Miranda

Pur nella sua stravaganza il film è un piccolo capolavoro. E' giusto quello che dice Tinto Brass che non bisogna aver paura del sesso e poi guardarlo con serenità e distacco. E' un film semplice che ti mette allegria. Mette il sesso un po' dapertutto, come il prezzemolo, ma non è volgare, nè pornografico. Magari i posteri lo troveranno un grande film!

Quando l'ho visto la prima volta,devo dire che l'ho trovato gradevolmente malizioso,con scene squisitamente conturbanti, e di una volgarità pruriginosa,rivisto dopo molti anni mi ha lasciato indifferente.I gusti col tempo cambiano ma soprattutto cambia il costume,ciò che era trasgressivo 25 anni fa, oggi è normale.Il film ha una trama esilissima, è tutto incentrato sulla mediterranea bellezza e sensualità di Serena Grandi, all'epoca capace di far trepidare e  sognare il pubblico guardone.

Appena uscito da La chiave (1983), Brass ritorna nel cinema erotico firmando la regia di questo film decisamente mediocre,senza nè capo nè coda, la quale unica ragione di esistere del film è quella di far vedere i seni e le zone intime di Serena Grandi. Esperto nell'erotismo ballerino sulla pornografia, Brass dirige un film carico  di un'erotismo forte,provocatorio,osceno e fastidioso che si trascina per quasi tutti i 93 minuti del film. Il film è una corazzata erotica che cade sempre nel pecoreccio profondo. Il film non ha nessun pregio, se non le belle musiche allegre di Riz Ortolani. Oltre all'erotismo fastidioso e osceno, la bruttezza e la squallidità di questo film è arricchita dall'inacpacità di recitare dell'attrice Serena Grandi, diva del pornosoft italiano. [+]

Forse alcuni non lo hanno notato, ma Tinto Brass con l'erotismo, non ci sa fare proprio. Storie quanto meno inconcludenti ornano i suoi film da venticinque anni a oggi. Nonostante un montaggio più che soddisfacente e una regia per niente da disdegnare, Brass scrive una sceneggiatura latitante e piatta come una tavola piallata. Il soggetto è di Carla Cipriani, moglie del regista, tratto da "La locandiera" di Carlo Goldoni. Buona fotografia di Silvano Ippoliti. Tranne "Senso '45" il cinema di Brass d'ora in poi andrà sempre a peggiorare.

Il "sesso giocoso" secondo il pacioso Tinto Brass trova con la complicita' di una gioconda Serena Grandi punte di gagliarda leggiadria. Ottimi caratteristi, belle musiche e un montaggio masturbatorio pimpante in un film riuscito.

E' il mio film preferito di Tinto, lei è bellissima, formosa e tanta, chi non potrebbe dire il contrario, lei è l'attrice simbolo di Brass per le sue forme e il suo essere ideale di donna, mitico film!!!!!