Il diavolo veste Prada

L'inizio era molto convincente, colonna sonora moderna, personaggi simpatici, storia carina insomma aveva tutte le carte in regola per piacermi. Poi invece le cose cambiano e dicono (Nigel e Miranda) che la taglia 42 è una taglia da "grasse", e mostra inoltre che chi ha questa taglia non riuscirà mai a trovare un vestito di qualche stilista famoso che gli entri... Poi mostra l'assistente numero 1, che non mangia niente per andare a Parigi, e infine la pratagonista che ha una 42, la tramuta in 40. Inizialmente la protagonista è convita delle sue abitudini, e crede in se stessa, poi cambia del tutto, ritenendosi grassa, non alla moda e pigra nel lavoro che fa. La pigrizia in questo film è una baggianata, perchè mostra chiaramente che la protagonista lavorava moltissimo. Poi magicamente, quando cambia vestiti cambia anche il suo stile di vita, e ritornando a casa tardi alla sera per svolgere i compiti del suo capo non mangia niente, e di conseguenza dimagrisce fino a una 40. A me questa storia piace per niente, con tutti i dibattiti fatti contro l'anoressia questo film invece la ritiene una cosa positiva. Inoltre il significato è che se non sei bella, magrissima e alla moda non sarai mai nessuno! Il mio voto è 1, e se lo merita!