Il gattopardo

Il Gattopardo è un'opera cinematografica del 1963 a cura di Luchino Visconti tratto dal romanzo dall'omonimo romanzo di Tomasi Di Lampedusa.Le tematiche che il regista mette subito in risalto sono: l'ascesa della nuova borghesia, che Visconti evidenzia con la comparsa della bellissima Angelica, brillantemente interpretata da Claudia Cardinale, e suo padre Don Calogero(Paolo Stoppa). Questi due personaggi chiave portano l'emblema della nuova borghesia nell'immensa bellezza di Angelica e il buffo frac di Calogero.Il film narra delle vicende del principe Fabrizio Salina (Burt Lancaster) e la sua grande famiglia sullo sfondo del Risorgimento italiano, esso è infatti ambientato nel 1860 in Sicilia, nel feudo agrigentino di Donnafugata, quando Garibaldi con le sue camicie rosse invade la Sicilia . Un altro protagonista chiave del film è Tancredi Falconeri, carissimo nipote e pupillo del Principe, interpretato da Alain Delon,descritto come un giovane ventunenne magro dagli occhi azzurro-grigio,e la voce leggermente nasale che porta una carica di brio giovanile.Il giovane è coinvolto nella questione politica anche fisicamente, egli partecipa infatti personalmente alla guerra assieme alle camice rosse. Tancredi si innamora e sposa la bellissima Angelica , figlia del sindaco don Calogero.Tancredi infatti è attratto dalla vistosa quanto "plebea" bellezza della ragazza, che si dimostra attraente e di piacevole presenza, ma priva della grazia aristocratica La figura di Tancredi divenne famosa a livello mondiale per la frase ch'egli enunciò nel romanzo e nel film:'Se tutto deve rimanere com'è, è necessario che tutto cambi'. La nuova appassionata coppia è ormai decisa a sposarsi. A casa salina viene organizzato un ballo, che nel film occupa ben 1/3, durante il quale si ha l'occasione di presentare a tutti l'affascinante Angelica che meravigliò col suo fascino tutti, in particolare il principe Fabrizio che ne è affascinato e innamorato. La scena del ballo è particolare, la ricostruzione è al dir poco perfetta: le musiche sono le stesse dell'Ottocento (mazurca, polacca, valzer), lo stesso per gli abiti. Essa , inoltre, ha anche la funzione di 'svelare' i sentimenti e lo stato d'animo del principe che, rinchiuso nel suo ufficio, sente che la sua ora è ormai arrivata. Nella ultima parte del ballo tutto parla di morte. La morte fisica, in particolare nel lungo e assorto indugiare del principe dinanzi al dipinto rappresentante lo strazio della morte, e la morte intesa come la decadenza di una classe sociale: un mondo di "leoni e giaguari", sostituiti da "sciacalli e iene", com'egli stesso definisce.Il film è stato girato a colori, esso è stato restaurato e classificato tra uno dei cento film al mondo da salvare. Si può dire che il film è raccontato dal punto di vista del principe, quindi soggettivo.Inoltre il film vinse la palma d'oro al festival di Cannes.A parere mio, 'il Gattopardo', può essere considerato come una vera e propria opera O maiuscola. Uno dei miglior film che abbia mai visto, amaramente ironico e un magnifico 'reperto storico'. L'intreccio è veramente ammirevole e sostenuto.Rahmoun Soufia (ho 14 anni!!!)