revan
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mercoledì 18 giugno 2008
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un'occasione ottima ma sprecata
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Essendo molti fan dello Spawn creato da McFarlane,tutti si aspettavano qualcosa di strepitoso prima di entrare in sala cinematografica o prima di noleggiare o comprare il Dvd.Ovviamente si sbagliavano:questo regista (per altro sconosciuto e scomparso dalla circolazione) mette in scena un teatrino di effetti speciali rudimentali e soprattutto ancora in fase di sviluppo,ai quali si aggiungono attori poco esperti tranne Martin Sheen e John Leguizamo,forse gli unici a saper recitare (ma forse).E poi il fumetto è considerato poco o per nulla,lasciando spazio alla fantasia del regista che non riesce a sfondare gli occhi e la morale dei fan.Un'occasione davvero sprecata per un personaggio complesso come Spawn,del quale si sarebbero potute raccontare in modo più netto le origini e anche le sue emozioni ed espressioni tipiche.
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Essendo molti fan dello Spawn creato da McFarlane,tutti si aspettavano qualcosa di strepitoso prima di entrare in sala cinematografica o prima di noleggiare o comprare il Dvd.Ovviamente si sbagliavano:questo regista (per altro sconosciuto e scomparso dalla circolazione) mette in scena un teatrino di effetti speciali rudimentali e soprattutto ancora in fase di sviluppo,ai quali si aggiungono attori poco esperti tranne Martin Sheen e John Leguizamo,forse gli unici a saper recitare (ma forse).E poi il fumetto è considerato poco o per nulla,lasciando spazio alla fantasia del regista che non riesce a sfondare gli occhi e la morale dei fan.Un'occasione davvero sprecata per un personaggio complesso come Spawn,del quale si sarebbero potute raccontare in modo più netto le origini e anche le sue emozioni ed espressioni tipiche.Il Clown (John Leguizamo) è riuscito solo nella parte recitata da "umano",perchè quando arriva il momento dello scontro fra lui e Spawn (il primo scontro,forse un pò decente rispetto al resto del film),gli effetti speciali che non sono pronti per un film del genere lo rendono a tratti ridicolo.Ripeto:un'occasione sprecata.
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(di andrea santangelo)
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ultimoboyscout
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martedì 5 aprile 2011
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l'eroe sbruciacchiato
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Film di livello infimo, che vorrebbe volare alto e sparare forte. Purtroppo, nonostante pretese da action movie con sconfinamenti nel thriller non riesce ad essere ne l'uno ne l'altro: storia ridicola, effetti speciali pessimi per non dire inesistenti, personaggi inguardabili a cominciare dall'eroe tormentato da tormenti quasi da ragazzino, finendo al chiattone che mangia bacarozzi e un Martin Sheen davvero fuori luogo. Un prodotto molto pretenzioso ma altrettanto brutto e mal riuscito, dopo 20 venti minuti se hanno le tasche piene perchè prevedibilissimo.
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tom cine
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giovedì 1 aprile 2021
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confusione infernale
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Una premessa è necessaria: “Spawn” è tratto da un fumetto e punta (o vorrebbe puntare) ad atmosfere gotiche e soprannaturali simili a quelle che avevano già caratterizzato, tre anni prima, “The Crow - il Corvo”. I due film hanno alcune cose in comune. Innanzitutto, entrambi sono tratti da un fumetto. In tutti e due i film c’è un protagonista che torna dal mondo dei morti (lì un musicista rock, qui un sicario).
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Una premessa è necessaria: “Spawn” è tratto da un fumetto e punta (o vorrebbe puntare) ad atmosfere gotiche e soprannaturali simili a quelle che avevano già caratterizzato, tre anni prima, “The Crow - il Corvo”. I due film hanno alcune cose in comune. Innanzitutto, entrambi sono tratti da un fumetto. In tutti e due i film c’è un protagonista che torna dal mondo dei morti (lì un musicista rock, qui un sicario). In entrambi, il protagonista è mosso dall’amore per una donna (nel caso del cult con Brandon Lee, l’amore si intreccia con la vendetta). Infine, tanto “The Crow - il Corvo” che “Spawn” fanno uso di scenografie gotiche. Ma se “il primo fa della semplicità e della linearità della trama le sue carte vincenti, il secondo ha il suo più grande difetto in una sceneggiatura talmente pasticciata ed inverosimile che, nonostante il suo sfoggio di demoniache creature (realizzate con una computer graphic discutibile anche per un film di quel periodo) e di atmosfere tenebrose (pessime), di infernale ha soltanto la confusione.
Al centro di “Spawn" c’é Al Simmons, un sicario al servizio di Jason Wynn, un magnate ambizioso e disposto a tutto per amore del potere. Il povero Al è convinto di combattere i “cattivi” ed è pieno di rabbia, tuttavia comincia a nutrire qualche dubbio. Compie l’errore di confidare questi suoi dubbi proprio a Wynn che, per tutta risposta, gli tende un agguato (uccidendolo). Il poveretto finisce all’Inferno, dove stringe un patto con Malebolge, signore dell’Inferno. Questi lo fa risorgere per permettergli di rivedere la moglie: in cambio, l’uomo (ora dotato di poteri infernali) dovrà guidare le truppe infernali all’assalto del Paradiso. Il film non spiega perché delle creature infernali debbano aver bisogno di un comune mortale per un’impresa così apocalittica: comunque Malebolge gli affianca un demone, Violator (un irriconoscibile John Leguizamo): quest’ultimo, sotto le sembianze di un laido clown, deve istruirlo e tenerlo d’occhio. Ma Simmons, ribattezzato Spawn, si ribella ai demoni, passando dalla parte dell’umanità.
Dispiace dirlo, ma “Spawn” è un film mediocre. Innanzitutto, è sceneggiato malissimo: i personaggi vanno e vengono, hanno comportamenti contraddittori (a parte Violator, l’unico ad essere coerente) e per nulla verosimili (cominciando dal protagonista, i cui tormenti sul male che ha fatto sono talmente infantili da diventare irritanti e ridicoli), gli snodi narrativi raggiungono le vette del ridicolo (c’è pure un personaggio che si chiama Cagliostro, tanto per non farsi mancare nulla) ed il peggio viene nei momenti delle spiegazioni. In compenso, abbonda l’umorismo involontario (nonostante qualche timido tentativo di autoironia) e in compenso si passano i minuti facendosi delle sane risate: il top lo si raggiunge quando ci viene mostrato un caminetto che si trasforma in una porta per l’Inferno, con i personaggi che entrano ed escono come se si trattasse di un passaggio segreto qualsiasi. E qui bisognerebbe soffermarsi sugli effetti speciali, ma è meglio stendere un velo pietoso. Gli attori, incluso un veterano come Martin Sheen, non sembrano per nulla convinti. Di cattivo gusto è, infine, il personaggio del demone clown: completa il disastroso quadro aggiungendo qualche tocco trash di troppo con battute di pessimo gusto. La regia è anonima e non riesce, quindi, ad attenuare gli enormi difetti di questo film sconclusionato, dove l’unica cosa decente è il costume da supereroe del protagonista.
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