fedeleto
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venerdì 2 dicembre 2011
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gloria e cassavetes
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Sono passati tre anni dal capolavoro della SERA DELLA PRIMA,ora John cassavetes (mariti,l'assassinio di un allibratore cinese)torna con un ottima pellicola ovvero GLORA.La storia si svolge in una new York ben inquadrata fin dall'inizio ,e su una coppia che vive in un appartamento ed e' terrorizzata dall'imminente arrivo di alcuni gangster che vogliono ucciderli.Gloria quasi per caso si ritrova a salvare il piccolo della famiglia dalla strage poiche' ella era amica della madre .Da quel momento lei ed il piccolo saranno inseparabili e affronteranno i gangster ce la faranno ad uscire vivi?Un'altra grande interpretazione della Rowlands,che con sigaretta in bocca e grilletto facile fa il verso ai film noir di un tempo .
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Sono passati tre anni dal capolavoro della SERA DELLA PRIMA,ora John cassavetes (mariti,l'assassinio di un allibratore cinese)torna con un ottima pellicola ovvero GLORA.La storia si svolge in una new York ben inquadrata fin dall'inizio ,e su una coppia che vive in un appartamento ed e' terrorizzata dall'imminente arrivo di alcuni gangster che vogliono ucciderli.Gloria quasi per caso si ritrova a salvare il piccolo della famiglia dalla strage poiche' ella era amica della madre .Da quel momento lei ed il piccolo saranno inseparabili e affronteranno i gangster ce la faranno ad uscire vivi?Un'altra grande interpretazione della Rowlands,che con sigaretta in bocca e grilletto facile fa il verso ai film noir di un tempo .Inoltre le musiche di bill conti sono ottime .Cassavetes affronta per la seconda volta il genere noir ,e stravolge tutto,portando sia l'ironia ,sia la suspence(ottima la scena dell'agguato in metropolitana )ma soprattutto l'originalita' con una storia che non si sofferma solo sul rapporto donna-bambino,ma sulla forza di saper essere uniti e lottare con spirito di lealta' contro un sistema ,anche se cassavetes vuole stravolgere il tutto (in primis il ruolo della donna in un noir era di essere la pupa e non la donna che spara)dimostra che non cambia la sostanza e che un film se riesce allora funziona.
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elgatoloco
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sabato 2 luglio 2016
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uno dei film apicali degli anni settanta-ottanta
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Nel lasso di tempo che collega i"Seventies"con gli"Eighties", "Gloria"è un film assolutamente apicale, per la capacità di unire -semplificando, ma neppure tanto-la voglia di "deterritorializzazione"dei "Settanta"(cfr.inter cetera"Easy Rider")e la"riterritorializzazione"degli"Ottanta"("Voglio tornare a casa"), libro dell'ex-femminista Christiane Collange. Gloria, la protagonista, resa da una straordinaria Gena Rowlands, nella vita moglie di John Cassavetes, regista, soggettista e unico sceneggiatore del film, salva un bambino portoricano, unico superstite di una famiglia uccisa dalla mafia, con cui peraltro lei ha avuto pericolose"connections"(la polizia anzi la sospetta di aver rapito il bambino), senza volerlo o meglio trovandosi in una condizione"schizo"-ancipite, per cui cerca di soffocare il desiderio di maternità senza riuscirvi, come poi si vede continuamente dai comportamenti(cosa che il bambino, ovviamente, coglie al volo), in una"ridda"schizofrenica di inseguimenti, fughe, confronti con i mafiosi responsabili del fatto, dove il padre del bambino(ucciso con il resto della famiglia)era il contabile dei personaggi in questione senza che i rapporti con l'"organizzazione siano peraltro chiariti, il che conferisce quel senso di"spaesamento"ulteriore alla storia, che ha solo un breve antefatto, che non si vede ma si capisce-intuisce).
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Nel lasso di tempo che collega i"Seventies"con gli"Eighties", "Gloria"è un film assolutamente apicale, per la capacità di unire -semplificando, ma neppure tanto-la voglia di "deterritorializzazione"dei "Settanta"(cfr.inter cetera"Easy Rider")e la"riterritorializzazione"degli"Ottanta"("Voglio tornare a casa"), libro dell'ex-femminista Christiane Collange. Gloria, la protagonista, resa da una straordinaria Gena Rowlands, nella vita moglie di John Cassavetes, regista, soggettista e unico sceneggiatore del film, salva un bambino portoricano, unico superstite di una famiglia uccisa dalla mafia, con cui peraltro lei ha avuto pericolose"connections"(la polizia anzi la sospetta di aver rapito il bambino), senza volerlo o meglio trovandosi in una condizione"schizo"-ancipite, per cui cerca di soffocare il desiderio di maternità senza riuscirvi, come poi si vede continuamente dai comportamenti(cosa che il bambino, ovviamente, coglie al volo), in una"ridda"schizofrenica di inseguimenti, fughe, confronti con i mafiosi responsabili del fatto, dove il padre del bambino(ucciso con il resto della famiglia)era il contabile dei personaggi in questione senza che i rapporti con l'"organizzazione siano peraltro chiariti, il che conferisce quel senso di"spaesamento"ulteriore alla storia, che ha solo un breve antefatto, che non si vede ma si capisce-intuisce). Ogni sequenza è di per sé di una densità e intensità assolute, per cui credo non si possa esitare nel collocare"Gloria"ai vertici della cinematografia mondiale non solo di quel periodo. Interpreti notevolissimi anche tutti/e gli altri/le altre, peraltro, senza alcuna"esibizione". Un film "della vita", per citare François Truffaut... El Gato
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filippo catani
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mercoledì 14 settembre 2016
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azione al femminile
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Il contabile di una banda criminale e la sua famiglia vengono sterminati dalla banda di cui faceva parte l'uomo reo di aver parlato troppo in giro. I coniugi riescono però a mettere in salvo il loro figlio presso Gloria una loro vicina di casa. La donna, che in passato aveva frequentato la banda, dovrà cercare di proteggere ad ogni costo la vita del ragazzino.
Ottimo film targato Cassavetes e che vede una bravissima Gena Rowlands sugli scudi in quello che solitamente è un ruolo prettamente maschile. Invece vediamo Gloria scappare per la città per salvare la vita del suo piccolo nuovo amico a suon di sparatorie senza la minima esitazione. Il film tiene benissimo lungo tutta la sua durata ed è impreziosito dai buffi dialoghi tra Gloria e il bambino.
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Il contabile di una banda criminale e la sua famiglia vengono sterminati dalla banda di cui faceva parte l'uomo reo di aver parlato troppo in giro. I coniugi riescono però a mettere in salvo il loro figlio presso Gloria una loro vicina di casa. La donna, che in passato aveva frequentato la banda, dovrà cercare di proteggere ad ogni costo la vita del ragazzino.
Ottimo film targato Cassavetes e che vede una bravissima Gena Rowlands sugli scudi in quello che solitamente è un ruolo prettamente maschile. Invece vediamo Gloria scappare per la città per salvare la vita del suo piccolo nuovo amico a suon di sparatorie senza la minima esitazione. Il film tiene benissimo lungo tutta la sua durata ed è impreziosito dai buffi dialoghi tra Gloria e il bambino. Un bel film che getta lo sguardo anche sul mondo della criminalità e tutto ciò che ci ruota attorno.
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