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Tratto dal romanzo di Robert C. O'Brien "La signora Frisby e i ratti del Nimh" il film racconta la storia della topolina Brisby che vive in campagna con i suoi figli ed è rimasta vedova. Un giorno scopre che il padrone vuole arare con il trattore il terreno, e questo la costringerebbe ad abbandonare il figlio malato e così si rivolge ai ratti del nimh. Il film ha una trama intensa e coinvolgente ricca di avventura, mistero, magia, sentimento, azione, drammaticità ed eroismo, raccontata dal punto di vista dei topi e dei ratti che enfatizzano la crudeltà e l'insensibilità degli uomini che li usano come cavie per i loro esprimenti scientifici. Certamente, in questo caso, l'atmosfera sempre cupa e sfiorata talvolta da momenti di tensione pura che si percepisce durante le vicissitudini della signora Brisby, è parecchio affascinante. Questo non è uno di quei cartoni animati ricchi di melensaggini e noiose canzonette realizzati spesso dalla Disney a partire dalla seconda metà degli anni novanta fino ad oggi. Qui infatti si sente e nota una certa serietà d'intenzioni e di contenuti, anche se ogni tanto, qualche risatina può scappare grazie a qualche opportuna sequenza divertente, perciò siamo di fronte ad un prodotto cinematografico veramente valido, dalla formula avvincente ed incisiva. La prevalenza è senza dubbio riscontrabile nel tono serio e drammatico degli eventi, che finiranno per coinvolgere o stravolgere la vita della signora Brisby e della sua famiglia, timidi topolini di campagna. Le imprese contro il feroce gatto Dragon, la dicotomia Giustino-Cornelius tra i ratti, la profonda saggezza di Nicodemus... nessun ingrediente è lasciato al caso, gestendo con professionalità le tipiche e immancabili figure per una straordinaria avventura. Con pure l'aggiunta di un'inconsueta e singolare componente horror (basti pensare, ad esempio, all'episodio del Grande Gufo). Tuttavia la forza morale e la presenza scenica della protagonista troverà degno supporto e contraltare nella sostanziale ilarità di alcuni spassosi e irresistibili personaggi. Mi pare ovvio che il sovrano in questo campo sia il simpatico corvo Geremia, ma anche i siparietti fra la Zia Bisbetica e i nipotini sapranno strappare sinceri sorrisi. In poche parole è un film ben riuscito, pultroppo trascurato e dimenticato.
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