Chiamami Salomè |
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Un film di Claudio Sestieri.
Con Ernesto Mahieux, Carolina Felline, Elio Germano, Caterina Vertova, Genti Kame.
continua»
Drammatico,
durata 95 min.
- Italia 2005.
- Starplex
uscita venerdì 9 maggio 2008.
MYMONETRO
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un capolavoro di Sestieri
di giacomoFeedback: |
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mercoledì 14 maggio 2008 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il giudizio estetico di Giovanna Silvestri( "Così Sestieri si mantiene in bilico tra immagini e parole, tra set e palcoscenico e nella sua Salomé si perde la superficie evanescente e si mantiene una sanguigna sostanza di intrecci non simbolici, ma incestuosi, di senso di colpa, di parola data, di senso del potere assoluto") oltre ad essere un piccolo capolavoro dell'arte del mentire ( della letteratura), appartiene a quella vasta gamma di artifizzi infarciti di intellettualismi vaghi e quanto mai insignificanti che dovrebbero far diventare bello e "imprescindibile" ciò che è, come direbbe Fantozzi "una cagata pazzesca". Il chef d'ouvre di Claudio Sestieri è costato alle squinternate casse statali italiane la bellezza di 4 milioni di euro. per circa un ora e quarantacinque minuti, ci si domanda per che cosa siano stati spesi e per quale ragione siano stati concessi: nessuna idea, sceneggiatura pretenziosa, scenografia volutamente teatrale di chi al teatro non è stato mai, recitazione anonima con derive sconcertanti anch'essa teatrale... il tutto infarcito con polverose idee di "metacinema" , dove se qualcuno uscisse dallo schermo troverebbe scherno e tempesta di ortaggi... il giovane Sestieri( o scusate non tanto giovane malgrado sia solo al suo terzo capolavoro, che potremmo chiamare l'opera della maturità ) spasmodicamente vorrebbe essere il Greenaway del Ladro, il cuoco sua moglie e l'amante ritrovandosi maldestramente ad essere uno squallor involontario dei tempi di Araphao. Non sarebbe forse il caso forse di smetterla con questi inconcludenti quanto mai pretenziosi film da "intelletualoide" anni settanta? Non sarebbe il caso di fare professione di colpa, dopo questi aborti e ricominciare da capo, con modestia , a girare film con metodologia e chiarezza? Ed infine non sarebbe il caso di smetterla con queste critiche che tendono ad essere compiacenti proporzionalmente a quanto il film diventa intuitivamente brutto?
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