pigi51
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martedì 27 febbraio 2024
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un "eva contro eva" degli anni 2000
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Con quasi vent'anni di ritardo ho visto su NETFLIX questo bel film di David Frankel (2006) con una mostruosa Meryl Streep e una sontuosa Anne Hathaway nei panni di una goffa aspirante giornalista che, suo malgrado, viene catapultata nel mondo del fashion, ma quello vero, della Grande Mela, e diventa uno strumento nella mani della dispotica e tirannica Miranda , la "capa" capace di distruggere con le sue assurde richieste (far partire un aereo quando tutti i voli sono bloccati, cercare il manoscritto dell'ultimo libro di Harry Potter non ancora in stampa) , ogni momento della vita degli altri. L'evoluzione di Andy, il brutto anattrocolo che diventa una sfavillante segretaria mannequin, ricorda "Eva contro Eva ", il film degli anni 50 di Josef Mankiewicz, ma il finale è differente : Andy non riesce a compiere l'ultimo passo, butta via in una fontana il telefonino che è il suo legame H24 con la sua carnefice e abbandona quel mondo fatuo per seguire il suo sogno del giornalismo vero.
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Con quasi vent'anni di ritardo ho visto su NETFLIX questo bel film di David Frankel (2006) con una mostruosa Meryl Streep e una sontuosa Anne Hathaway nei panni di una goffa aspirante giornalista che, suo malgrado, viene catapultata nel mondo del fashion, ma quello vero, della Grande Mela, e diventa uno strumento nella mani della dispotica e tirannica Miranda , la "capa" capace di distruggere con le sue assurde richieste (far partire un aereo quando tutti i voli sono bloccati, cercare il manoscritto dell'ultimo libro di Harry Potter non ancora in stampa) , ogni momento della vita degli altri. L'evoluzione di Andy, il brutto anattrocolo che diventa una sfavillante segretaria mannequin, ricorda "Eva contro Eva ", il film degli anni 50 di Josef Mankiewicz, ma il finale è differente : Andy non riesce a compiere l'ultimo passo, butta via in una fontana il telefonino che è il suo legame H24 con la sua carnefice e abbandona quel mondo fatuo per seguire il suo sogno del giornalismo vero. Un ultimo sguardo e un saluto di circostanza rivolti da lontano a quella che è diventata una ex padrona della sua vita chiude il cerchio : Andy cammina sorridente verso una nuova vita.
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rudy_50
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giovedì 18 maggio 2023
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film noioso
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film noioso tutto scontato
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pedro
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lunedì 10 ottobre 2022
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perchè è un film brutto
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ennesimo film sopravvalutato
molto sopravvalutato, pur non avendo vinto praticamente nulla.
una commediola mediocre, girata male ed interpretata peggio. La solita scusa di un'ottima (?) Streep non vale affatto al visione (paraltro Streep ritete pedissequa se stessa...lo stessa di sempre...)
non fa ne ridere ne piangere. non emoziona, ne diverte. Non racconta nulla. Nemmeno il plasticoso mondo della moda, ne dice nulla la solita, anchelei, lezioncina morale finale..nulla
La giovane assistente è una macchietta da avanspettacolo. Vestita da contadinella anni 50 viene accolta da una dirigente che, già quasi anziana, ha invece la memoria di un elefante, e i modi di un rinoceronte.
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ennesimo film sopravvalutato
molto sopravvalutato, pur non avendo vinto praticamente nulla.
una commediola mediocre, girata male ed interpretata peggio. La solita scusa di un'ottima (?) Streep non vale affatto al visione (paraltro Streep ritete pedissequa se stessa...lo stessa di sempre...)
non fa ne ridere ne piangere. non emoziona, ne diverte. Non racconta nulla. Nemmeno il plasticoso mondo della moda, ne dice nulla la solita, anchelei, lezioncina morale finale..nulla
La giovane assistente è una macchietta da avanspettacolo. Vestita da contadinella anni 50 viene accolta da una dirigente che, già quasi anziana, ha invece la memoria di un elefante, e i modi di un rinoceronte. Ma che, alla prova dei fatti, non resisterebbe due giorni al suo posto per come tratta i dipendenti.
La storia non racconta nulla.
ora capisco perchè sono riuscito ad andare fino in fondo a questa ciofeca dopo anni
perchè è un film brutto. assolutamente sconsigliato.
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paolp78
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domenica 27 marzo 2022
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spietato, glamour, pungente
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Tratto dall’omonimo romanzo autobiografico di Lauren Weisberger, il film è un affresco pungente e durissimo sul frenetico e sfavillante mondo della moda.
Diretta dallo statunitense David Frankel, si tratta di una pellicola riuscitissima, in cui il ritmo molto sostenuto della narrazione, accompagnato all’affascinante e sofisticato glamour che caratterizza l’alta moda, conferiscono un’originale cifra stilistica all’opera. Questi elementi sono inoltre enfatizzati ed accentuati dall’intelligente regia di Frankel che ottiene l’obiettivo ricorrendo ad una tecnica cinematografica fondata su riprese con continui cambi di inquadrature.
Il film descrive anche la vita lavorativa dentro un ambiente ultra competitivo, costituito in questo caso dagli uffici di un’importante redazione di una rivista.
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Tratto dall’omonimo romanzo autobiografico di Lauren Weisberger, il film è un affresco pungente e durissimo sul frenetico e sfavillante mondo della moda.
Diretta dallo statunitense David Frankel, si tratta di una pellicola riuscitissima, in cui il ritmo molto sostenuto della narrazione, accompagnato all’affascinante e sofisticato glamour che caratterizza l’alta moda, conferiscono un’originale cifra stilistica all’opera. Questi elementi sono inoltre enfatizzati ed accentuati dall’intelligente regia di Frankel che ottiene l’obiettivo ricorrendo ad una tecnica cinematografica fondata su riprese con continui cambi di inquadrature.
Il film descrive anche la vita lavorativa dentro un ambiente ultra competitivo, costituito in questo caso dagli uffici di un’importante redazione di una rivista. In questo contesto viene operata una denuncia dei pesantissimi ritmi lavorativi ed una critica di tale stile di vita che porta all’annientamento della vita privata, fagocitata da quella professionale. Al contempo però l’opera enfatizza anche l’altra faccia della medaglia, con gli stessi elementi che vengono esaltati sotto la diversa visuale della ricerca ostinata l’affermazione personale, attraverso una meritoria strada fatta di abnegazione, impegno e sacrifici.
Il cast quasi interamente al femminile è uno dei punti di forza del film. Il personaggio della protagonista, che è anche l’autrice del libro da cui la pellicola è tratta, è interpretato da Anne Hathaway, abilissima a risultare simpatica ed accattivante; tuttavia il personaggio che resta maggiormente impresso è quello della tirannica direttrice (Anna Wintour nella realtà) interpretato da una grandiosa Meryl Streep, qui in una delle migliori performance di tutta la sua strepitosa carriera. Una segnalazione la meritano poi Stanley Tucci, il migliore dei pochi maschi in scena, che riesce benissimo in una parte che gli calza a pennello, ma soprattutto la britannica Emily Blunt che con questa convincentissima interpretazione riuscì a segnalarsi dando slancio alla sua carriera, qui ancora agli inizi.
Molto godibile la rappresentazione cinica e sarcastica della ben nota perfidia femminile, che viene messa sapientemente in scena in vari momenti della pellicola, sempre tramite i geniali personaggi interpretati da Meryl Streep ed Emily Blunt.
Musiche azzeccatissime.
Ovviamente ottimi trucco e abiti.
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paolp78
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domenica 27 marzo 2022
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spietato, glamour, pungente
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Tratto dall’omonimo romanzo autobiografico di Lauren Weisberger, il film è un affresco pungente e durissimo sul frenetico e sfavillante mondo della moda.
Diretta dallo statunitense David Frankel, si tratta di una pellicola riuscitissima, in cui il ritmo molto sostenuto della narrazione, accompagnato all’affascinante e sofisticato glamour che caratterizza l’alta moda, conferiscono un’originale cifra stilistica all’opera. Questi elementi sono inoltre enfatizzati ed accentuati dall’intelligente regia di Frankel che ottiene l’obiettivo ricorrendo ad una tecnica cinematografica fondata su riprese con continui cambi di inquadrature.
Il film descrive anche la vita lavorativa dentro un ambiente ultra competitivo, costituito in questo caso dagli uffici di un’importante redazione di una rivista.
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Tratto dall’omonimo romanzo autobiografico di Lauren Weisberger, il film è un affresco pungente e durissimo sul frenetico e sfavillante mondo della moda.
Diretta dallo statunitense David Frankel, si tratta di una pellicola riuscitissima, in cui il ritmo molto sostenuto della narrazione, accompagnato all’affascinante e sofisticato glamour che caratterizza l’alta moda, conferiscono un’originale cifra stilistica all’opera. Questi elementi sono inoltre enfatizzati ed accentuati dall’intelligente regia di Frankel che ottiene l’obiettivo ricorrendo ad una tecnica cinematografica fondata su riprese con continui cambi di inquadrature.
Il film descrive anche la vita lavorativa dentro un ambiente ultra competitivo, costituito in questo caso dagli uffici di un’importante redazione di una rivista. In questo contesto viene operata una denuncia dei pesantissimi ritmi lavorativi ed una critica di tale stile di vita che porta all’annientamento della vita privata, fagocitata da quella professionale. Al contempo però l’opera enfatizza anche l’altra faccia della medaglia, con gli stessi elementi che vengono esaltati sotto la diversa visuale della ricerca ostinata l’affermazione personale, attraverso una meritoria strada fatta di abnegazione, impegno e sacrifici.
Il cast quasi interamente al femminile è uno dei punti di forza del film. Il personaggio della protagonista, che è anche l’autrice del libro da cui la pellicola è tratta, è interpretato da Anne Hathaway, abilissima a risultare simpatica ed accattivante; tuttavia il personaggio che resta maggiormente impresso è quello della tirannica direttrice (Anna Wintour nella realtà) interpretato da una grandiosa Meryl Streep, qui in una delle migliori performance di tutta la sua strepitosa carriera. Una segnalazione la meritano poi Stanley Tucci, il migliore dei pochi maschi in scena, che riesce benissimo in una parte che gli calza a pennello, ma soprattutto la britannica Emily Blunt che con questa convincentissima interpretazione riuscì a segnalarsi dando slancio alla sua carriera, qui ancora agli inizi.
Molto godibile la rappresentazione cinica e sarcastica della ben nota perfidia femminile, che viene messa sapientemente in scena in vari momenti della pellicola, sempre tramite i geniali personaggi interpretati da Meryl Streep ed Emily Blunt.
Musiche azzeccatissime.
Ovviamente ottimi trucco e abiti.
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lorenzodv
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giovedì 22 agosto 2019
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film davvero bello e curato dall'etica criticabile
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Il film è bellissimo, elegante e curato come il mondo della moda di cui tratta; le due protagoniste sono meravigliose, Meryl Streep da ciò che ci si aspetta da lei: il meglio. I venti secondi di Valentino valgono da soli un film intero.
Eppure c'è anche una trama e sono state fatte delle scelte.
Andrea è una provinciale che giorno dopo giorno cambia fisionomia, si adatta al mondo in cui lavora che è molto sofisticato, questo è vero ma non si possono trascurare le premesse: Andrea è impegnata in un tentativo di lancio professionale e si è data il tempo di un anno per poter vantare un'esperienza spendibile, Andrea si adegua all'ambiente perché ne è costretta dalle circostanze.
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Il film è bellissimo, elegante e curato come il mondo della moda di cui tratta; le due protagoniste sono meravigliose, Meryl Streep da ciò che ci si aspetta da lei: il meglio. I venti secondi di Valentino valgono da soli un film intero.
Eppure c'è anche una trama e sono state fatte delle scelte.
Andrea è una provinciale che giorno dopo giorno cambia fisionomia, si adatta al mondo in cui lavora che è molto sofisticato, questo è vero ma non si possono trascurare le premesse: Andrea è impegnata in un tentativo di lancio professionale e si è data il tempo di un anno per poter vantare un'esperienza spendibile, Andrea si adegua all'ambiente perché ne è costretta dalle circostanze. Disgraziatamente l'inizio di un percorso professionale richiede sacrifici ed è caratterizzato dalla competizione, anche il più scalcinato laboratorio artigiano ha una sua versione di Miranda che pretende molto più di quanto sia lecito dall'apprendista. Se Andrea avesse fatto l'operaia o la centralinista il suo ragazzo così poco disponibile a sostenerla l'avrebbe lasciata al primo cambiamento di turno non previsto, demonizzarla perché ha scoperto le scarpe col tacco non aiuta a cambiare una visione maschilista della competizione professionale. Il rapporto tra Andrea ed Emily porta ad identica considerazione: la correttezza non può essere a senso unico. Lo slancio di critica verso il settore ha portato ad un atteggiamento ingiusto verso una giovane che fa del proprio meglio per riuscire in ciò che fa, pretendendo da lei il martirio e scambiando offesa e difesa. Nè sbaglia Nigel ad evidenziare che il loro ramo produttivo si basa su concetti ed esigenze precise. Un ristorante di carne non assumerebbe un cuoco vegetariano.
Non dubito che l'ambiente della moda, che non conosco, sia accuratamente descritto, il pentimento di Andrea contiene un disvalore e non m'è piaciuto.
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alberto pallotti
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martedì 26 marzo 2019
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occhio alla monroe.
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Sono d'accordo con la pregevole recensione, scritta con eleganza letteraria e talento cinefilo. Volevo solo rammentare che la mia diva preferita non si chiamava Marylin, bensì MARILYN! Alberto Pallotti.
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matilde perriera
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lunedì 29 ottobre 2018
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la “vera” andy risorgerà?
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LA “VERA” ANDY RISORGERÀ? Un film del 2005 ma sempre attuale. David Frankel, per 109 min, grazie alla sua grande strategia comunicativa, intrattiene i telespettatori con IL DIAVOLO VESTE PRADA. Tratto dall'omonimo best seller chick lit di Lauren Weisberger, il film ha come protagonista Anne Jacqueline Hathaway nelle vesti di Andrea Sachs, una neo-laureata in cerca di lavoro che, appena arrivata a New York, vorrebbe fare la giornalista. La giovane si presenta a un colloquio per l'ambitissimo ruolo di seconda assistente del Runway, sollecitata dal trampolino di lancio che tale attività rappresenta per la sua futura carriera di giornalista e viene assunta, pur non avendo la minima inclinazione per il mondo della moda.
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LA “VERA” ANDY RISORGERÀ? Un film del 2005 ma sempre attuale. David Frankel, per 109 min, grazie alla sua grande strategia comunicativa, intrattiene i telespettatori con IL DIAVOLO VESTE PRADA. Tratto dall'omonimo best seller chick lit di Lauren Weisberger, il film ha come protagonista Anne Jacqueline Hathaway nelle vesti di Andrea Sachs, una neo-laureata in cerca di lavoro che, appena arrivata a New York, vorrebbe fare la giornalista. La giovane si presenta a un colloquio per l'ambitissimo ruolo di seconda assistente del Runway, sollecitata dal trampolino di lancio che tale attività rappresenta per la sua futura carriera di giornalista e viene assunta, pur non avendo la minima inclinazione per il mondo della moda. Andy accetta il ruolo affidatole con l'obiettivo di resistere un anno alle angherie dell'inflessibile Miranda Priestly per poi passare alla redazione. Assorbita dal suo lavoro, Sachs trascura sempre di più Nate, gli amici e i genitori, convinta che quel lavoro potrebbe portarle anche molti vantaggi per sfondare nel mondo dell’editoria. Andy, intanto, con l'aiuto di Nigel, riesce a coniugare la sua intelligenza e le sue capacità con i segreti del mestiere e s’impone professionalmente. Spinta dalla convinzione che “il linguaggio degli stili vestimentari si codifichi nel rapporto semiotico classico di langue e parole attraverso la funzione attiva svolta dall’abito” (Marcella Sardo, La moda tra identità e comunicazione. L’abito e la costruzione dell’io sociale, Bonanno, 2007), si trasforma, cura il suo look, comprende l'importanza dei dettagli nella formazione di una personalità, si rende conto del fatto che “il mondo della comunicazione non verbale sia di sconfinata ampiezza e che esiste una scienza della moda intesa come articolata forma di comunicazione dotata di un linguaggio elaborato. La natura dell’essere umano, infatti, tende verso l’evoluzione comportamentale, orientata a crescere, maturare per coltivare nuovi interessi e, conseguentemente, abbandonare usi, e costumi divenuti anacronistici” (M. Sardo, Ibidem). Anne Jacqueline Hathaway, così, “ormai convinta della grande influenza della moda che, prima di tutto, è storia di una civiltà in continuo divenire” (Marcella Sardo, Ibidem), diventa sempre più efficiente nel suo lavoro, fino ad essere scelta come sostituta alla "prima assistente" della Priestly, rimasta vittima di un incidente, in occasione della prestigiosissima trasferta annuale a Parigi per la settimana della moda. Tenacia, costanza, perseverazione, intuito, disponibilità le assicureranno la prosecuzione della sua guida a capo della rivista, avendo abilmente dirottato altrove chi avrebbe dovuto succederle. La "nuova Andy" sarà inghiottita da questo mondo che non le appartiene? Soffocherà le innate aspirazioni? Saprà dare ascolto alla voce del cuore? Le ottime referenze che le garantisce Meryl Streep l’aiuteranno a ritrovarsi?
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lollomoso
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lunedì 11 giugno 2018
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banale ma piacevole
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Film a tratti banale, con una storia che sa di già visto e una regia scolastica e semplice, sebbene risulti un po' stucchevole il finale e la sceneggiaturaspesso è manchevole di energia a e i personaggi abbiano caratterizzazioni a volte tendenti alla caricatura, il film nel complesso regge bene, piacevole da vedere se si desidera un classico film hollywoodiano senza pretese.
Nonostante la retorica del "il bene vince sempre" e del "i valori non si scordano mai" che sbuca sul finale e che lo rende incolore, il film dà uno spaccato veritiero, puro, duro sulla difficoltà di unn ambiente quale quello della moda, sull'ipocrisia e sulla superficialità dell'epoca moderna.
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Film a tratti banale, con una storia che sa di già visto e una regia scolastica e semplice, sebbene risulti un po' stucchevole il finale e la sceneggiaturaspesso è manchevole di energia a e i personaggi abbiano caratterizzazioni a volte tendenti alla caricatura, il film nel complesso regge bene, piacevole da vedere se si desidera un classico film hollywoodiano senza pretese.
Nonostante la retorica del "il bene vince sempre" e del "i valori non si scordano mai" che sbuca sul finale e che lo rende incolore, il film dà uno spaccato veritiero, puro, duro sulla difficoltà di unn ambiente quale quello della moda, sull'ipocrisia e sulla superficialità dell'epoca moderna.
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rudy_50
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domenica 19 novembre 2017
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scene scontate
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