ilpredicatore
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domenica 4 aprile 2010
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ogni saga ha un inizio
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Star Wars 17 anni dopo. Tanto tempo fa in una galassia lontana lontana... e il titolo della saga più famosa di tutti i tempi appare circondato dalle stelle. Star Wars is back. Non sembra vero. George Lucas riprende le sue fatiche fanta-romantico-avventura con l'intenzione di raccontare gli avvenimenti precedenti a Una nuova speranza, ma il suo intento principale è riportare al cinema e al meglio il suo mondo costellato di pianeti, alieni, cavalieri e astronavi. Se qualcuno chiede con scetticismo cos'ha da proporre la nuova trilogia rispetto a quella classica è proprio questo: farci immergere nel mondo di Star Wars con la possibilità di vedere l'inimmaginabile, senza limiti, con effetti speciali finalmente all'altezza.
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Star Wars 17 anni dopo. Tanto tempo fa in una galassia lontana lontana... e il titolo della saga più famosa di tutti i tempi appare circondato dalle stelle. Star Wars is back. Non sembra vero. George Lucas riprende le sue fatiche fanta-romantico-avventura con l'intenzione di raccontare gli avvenimenti precedenti a Una nuova speranza, ma il suo intento principale è riportare al cinema e al meglio il suo mondo costellato di pianeti, alieni, cavalieri e astronavi. Se qualcuno chiede con scetticismo cos'ha da proporre la nuova trilogia rispetto a quella classica è proprio questo: farci immergere nel mondo di Star Wars con la possibilità di vedere l'inimmaginabile, senza limiti, con effetti speciali finalmente all'altezza. Vent'anni fa sarebbe stato impossibile creare la corsa degli sgusci così com'è mostrata adesso. Il risultato è un successo planetario, incassi da record, ma i fan più incalliti ne rimangono delusi. Una delusione che, ahimè, finirà per influenzare ingiustamente il giudizio dei due episodi successivi. Motivo di questa delusione? La trama innanzitutto. Ci troviamo in un tempo in cui Obi Wan Kenobi è appena un giovane apprendista e la galassia è governata da una Repubblica, la Federazione del Commercio spera di invadere il pianeta Naboo dove vi regna la giovane regina Padme Amidala. Lucas tesse una sceneggiatura alquanto complicata e intrigante, ma anche ingenua, spesso molto forzata e non incisiva. Sembra che il regista non abbia quell'istinto, quel respiro infantile e sognatore che aveva incantato milioni di spettatori e influenzato una generazione, quel genio visionario che aveva cambiato per sempre il corso del cinema. Inoltre non punta abbastanza sui personaggi e sui loro rapporti, troppo preso dalle sequenze d'azione e dalla voglia di illustrare il suo mondo. Sarebbe stato interessante incidere sul rapporto a tratti teso tra Obi Wan e il suo Maestro e sul personaggio complesso e affascinante di Anakin. La comicità slapstick spesso irrita invece di divertire, l'attrazione comica Jar Jar Binks risulta un fallimento come i famosi Ewok del sesto episodio, colpa dell'ostinato desiderio del regista di attirare i più piccoli. Ma detto questo, bisogna ammettere che Star Wars rimane un universo di fantasia troppo affascinante, meraviglioso, romantico, dal quale bisogna lasciarsi travolgere. Nonostante alcuni suoi difetti, rimane un grande film. Numerose le citazioni, alcune quasi introvabili, sulla vecchia trilogia. Intriga l'esordio di Anakin, un bambino dall'aria angelica e innocente, ma di cui tutti conosciamo il destino. Liam Neeson è il jedi più particolare che si abbia mai visto, esemplare, saggio e suadente, eppure insolente, ribelle e in contrasto cogli altri Jedi, quasi un Sith senza l'anima nera. Sempre bellissime le musiche di John Williams, intramontabile, perfetto, infaticabile, un capolavoro di compositore. La parte migliore del film è la seconda, quella su Coruscant, tra il Parlamento e il Consiglio dei Jedi, e il finale. Darth Maul è un buon cattivo, ma il duello a tre è la scena migliore di tutta la pellicola. Memorabile. Un punto a favore di questo primo episodio rispetto a quelli precedenti-successivi. Spade che cozzano, piroette, salti mortali, sotto le voci liriche di Duel of the Fates. Rimandate le tematiche care al regista, trionfa il mondo visionario. La prima battaglia viene vinta, Obi Wan diventa Jedi, ma Anakin verrà addestrato e su tutto regna ancora un'ombra imperscrutabile. Quattro stelle e mezzo.
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vader
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giovedì 16 febbraio 2012
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george lucas strikes back
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A distanza di tredici anni dalla sua uscita nelle sale cinematografiche, torna il primo episodio della Saga fantascientifica per eccellenza, Star Wars, ora "vitaminizzato" grazie all'aiuto del 3D. Un'ottima occasione per riscoprire questa storica saga che, grazie ai vari spin-off, rimane sempre sulla cresta dell'onda.
E' un compito difficile quello che spetta a "La Minaccia Fantasma": fungere da anello di congiunzione fra le due trilogie, introducendo lo spettatore in un mondo nuovo, popolato da personaggi totalmente differenti e forse meno carismatici dei loro predecessori degli anni'80.
Bastano però le prime note della classica "fanfara" composta dal maestro John Williams, per sentirsi trasportati ancora una volta proprio li, in quella galassia lontana lontana che ha saputo rivoluzionare, o forse creare, il cinema di fantascienza.
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A distanza di tredici anni dalla sua uscita nelle sale cinematografiche, torna il primo episodio della Saga fantascientifica per eccellenza, Star Wars, ora "vitaminizzato" grazie all'aiuto del 3D. Un'ottima occasione per riscoprire questa storica saga che, grazie ai vari spin-off, rimane sempre sulla cresta dell'onda.
E' un compito difficile quello che spetta a "La Minaccia Fantasma": fungere da anello di congiunzione fra le due trilogie, introducendo lo spettatore in un mondo nuovo, popolato da personaggi totalmente differenti e forse meno carismatici dei loro predecessori degli anni'80.
Bastano però le prime note della classica "fanfara" composta dal maestro John Williams, per sentirsi trasportati ancora una volta proprio li, in quella galassia lontana lontana che ha saputo rivoluzionare, o forse creare, il cinema di fantascienza. Dopo la classica introduzione in puro stile Star Wars, si viene a conoscenza dei piani della Federazione dei Mercanti, decisa a tassare le rotte commerciali anche senza l'approvazione della Repubblica. In gran segreto il cancelliere supremo Valorum invia due cavalieri Jedi, Qui-Gonn Jin ed il giovane Obi-Wan Kenobi, a cercare un pacifico negoziato con i mercanti. Il negoziato però fallisce a causa di una trappola tesa contro i due Jedi che cosi fuggono verso il piccolo pianeta di Naboo, governato dalla giovanissima regina Amidala. Sarà il destino a condurli più tardi sul lontano pianeta Tatooine, dove incontreranno il giovane ed intraprendente Anakin Skywalker, ancora ben lontano dal divenire il "cattivo" per eccellenza nella storia del cinema: Darth Vader.
Notevolmente migliorato nella qualità audio e video, (sentire il classico suono delle spade laser dietro le proprie orecchie è un'esperienza indimenticabile) il film lucasiano non sfrutta a dovere l'implementazione della terza dimensione. In un universo popolato da astronavi, spade laser ed esplosioni ci si sarebbe aspettato qualcosa di più di una semplice corsa con gli sgusci sotto il profilo puramente tridimensionale.
Ottime invece le prove dei vari Liam Neeson, Jedi un pò fuori dalle righe, e della giovanissima Natalie Portman nei panni della regina Amidala, senza trascurare le performance di Ian McDiarmid ed Ewan McGregor, a cui spetta il difficile compito di interpretare il giovane Obi-Wan Kenobi. Analizzando la sceneggiatura invece, emergono numerose lacune. Dialoghi banali, ritmo altalenante che alterna fasi adrenaliniche ad altre estremamente vuote, personaggi poco carismatici (Darth Maul) nonostante l'ottima interpretazione di alcuni attori ed infine, ultimo ma non ultimo, il personaggio di Jar-Jar Binks, alieno dall'accento ispanico pensato forse più per i bambini, piuttosto che per dare ulteriore spessore alla trama. Non c'è quindi paragone con la trilogia classica? No, ma questo prodotto va analizzato in funzione di ciò che effettivamente è, e non in funzione di ciò che rappresenta. E' un film godibile, piacevole ed anche divertente, sicuramente non privo di difetti, ma a cui va dato il merito di aver riportato in auge il brand cinematografico più famoso del mondo dopo anni passati nel dimenticatoio.
Andatelo a vedere dunque e che la Forza sia con voi.
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fabal
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lunedì 23 dicembre 2013
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star wars, anni dopo. e prima
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I sedici anni che separano questo Episodio I da Il ritorno dello Jedi, costituiscono un salto temporale ben più gigantesco dell'arretramento cronologico da prequel: la galassia è ancora governata dalla Repubblica, di cui La minaccia fantasma comincia a raccontare il declino.
Accolto con freddezza alla sua uscita nel 1999, Episodio I non può non suscitare inevitabili traumi stilistici, almeno d'approccio, per un fan cresciuto a pane e trilogia classica. La massiccia presenza del digitale incappa in certe patinature che abbattono qualsiasi continuità fotografica con il passato, convincendo da principio - diciamo dalla nuotatina dei protagonisti verso Otoh Gunga - che il registro visivo del Guerre Stellari a cui eravamo abituati è tanto, troppo lontano per consentire una valutazione a caldo del nuovo capitolo.
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I sedici anni che separano questo Episodio I da Il ritorno dello Jedi, costituiscono un salto temporale ben più gigantesco dell'arretramento cronologico da prequel: la galassia è ancora governata dalla Repubblica, di cui La minaccia fantasma comincia a raccontare il declino.
Accolto con freddezza alla sua uscita nel 1999, Episodio I non può non suscitare inevitabili traumi stilistici, almeno d'approccio, per un fan cresciuto a pane e trilogia classica. La massiccia presenza del digitale incappa in certe patinature che abbattono qualsiasi continuità fotografica con il passato, convincendo da principio - diciamo dalla nuotatina dei protagonisti verso Otoh Gunga - che il registro visivo del Guerre Stellari a cui eravamo abituati è tanto, troppo lontano per consentire una valutazione a caldo del nuovo capitolo. La filosofia del raffronto, specie se di primo pelo, tra il vecchio e il nuovo, ha un vizio di forma nostalgica: La minaccia fantasma merita, invece, un giudizio d'insieme, condizionato non solo dalle intoccabili paternità del '77-'83, ma dalla visione di almeno un altro degli episodi successivi. Giusto perché non diventi il capro espiatorio di quella "rivolzuione digitale" inizialmente traumatica, poi accettata (ne L'attacco dei Cloni) e addirittura elogiata (da un estremo all'altro...) nella sua esagerazione con La vendetta dei Sith. Una volta spogliato dell'ingrato compito di apripista, La minaccia fantasma si vede per quello che è: un film del nuovo millennio, dall'impianto nettamente fiabesco. La lotta tra bene e male è canonica, polarizzata nel più epico stile, con pochissimi punti di quella compenetrazione all'origine del fascino di Darth Vader. Darth Maul è invece un antieroe fisico, dalla psiche asettica, notevole solo per la destrezza con cui maneggia la doppia spada laser. Inutile cercare gli acerbi tratti di raccordo con il primo Guerre Stellari: il valore di Episodio I è tutto intrinseco. E per trovarlo occorre leggere oltre le righe di una narrazione piuttosto incerta e forzata. L'anima filosofica è contradditoria e fa convivere la meccanicista teoria dei midichlorian - spiegazione comunque risparmiabile - con pretenziosi simbolismi che cadono nel pacchiano: la partenogenesi con cui Shmi Skywalker da alla luce il piccolo Anakin è l' esempio di come Lucas sia alla disperata ricerca di una sacralità perduta, che le rischiose analogie religiose recuperano solo in parte. Comunque la sceneggiatura, didascalica nell'intreccio, riesce a produrre almeno tre sequenze di grande potenza emotiva: l'addio di Anakin alla madre, con il suo monito "Non voltarti!", è accompagnato da un tema della Forza giustamente invasivo e commovente.
Interessante è anche il sotteso conflitto tra Obi Wan e il maestro: caratterizzati da due differenti concezioni della Forza, entrambi sono il sintomo del declino di un ordine Jedi sempre più frammentario e indebolito. La dogmatica "Forza unificante" a cui si attiene il consiglio, presieduto da Yoda, si oppone alla Forza vivente di cui è sostenitore Qui Gon. Per un maggiore approfondimento di questi aspetti, purtroppo trascurati nei film successivi, consiglio la lettura del libro, opera di Terry Brooks.
Svincolato dall'ottica del paragone, La minaccia fantasma risulta un film discreto, capace di vita propria ma con pochi agganci ai poteriori Episodi II e III - anche questi, comunque, piuttosto slegati tra loro. A non funzionare è l'evanescenza dei personaggi che vengono introdotti e tolti di mezzo nell'arco di un solo film: se è un bene per Darth Maul, è un peccato per Liam Neeson, la cui interpretazione è indubbiamente la migliore. Non perché il cast sia sottotono, ma perché lo stuolo di personaggi è talmente allargato da non permettere alcuna introspezione. Ancora poco accennati sono i personaggi della Portman e di Mac Gregor, anche perché l'attenzione ricade inevitabilmente sul piccolo Jake Lloyd, padrone di lunghe sequenze d'azione. Tra gli interpreti di secondo piano la spunta Pernilla August, ottima nella sua rassegnata discrezione.
Il duello finale tra i Jedi e Maul vale più per l'orecchio (il tema è il possente Duel of The Fates) che per l'epica.
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paolp78
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domenica 21 gennaio 2018
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bellissimo, nonostante la computer grafica
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Sono un fan di Star Wars.
Già quando, da ragazzo, vidi i tre film della trilogia originaria mi piacquero molto; tuttavia posso dire di essermi definitivamente appassionato a questa saga solo dopo aver visto "Star Wars: La Minaccia Fantasma".
Questo primo capitolo della trilogia prequel mi piacque a tal punto da indurmi a rivedere di nuovo, varie volte, i tre film più vecchi. Infatti solo dopo aver visto "La minaccia Fantasma" ho colto in pieno la filosofia di Star Wars e pertanto ho voluto rivedere con nuovi occhi i vecchi film della saga per riassaporarmeli a pieno, traendone molta soddisfazione.
Per questo motivo non posso condividere le critiche di coloro che accusano questa pellicola di scarsa aderenza col resto della saga: sono convinto dell'esatto contrario, lo spirito originario di Star Wars non viene affatto tradito!.
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Sono un fan di Star Wars.
Già quando, da ragazzo, vidi i tre film della trilogia originaria mi piacquero molto; tuttavia posso dire di essermi definitivamente appassionato a questa saga solo dopo aver visto "Star Wars: La Minaccia Fantasma".
Questo primo capitolo della trilogia prequel mi piacque a tal punto da indurmi a rivedere di nuovo, varie volte, i tre film più vecchi. Infatti solo dopo aver visto "La minaccia Fantasma" ho colto in pieno la filosofia di Star Wars e pertanto ho voluto rivedere con nuovi occhi i vecchi film della saga per riassaporarmeli a pieno, traendone molta soddisfazione.
Per questo motivo non posso condividere le critiche di coloro che accusano questa pellicola di scarsa aderenza col resto della saga: sono convinto dell'esatto contrario, lo spirito originario di Star Wars non viene affatto tradito!.
La sceneggiatura di Lucas è grandiosa! In primo luogo riesce egregiamente nel complicato compito di delineare le origini di alcuni personaggi chiave, come: l'Imperatore della trilogia iniziale, di cui viene descritta l'ascesa al potere nella trilogia prequel, nelle vesti del Cancelliere Palpatine alias Darth Sidious; Obi-Wan Kenobi, di cui ho apprezzato la felice scelta di farlo interpretare dall'allora astro nascente Ewan McGregor, dopo che in passato lo stesso ruolo era stato affidato all'affermato Alec Guinness, anch'egli britannico; e su tutti Anakin Skywalker, il personaggio chiave di tutta la saga, prima nelle vesti di Cavaliere Jedi, poi in quelle del mitico Lord Sith Dart Fener (Darth Vader nella versione originale).
La storia di Anakin è descritta in modo veramente suggestivo, a tratti quasi mistico; una scelta che ho trovato coerente con la filosofia della saga.
Altri meriti della sceneggiatura sono l'inteligentissima descrizione della Repubblica Galattica e della crisi che porterà poi al sorgere dell'impero tirannico; la spiegazione del ruolo che avevano i Cavalieri Jedi nella Repubblica, con il Consiglio Jedi presieduto da Yoda, la distinzione tra Maestri Jedi e allievi Padawan, l'addestramento Jedi e il controllo della Forza.
In questa ottica di fedeltà rispetto allo spirito originario di Star Wars e della sua filosofia ho trovato eccezionalmemnte ben delineato il personaggio del Maestro Jedi Qui-Gon Jinn, interpretato da un bravissimo Liam Neeson.
L'unica macchia della pellicola è costituita dall'eccessivo utilizzo della computer grafica (tecnica CGI), che nei piani doveva rappresentare un grosso aiuto per la messa in scena dell'immaginifico universo di Star Wars partorito dalla geniale mente di Lucas, ma che in realtà si rivelerà essere inadatta e rischierà di sciupare una pellicola che per il resto giudico eccellente (gli avrei dato persino cinque stelle senza questa pecca).
La CGI viene utilizzata massicciamente per rappresentare la specie aliena dei Gungan, a cui appartiene Jar Jar, un nuovo personaggio che si tenta di introdurre nella storia, ma che invece risulta talmente fastidioso ed inappropriato da essere opportunamente accantonato, già nel film successivo.
Ottimo il nuovo cattivo Darth Maul, che affianca Darth Sidious come suo apprendista e braccio armato.
Il film forse ha la pecca di essere un po' troppo lungo, col rischio di risultare noiso in qualche parte, tuttavia la trama non poteva essere compressa facilmente, dovendo costituire l'impalcatura su cui sviluppare gli altri due capitoli della trilogia prequel.
Segnalo infine alcune scene particolarmente avvincenti, come la corsa degli sgusci, e soprattutto quella finale con il combattimento bellissimo tra i due Jedi e Darth Maul, accompagnato da una musica di sottofondo epica e suggestiva.
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jackpug
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sabato 15 agosto 2015
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forse il più debole tra tutti i film di star wars
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E' con "Episodio I - La minaccia fantasma" che si apre la "trilogia prequel" di una tra le saghe cinematografiche più famose di tutti i tempi : Star Wars.
Diciamo che da molti punti di vista non siamo allo stesso livello della "trilogia originale" e questo film, forse, è quello che convince di meno tra tutti.
Certo, è bello scoprire di più sul passato di Anakin Skywalker, sul percorso di Obi-Wan Kenobi e riguardo i vari luoghi prima di "Episodio IV - Una nuova speranza", perchè Episodio I è, cronologicamente, il primo di tutta la saga ma il quarto ad essere stato girato.
Trama che regge per qualcosina ma personaggi che non convincono tantissimo e che, anzi, molte volte risultano davvero inutili e irritanti ( sto parlando, ovviamente, di Jar-Jar Binks ! ) e con scene che fanno davvero ridere .
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E' con "Episodio I - La minaccia fantasma" che si apre la "trilogia prequel" di una tra le saghe cinematografiche più famose di tutti i tempi : Star Wars.
Diciamo che da molti punti di vista non siamo allo stesso livello della "trilogia originale" e questo film, forse, è quello che convince di meno tra tutti.
Certo, è bello scoprire di più sul passato di Anakin Skywalker, sul percorso di Obi-Wan Kenobi e riguardo i vari luoghi prima di "Episodio IV - Una nuova speranza", perchè Episodio I è, cronologicamente, il primo di tutta la saga ma il quarto ad essere stato girato.
Trama che regge per qualcosina ma personaggi che non convincono tantissimo e che, anzi, molte volte risultano davvero inutili e irritanti ( sto parlando, ovviamente, di Jar-Jar Binks ! ) e con scene che fanno davvero ridere ... e momenti davvero ridicoli !
Non tutti gli attori sono bravissimi ma forse proprio a causa di questa pellicola che sembra priva di un'atmosfera decente e/o interessante.
Bello perchè è l'inizio di una serie di film ma deludente se messo a confronto con gli altri della medesima saga ( so che a volti i paragoni non andrebbero fatti ma in certi casi sono inevitabili : "Episodio I" è al livello di "Episodio II - L'attacco dei cloni" ! ).
3 stelle solo perchè è Star Wars.
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filippo catani
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martedì 8 dicembre 2015
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come tutto ebbe inizio
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I cavalieri Jedi vengono mandati in missione per cercare di risolvere la controversia sorta tra Repubblica e Federazione dei mercanti sulla tassazione delle rotte commerciali. Gli Jedi faranno poi un incontro speciale con Anakin Skywalker.
Primo episodio della nuova saga e quarto complessivamente, questo film va alle radici della storia dove praticamente tutto ebbe inizio. Lo spettatore quindi vedrà un po' il dipanarsi della vicenda tra sontuosi effetti speciali, combattimenti a suon di spade laser, filosofia jedi e anche una bella corsa "automobilistica". Ecco probabilmente il film poteva durare un pochino di meno visto che alla fine gli elementi importanti non sono molti e sono saggiamente diluiti nel corso della pellicola.
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I cavalieri Jedi vengono mandati in missione per cercare di risolvere la controversia sorta tra Repubblica e Federazione dei mercanti sulla tassazione delle rotte commerciali. Gli Jedi faranno poi un incontro speciale con Anakin Skywalker.
Primo episodio della nuova saga e quarto complessivamente, questo film va alle radici della storia dove praticamente tutto ebbe inizio. Lo spettatore quindi vedrà un po' il dipanarsi della vicenda tra sontuosi effetti speciali, combattimenti a suon di spade laser, filosofia jedi e anche una bella corsa "automobilistica". Ecco probabilmente il film poteva durare un pochino di meno visto che alla fine gli elementi importanti non sono molti e sono saggiamente diluiti nel corso della pellicola. Sicuramente ci troviamo davanti ad uno spettacolo per gli occhi; d'altra parte già lo erano i primi tre episodi della saga. Dieci nomination ma nessuna statuetta portata a casa.
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chris98
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giovedì 8 marzo 2012
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di nuovo star wars
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Il film é piacevole e non annoia, e per ambientazioni e costumi supera i precedenti. I personaggi di Qui Gon, Darth Maul e la regina Amidala sono ben ideati e interpretati. Pessima l'idea di far morire subito Qui Gon e Darth Maul, due personaggi molto interessanti e ben ideati, che vengono però poco approfonditi. Memorabili il trucco di Darth Maul e i costumi della regina Amidala, molto originali entrambi. John Williams conferma la sua maestria nel comporre e dirigere, creando il mitico brano "Duel of the Fates", che ritornerà più volte durante la trilogia dei prequel. Ottimi Natalie Portman e Ray Park, che parla però pochissimo. Bravi anche Liam Neeson, Ewan McGregor e Jake Lloyd.
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iuriv
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lunedì 15 febbraio 2016
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nuova trilogia, vecchi difetti.
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Lucas riprende in mano la sua storia a oltre vent'anni dal primo capitolo. Solo che, preso da una sorta di completismo nerd, decide di ricominciare tutto da capo affrontando il prequel della prima trilogia. Decisione questa che lo espone a qualche rischio, essendo già noto (almeno per chi ha già affrontato i primi tre lungometraggi) il destino dei protagonisti principali della vicenda.
Osteggiato da molta parte degli aficionados, in realtà il film segue lo schema ben definito del mondo Star Wars. La prima parte della pellicola è lenta e noiosetta e ricerca (senza particolare successo, a onor del vero) l'equilibrio tra le beghe politiche della macrostoria e il racconto diretto focalizzato sui personaggi.
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Lucas riprende in mano la sua storia a oltre vent'anni dal primo capitolo. Solo che, preso da una sorta di completismo nerd, decide di ricominciare tutto da capo affrontando il prequel della prima trilogia. Decisione questa che lo espone a qualche rischio, essendo già noto (almeno per chi ha già affrontato i primi tre lungometraggi) il destino dei protagonisti principali della vicenda.
Osteggiato da molta parte degli aficionados, in realtà il film segue lo schema ben definito del mondo Star Wars. La prima parte della pellicola è lenta e noiosetta e ricerca (senza particolare successo, a onor del vero) l'equilibrio tra le beghe politiche della macrostoria e il racconto diretto focalizzato sui personaggi. Qui viene fuori il primo elemento critico di questo lavoro: i personaggi, esattamente come nel primo Guerre Stellari, sono lanciati nell'arena senza particolari complimenti, diventando delle sagome di cartone al quale è difficile affezionarsi. Lucas si concentra sul contesto, dimenticandosi di chi in quel contesto ci vive.
La trafila obbligata procede nel pianeta desertico con il salvataggio del solito Skywalker prescelto. Un filo di azione dall'esito scontato con gli sgusci e poi via fino alla grande battaglia finale che si svolge in più luoghi. Insomma, una replica in grande stile di ciò che si è già visto in passato.
Carenza di immaginazione a parte, è evidente come il regista calchi un po' troppo la mano con la computer grafica. Lucas non si limita ad integrare qualche effetto nella pellicola, ma di fatto rende alcune sequenza molto più vicine ai filmati pre-renderizzati dei videogiochi, piuttosto che a un film. Inoltre, questo eccesso di CGI provoca la sensazione di sterilizzazione degli ambienti. E' tutto pulito, tutto lucido. La distanza dello spettatore con gli avvenimenti si accentua rispetto al passato.
Si sente la mancanza della vecchia squadra, che se non altro il pubblico aveva imparato a conoscere. La scelta più tragica, in questo senso, è stata sostituire Chewbecca con quel disgraziato di Jar Jar Bings, che nelle intenzioni degli autori avrebbe dovuto essere il simpa della compa, ma che, purtroppo, risulta irritante come un brufolo.
Al di la di tutto, però, questo è uno Star Wars, perché si porta dietro lo stile di narrazione che ne ha caratterizzato la saga e tutte le ingenuità che Lucas non si è mai sognato di limare. Forse gli effetti grafici, l'assenza degli eroi conosciuti e Jar Jar hanno semplicemente portato alla luce tutti quelli che sono i limiti di un'opera che, di suo, a me è (quasi) sempre sembrata debole.
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fabio
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venerdì 15 febbraio 2019
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partenza un po' tiepida
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Nonostante gli sforzi ben visibili il nuovo capitolo non è all'altezza della trilogia storica.
Si ricalcano pedissequamente le orme del passato senza alcuna novità; ne risulta un film abbastanza scontato e poco avvincente.
Si parte comunque, e questa è la buona notizia. Il resto viene e verrà da se: il congegno funziona ancora e non stancherà mai i vecchi e i nuovi fan.
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nick castle
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giovedì 23 febbraio 2012
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il vero evento...
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Nel 1977 usiciva "Guerre Stellari", nel 1999 usciva il suo prequel, nel 2012 la storia si ripete finalmente in ordine cronologico. La federazione dei commercinati blocca le tratte commerciali verso Naboo, la regina ha il dovere di mediare e salvare il suo popolo invaso dai droidi mandati dai commercianti. Cavalieri Jedi vengono inviati a studiare e risolvere la situazione. Con molto meno pathos dei precedeni capitoli, George Lucas torna dopo 12 anni alla regia della sua saga, in un capitolo la cui lavorazione è durata 3 anni (1996-1999), e il suo incasso ne è valso il budget (115 milioni di $ del '96), cercando di inculcare la Starwars-mania anche alla generazione di giovani successiva, e parlando per me che sono della classe '91, Lucas ci è riuscito.
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Nel 1977 usiciva "Guerre Stellari", nel 1999 usciva il suo prequel, nel 2012 la storia si ripete finalmente in ordine cronologico. La federazione dei commercinati blocca le tratte commerciali verso Naboo, la regina ha il dovere di mediare e salvare il suo popolo invaso dai droidi mandati dai commercianti. Cavalieri Jedi vengono inviati a studiare e risolvere la situazione. Con molto meno pathos dei precedeni capitoli, George Lucas torna dopo 12 anni alla regia della sua saga, in un capitolo la cui lavorazione è durata 3 anni (1996-1999), e il suo incasso ne è valso il budget (115 milioni di $ del '96), cercando di inculcare la Starwars-mania anche alla generazione di giovani successiva, e parlando per me che sono della classe '91, Lucas ci è riuscito. Perchè si, è vero che "La minaccia fantasma" vive di luce riflessa dei tre capitoli precedenti, ma è anche vero che personaggi come Qui-Gon, Darth Maul, Obi-Wan funzionano, e sequenze come la corsa degli sgusci e il combattimento a tre con Darth Maul sono davvero spettacolari, per non parlare degli avanguardistici effetti visivi digitali alla pari di quelli dei film di oggi e di alcuni anche migliori. Oggi come oggi la conversione 3D aggiunge davvero poco e la profondità praticamente non c'è, ma rimane l'evento della riedizione, la pubblicità, i gadget che ritornano nei negozi, i cereali con le card e le action figures a tema in regalo, il che è fantastico e ha reso grande questo febbraio. Se è possibile, andate a vederlo in 2D. I temi dell'amicizia, della forza interiore vengono solo accennati, ma non esplorati. Manca il cuore nella storia, ma l'intrattenimento c'è tutto. Attendo con fervore la riedizione de "L'attacco dei cloni".
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