Le pagine della nostra vita

“Se alla fine di questo film non vi sarete commossi neanche un pochino, allora vuol dire che siete proprio dei robot...” Non si tratta, come potreste pensare, della frase di lancio del film, ma delle parole usate da Irene Bignardi per presentare alla platea del Festival di Locarno questa bella opera terza di Nick Cassavetes, regista che da ora in avanti riuscirà, probabilmente, a scrollarsi di dosso la presenza ingombrante di papà John. Sì, perchè “The notebook” (questo il titolo originale) è un film emozionante e sincero, tenero e struggente, capace veramente di toccare le corde più sensibili dello spettatore, senza però mai cadere nel manierismo e nella ricerca della lacrimuccia facile. Ed è anche la conferma per un autore che, dopo due pellicole importanti e tutto sommato riuscite come “She's so lovely” e “John Q.” riesce a superare la prova più difficile, quella della maturità artistica. Ma andiamo con ordine, cominciando dal principio. In un ospizio, adagiato sulle quiete acque di un lago montano, un uomo va a fare visita ad una paziente ricoverata. La donna sta male, alterna momenti di lucidità a crisi di pianto e amnesie. L'uomo tira fuori un libro e si mette a leggere: si tratta di un diario, racconta di una storia d'amore intrecciata da due giovani tanti, tanti, tanti anni prima... Lo scenario cambia: siamo nell'America ingenua e puritana degli anni '40, fatta di colori a pastello caldi e nitidi, di grande atmosfera. In questo periodo nasce l'amore tra due ragazzi belli, innocenti e felici, Noah e Allie. Lui è un umile falegname che fatica a sbarcare il lunario, lei una ragazza bella, invidiata e soprattutto ricca, molto ricca. Il loro amore però è vero, intenso, emozionante come può esserlo quello tra due giovani spensierati e un po' pazzi, con tutta la vita davanti a sé. La loro storia ci cattura, ci fa emozionare, ci fa tifare per loro quando, inevitabilmente, le differenze sociali e di classe ostacoleranno i loro sentimenti. Scorrono le immagini, tipiche dell'epoca: il rosso dei tramonti, i campi sterminati del Sud, le anatre in volo... e nel frattempo speriamo vivamente che l'amore trionfi, che i due giovani restino insieme per sempre, che arrivi il lieto fine. “The notebook”, tratto dall'omonimo (mediocre) romanzo di Nicholas Sparks, è un melò d'altri tempi, una storia d'amore “old style” come da tempo non se ne vedevano, classica e di maniera, che in questo caso non sono proprio difetti, anzi. Forse è proprio questo il pregio mag