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ziogiafo - C'era una volta in America - USA 1984 - Con non pochi sacrifici e dopo molti anni di lavorazione, il grande Sergio Leone diede un'immensa lezione con la sua genialità, al mondo del cinema americano e della grande Hollywood dell’epoca, con questo capolavoro che è stato definito come il più grande affresco cinematografico della drammatica epoca del “proibizionismo” e della nascita delle prime spietate bande di gangster nella New York degli anni ’20. Con questa inestimabile opera, Sergio Leone dimostrò di sapersi calare in maniera naturale anche nelle radici dell’immaginario americano, con una passione tutta concentrata nella sua perfetta arte di direttore di scena. Già conosciuto in America come leggendario regista di ineguagliabili “Western”, Sergio Leone preparò questo suo ultimo film con tanta dedizione, al punto che oggi “C'era una volta in America” viene definito come il suo film-testamento. Tre ore e quaranta di grande spettacolo, dove lo spettatore viene coinvolto in un’atmosfera epica, piena di avvenimenti che descrivono in maniera dura la psicologia dei protagonisti e la drammatica realtà in cui vivono. E’ un film su cui si può riflettere a lungo, di non facile approccio ma digeribile gradualmente, sia per la sua complessa dinamica che appassiona e incuriosisce in crescendo, sia per la meravigliosa ambientazione e il magistrale utilizzo di sequenze in flashback, in cui vengono racchiuse le dettagliate vicende della storia. Il film prende spunto da un romanzo autobiografico di un vero gangster (Harry Grey), pubblicato prima con un titolo e poi successivamente come “Once Upon a Time in America”. La storia si svolge in piena epoca di “proibizionismo” a New York negli anni ’20, dove un gruppo di ragazzini che vivono praticamente per strada, in un quartiere ebraico, cominciano la loro carriera di piccoli malviventi ma con grandi progetti, costituiscono ben presto una temibile banda di gangster che li porta a concludere con spietate azioni affari d’oro. Max e Noodles, sono due buoni amici nella vita e inseparabili soci in affari, capibanda affiatatissimi, ma con due caratteri ben diversi, ognuno protagonista del suo tempo ma con ambizioni differenti. In questa drammatica vicenda non mancano le delicate storie d’amore, che i protagonisti si portano dietro sin dall’infanzia. Purtroppo nel corso degli anni, tutto prende una piega deleteria, per l’egoismo e il disorientamento che quel tipo di vita li porta a vivere, e quindi si finisce per essere spietati anche con i propri sentimenti. Robert De Niro (Noodles), in forma smagliante è il vero protagonista della storia e riesce come al solito a ricoprire il suo ruolo in maniera ineguagliabile. Encomiabile anche l’interpretazione di James Woods nel ruolo di Max, una piccola e stupenda Jennifer Connelly, agli esordi della sua carriera, e ancora, Elizabeth McGovern, Joe Pesci , Danny Aiello, tutti all’altezza dell’impegnativo compito. Le magiche inquadrature dirette dal grande maestro italiano si susseguono in suggestivi passaggi narrativi, accompagnati dalla memorabile colonna sonora di quel mostro sacro di Ennio Morricone, compagno inseparabile di Sergio Leone, presente con le sue storiche colonne sonore in ogni suo lavoro. A loro due dedicherei la celebre frase pronunciata nel film da Noodles: “I vincenti si riconoscono alla partenza”. Cordialmente , ziogiafo.
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