnetico per tutte le ragazze in cerca di bei vestiti(anke scarpe e accessori)e alla ricerca di molti soldi$$$$$$$$$$........questo mondo pero oltre ad essere magnetico é anche un inganno perche come succede nel film alla fine del sogno si scopre che della propia vita sentimentale e dei propri amici se ne perde la traccia nessuno vuole più stare con te perche non hai abbastanza tempo da dedicargli.
Io ho letto anche il libro e devo dire che è bello anche quello(è la stessa storia!!!!!!)ma resta comunque uno dei pochi casi in cui io trovo il film più bello del libro..........................
apparte vari commenti e recensioni che ho letto sul film nelle quali viene criticato io vorrei dire che tutti i film sulla moda dovrebbero mostrane anche il lato più vero che oltretutto è anche il più brutto.Adoro miranda che nel film ha un tono così tranquillo e rilassato anche quand chiede cose impossibili o quasi come trovare il romanzo di harry potter non ancora pubblicato. Di Andrea invece mi piace la sua semplicità e il suo voer(alla fine)aiutare in tutti modi miranda.Beh!!!a questo punto se non lo avete ancora visto vi consiglio di guardarlo perchè vi piacerà.
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enza
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venerdì 6 aprile 2007
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ironia per riflettere
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"Il diavolo veste Prada" è una commedia veramente riuscita in tutti i suoi aspetti. Il suo ritmo veloce non ti permette di staccare per un attimo lo sguardo dallo schermo;sembra quasi di sentire l'ansia di Andrea e dei suoi colleghi sulla propria pelle.
Questo film, attraverso l'ironia, ci fornisce un quadro del mondo della moda pieno di glamour e nelle stesso tempo di cinismo. Ma non c'è solo da ridere c'è anche molto da riflettere: LA CARRIERA NON è TUTTO NELLA VITA.
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vittorio
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lunedì 26 marzo 2007
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molto carino!!
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Mi aspettavo una stupidaggine ed invece ho trascorso un paio d'ore allegre e divertenti, grazie a questo film ben girato, con una superba Meryl Streep, una fresca e bellissima Anne Hathaway e tante trovate che fanno sorridere ma che fanno anche pensare......attenzione all'anoressia!!!!
Da vedere con una ragazza....
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beagle girl
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mercoledì 14 marzo 2007
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w i beagle !!!!!!!!!!!!
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io ho sentito parlare molto bene di questo film ma ancora non ho avuto la possibilità di vederlo.. voi me lo consigliate ???? rispondetemi xfavore !
[+] direi...
(di doc)
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[+] lo devi assolutamente vedere
(di bibibibbibi)
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sara
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venerdì 9 marzo 2007
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delusione enorme...
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L'inizio era molto convincente, colonna sonora moderna, personaggi simpatici, storia carina insomma aveva tutte le carte in regola per piacermi.
Poi invece le cose cambiano e dicono (Nigel e Miranda) che la taglia 42 è una taglia da "grasse", e mostra inoltre che chi ha questa taglia non riuscirà mai a trovare un vestito di qualche stilista famoso che gli entri...
Poi mostra l'assistente numero 1, che non mangia niente per andare a Parigi, e infine la pratagonista che ha una 42, la tramuta in 40.
Inizialmente la protagonista è convita delle sue abitudini, e crede in se stessa, poi cambia del tutto, ritenendosi grassa, non alla moda e pigra nel lavoro che fa.
La pigrizia in questo film è una baggianata, perchè mostra chiaramente che la protagonista lavorava moltissimo.
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L'inizio era molto convincente, colonna sonora moderna, personaggi simpatici, storia carina insomma aveva tutte le carte in regola per piacermi.
Poi invece le cose cambiano e dicono (Nigel e Miranda) che la taglia 42 è una taglia da "grasse", e mostra inoltre che chi ha questa taglia non riuscirà mai a trovare un vestito di qualche stilista famoso che gli entri...
Poi mostra l'assistente numero 1, che non mangia niente per andare a Parigi, e infine la pratagonista che ha una 42, la tramuta in 40.
Inizialmente la protagonista è convita delle sue abitudini, e crede in se stessa, poi cambia del tutto, ritenendosi grassa, non alla moda e pigra nel lavoro che fa.
La pigrizia in questo film è una baggianata, perchè mostra chiaramente che la protagonista lavorava moltissimo.
Poi magicamente, quando cambia vestiti cambia anche il suo stile di vita, e ritornando a casa tardi alla sera per svolgere i compiti del suo capo non mangia niente, e di conseguenza dimagrisce fino a una 40.
A me questa storia piace per niente, con tutti i dibattiti fatti contro l'anoressia questo film invece la ritiene una cosa positiva. Inoltre il significato è che se non sei bella, magrissima e alla moda non sarai mai nessuno!
Il mio voto è 1, e se lo merita!
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(di fabio)
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