no_data
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domenica 22 marzo 2020
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meglio il cinema italiano
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Premetto che la cinematografia francese non la amo in modo particolare. Anzi, non la amo per niente. Sarò di parte, poco obiettivo ma i gusti non si discutono. Non amo la gestualità degli attori, la loro mancanza di espressione. Mi si consenta un termine musicale, spesso palesemente monocorde. La storia, se così la vogliamo chiamare, è si fortemente psicoanalitica, incentrata su un triangolo amoroso, con invadenze di altri personaggi, buttati lì a caso, ma è priva del classico intreccio. Mancano colpi di scena, lo sfondo storico è inutile, le esperienze dei personaggi vanno bene per gli anni 60-70 ma non nel periodo fra le due guerre. Il finale poi è frettoloso.
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Premetto che la cinematografia francese non la amo in modo particolare. Anzi, non la amo per niente. Sarò di parte, poco obiettivo ma i gusti non si discutono. Non amo la gestualità degli attori, la loro mancanza di espressione. Mi si consenta un termine musicale, spesso palesemente monocorde. La storia, se così la vogliamo chiamare, è si fortemente psicoanalitica, incentrata su un triangolo amoroso, con invadenze di altri personaggi, buttati lì a caso, ma è priva del classico intreccio. Mancano colpi di scena, lo sfondo storico è inutile, le esperienze dei personaggi vanno bene per gli anni 60-70 ma non nel periodo fra le due guerre. Il finale poi è frettoloso. Una automobile che si getta nell'acqua senza anticipazioni, senza un senso logico. La protagonista brancola fra la depressione bifasica e le indecisioni affettive. La bambina è una presenza incomprensibile ai fini della narrazione. Il montaggio mi sembra a tratti poco lucido con le immagini di repertorio della guerra e dei libri bruciati dai nazisti. Insomma, l'amicizia tra un francese e un tedesco, benché entrambi intellettuali, mi sembra proprio una idea campata per aria, neppure utile per inventarsi un pretesto narrativo iniziale. Storicamente, se i più non lo ricordano, tedeschi e francesi si sono combattuti nella guerra franco-prussiana solo qualche decennio prima (1870-1871). Nella prima parte poi i due sono amici per la pelle mentre i loro paesi si guardano in cagnesco. Mai possibile? Si vada a vedere il film: L'ufficiale e la spia. Ma come si può costruire una storia in cui un personaggio, tedesco nel caso in questione, sia capace di tollerare gli amanti della moglie!! Ma dove è finito "Otello"? A questo punto Truffaut sai cosa ti consiglio? Impara dal cinema italiano. Meglio andarsi a vedere una "Sedotta e abbandonata", fedele almeno alla cultura del tempo e del luogo. Meglio vedere altro insomma ... perché il film è solo noia.
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auora ferraro
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sabato 16 marzo 2019
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no spoiler
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Mi sembra assurdo doverlo chiedere: si potrebbe evitare di dire il finale quando il film è ancora al cinema? Addirittura ci sono gli orari per chi vuole andarlo a vedere e voi scrivete il finale! E' ridicolo!
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emanuele1968
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domenica 17 giugno 2018
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capolavoro 1962
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Bello, ambientato a cavallo della prima guerra mondiale, racconta intrecci amorosi desolanti.
Purtroppo oggi come ieri, consolazione e testimonianza di temi attuali.
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francismetal
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domenica 22 ottobre 2017
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tanto dolore...
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La strana amicizia tra questi tre matti trapelava già una tristezza pazzesca fin dall'inizio.. sembrava tutto troppo bello e semplice, ma due uomini e una donna non potranno essere tranquillamente amici per sempre.
I miei coetanei userebbero espressioni come "amici con benefici" e "friendzone" per descrivere quella condizione.
Ma qui si gioca con i sentimenti di uomini adulti, di mezzo ci sono il matrimonio e i figli.
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onufrio
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sabato 31 ottobre 2015
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due uomini e una donna
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Jules e Jim sono due cari amici, uno francese ed uno austriaco, la loro amicizia è sana e sincera e neanche la prima guerra mondiale di mezzo che li vedrà "nemici" potrà distruggere il loro sentimento; a legare i due ancora di più è l'arrivo nella loro tranquilla vita di una femme fatale, Catherine, entrambi ne sono innamorati, Jules la sposerà, ma la donna ha un animo irrequieto ed il ritorno di Jim darà vita ad un inatteso colpo di scena finale.
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teardrop
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lunedì 8 giugno 2015
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amore, morte, amicizia, guerra
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Il film "Jules e Jim" si può condensare in quattro parole, amore, morte, amicizia, guerra. Nella sua opera Truffaut è riuscito a legarle magicamente, disegnando le figure dei tre protagonisti senza tensione emotiva, e, con grande tenerezza. Da una banale storia a tre, il regista è riuscito a fare uno dei film più belli della storia del cinema. Lui ama Catherine, pure il suo miglior amico ama Catherine, e lei... li ama entrambi, ma lei è prima di tutto uno spirito libero, esente da obblighi e costrizioni, quindi, per Catherine, fedeltà è solo una parola. Tra un addio ed un congiungimento, tra dolore e gioia, trascorreranno gli anni più belli della loro vita.
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Il film "Jules e Jim" si può condensare in quattro parole, amore, morte, amicizia, guerra. Nella sua opera Truffaut è riuscito a legarle magicamente, disegnando le figure dei tre protagonisti senza tensione emotiva, e, con grande tenerezza. Da una banale storia a tre, il regista è riuscito a fare uno dei film più belli della storia del cinema. Lui ama Catherine, pure il suo miglior amico ama Catherine, e lei... li ama entrambi, ma lei è prima di tutto uno spirito libero, esente da obblighi e costrizioni, quindi, per Catherine, fedeltà è solo una parola. Tra un addio ed un congiungimento, tra dolore e gioia, trascorreranno gli anni più belli della loro vita.
Nel 1912, il francese Jules, e l'austriaco Jim, studiano letteratura a Parigi, passano il tempo andando a donne, leggendo poesie, e parlando d'arte. Un giorno conoscono Catherine. Dopo aver trascorso insieme una bellissima vacanza, entrambi s'innamorano dell'affascinante signorina. Jules la sposa, in seguito andranno a vivere in Austria. La prima guerra mondiale dividerà i due amici, che combatteranno su fronti opposti, avranno modo d'incontrarsi ancora diverse volte, perchè la relazione tra i tre protagonisti si svilupperà nell'arco di più decenni. "Jules e Jim" si deve guardare allo stesso modo di come si ascolta una bella canzone, perchè anche la pellicola è una splendida ballata, che passa da momenti di poetica leggerezza, a fasi d'intensa tragigità. Non può essere che così, perchè incarna lo spirito di Catherine, la sua magica presenza, è l'anima del racconto. Ogni avvenimento è dettato dalla sua ansia di vivere, vivere con spensieratezza, assaporando il gusto della vita in ogni minima sfumatura. Catherine non rappresenta lo spirito dell'epoca, e neanche quello del tempo in cui fu girato il film, ancora prima del femminismo e della liberazione sessuale, fu il prototipo della donna che vive in libertà, impersona l'emancipazione riguardo le convenzioni e le regole correnti.
Questo genera nello spettatore, meraviglia, stupore, e anche ammirazione, perchè si capisce che il suo modo d'agire, è naturale, lei è così, è in armonia con se stessa, tutto quello che fa è frutto dalla sua innocenza. Come dice Jim, sente il bisogno di reinventare l'amore continuamente, ed è così che Catherine reinventa pure la vita, e, forse in molti risveglia sentimenti che proprio la vita ha costretto a mettere da parte. Catherine fa innamorare gli uomini, nel film seduce sia Jules sia Jim, portandoli infine, entrambi alla rovina. Ma il sentimento d'amicizia maturato tra i due, rimarrà immutato fino al tragico epilogo, niente la guasterà, nè la guerra nè l'amore che provano per la stessa donna.
I tre protagonisti sono rappresentati con intensità e ricchezza di sfumature, si ha l'impressione che in questo "menage a trois" ognuno segua un destino già determinato, senza che alcuno di loro abbia il potere di cambiarlo. "Jules e Jim" è un racconto esposto con garbato distacco, Truffaut abbina con grazia, il proposito di creare un film fresco, di gustosa eleganza, con l'ambizione di mettere in scena un'opera che tratta sia l'amicizia, che la liberazione dai vincoli tradizionali e dalle regole nei legami amorosi. Il regista francese, considerava questo film "un inno alla vita e alla morte, una dimostrazione dell'impossibilità di qualunque combinazione amorosa al di fuori dalla coppia"
PS. Credo che l'unica attrice capace di raffigurare Catherine in modo così efficace, fosse Jeanne Moreau stessa, basta ricordare la scena in cui interpreta "Le tourbillon" senza la sua presenza il film non sarebbe stato così bello.
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il befe
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mercoledì 25 febbraio 2015
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capolavoro
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gianmarco sperti
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venerdì 9 marzo 2012
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jules e jim: un racconto di sentimenti inesplorati
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« Mi hai detto: ti amo.
Ti dissi: aspetta.
Stavo per dirti: eccomi.
Tu mi hai detto: vattene. »
Queste parole aprono il film di François Truffaut “Jules et Jim” e sembrano racchiudere lo spirito leggero, sottile e quasi irreale che anima e caratterizza questa pellicola. Nel 1907, nel quartiere parigino di Montparnasse, Jules e Jim, un austriaco e un francese appassionati di arte e di letteratura, si legano in un’amicizia per certi aspetti spirituale, trascorrendo il loro tempo nella lettura di poesie, discutendo di arte e, talvolta, alla ricerca di ragazze. S’inserisce nella loro felice vicenda Catherine, la donna “naturale, quindi abominevole”, seguendo la definizione di Baudelaire.
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« Mi hai detto: ti amo.
Ti dissi: aspetta.
Stavo per dirti: eccomi.
Tu mi hai detto: vattene. »
Queste parole aprono il film di François Truffaut “Jules et Jim” e sembrano racchiudere lo spirito leggero, sottile e quasi irreale che anima e caratterizza questa pellicola. Nel 1907, nel quartiere parigino di Montparnasse, Jules e Jim, un austriaco e un francese appassionati di arte e di letteratura, si legano in un’amicizia per certi aspetti spirituale, trascorrendo il loro tempo nella lettura di poesie, discutendo di arte e, talvolta, alla ricerca di ragazze. S’inserisce nella loro felice vicenda Catherine, la donna “naturale, quindi abominevole”, seguendo la definizione di Baudelaire. Subito Jules se ne innamora ed è intenzionato a sposarla, mentre Jim prova per lei una celata attrazione. Divisi dalla prima guerra mondiale, i due amici che combattono su diversi fronti, sopravvivono e riescono ad incontrarsi alla fine del conflitto. Jim va a trovare Jules, che nel frattempo ha sposato Catherine, ma il loro matrimonio logoro e incrinato e i tradimenti della moglie lo hanno cambiato, allontanandolo dall’arte e dalla poesia. Tra Catherine e Jim nasce una relazione che porterà la donna a chiedere al marito di non ostacolare il loro rapporto, fino ad accettare che Jim vada a vivere da loro. Jules, profondamente innamorato, accetta tutte le sue richieste fino all’epilogo tragico. La pellicola di Truffaut va letta in un’ottica che prescinde gli schemi prettamente cinematografici e investe quelli di altre forme artistiche e di pensiero, in particolar modo della letteratura, la più vicina all’esplicazione dei sentimenti e dell’intelletto. Jules e Jim sono due nature docili e poco ribelli, ed è Catherine il vero centro della narrazione. Questa donna, costantemente insoddisfatta, vive in maniera libera e spontanea e ama con istinto e infantilità. E’ sublime e fatale, in grado di sconvolgere l’esistenza dei due amici e di trasportarli al di fuori della realtà attraverso il suo fascino e la sua natura distante da tutto.Questo film è una magica alchimia e rende una sorta di astrazione, all’interno della quale viene esplorato il mondo dei sentimenti, nel loro naturale svolgimento e negli effetti che determinano sugli altri, e all’epoca della sua uscita, nel 1962, fu un discorso nuovo intorno alla donna e una riflessione sull’“impossibilità di altre combinazioni amorose all’infuori della coppia”. L’ispirazione di Truffaut è quasi totalmente letteraria: questo film, tratto dall’omonimo romanzo di Henri-Pierre Roché, sceneggiato dallo stesso regista, mostra un forte richiamo alle Affinità elettive di Goethe. Così come Edoardo e Ottilia, protagonisti del romanzo di Goethe, anche Jim e Catherine concludono la loro storia nella tragedia, che segna il fallimento del loro amore fanciullesco, che sfocia nel dolore e li congiunge nella morte.Particolarmente innovativa la fotografia, curata da Raoul Coutard, che contribuisce alla sperimentazione di nuove tecniche visive.
Questo film è in grado di vincere il confronto con il tempo per la straordinaria finezza registica di François Truffaut, capace di una grande sensibilità per il dolore dell’esistenza.
Gianmarco Sperti
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david, genova
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mercoledì 22 febbraio 2012
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film veramente stupendo
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Non lo commento, perché non trovo parole per commentarlo. Vorrei solo citare due passaggi in dialoghi:
a) "...ho trovato in un libro che mi avevi prestato un brano segnato da te. C'è una donna su di una nave che si dà col pensiero a un tale che non conosce affatto. Ciò mi ha colpito come una confessione: è così che tu esplori l'universo. Anch'io ho questo genere di curiosità; forse tutti ce l'hanno. Ma io per te so farne a meno, mentre tu non lo sai fare per me. Anch'io penso che in amore la coppia non è affatto l'ideale. Basta guardarsi intorno.
Hai voluto costruire qualcosa di più, rifiutando l'ipocrisia e il quieto vivere.
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Non lo commento, perché non trovo parole per commentarlo. Vorrei solo citare due passaggi in dialoghi:
a) "...ho trovato in un libro che mi avevi prestato un brano segnato da te. C'è una donna su di una nave che si dà col pensiero a un tale che non conosce affatto. Ciò mi ha colpito come una confessione: è così che tu esplori l'universo. Anch'io ho questo genere di curiosità; forse tutti ce l'hanno. Ma io per te so farne a meno, mentre tu non lo sai fare per me. Anch'io penso che in amore la coppia non è affatto l'ideale. Basta guardarsi intorno.
Hai voluto costruire qualcosa di più, rifiutando l'ipocrisia e il quieto vivere.
Hai voluto inventare l'amore, ma senza un minimo di umiltà...solo con l'egoismo. No, guardiamo in faccia la realtà: il nostro amore è un falimento, non ci resta niente. Tu hai voluto plasmarmi su di te. Risultato? Ho dato solo infelicità a chi avrei voluto dare solo gioia.
La promessa fatta a Gilberte di invecchiare insieme non vale niente se posso rimandarla all'infinito, è moneta falsa.
Ormai non ci penso più a sposarti. E' meglio che tu lo sappia Catherine: io sposerò Gilberte. Lei forse potrà darmi dei figli";
b) "Lei è stato per Catherine facile a prendere e difficile da tenere. Il suo amore scendeva allo zero e risaliva a cento con quello di Catherine.
Io non ho mai provato nè i vostri cento né i vostri zero".
Solo questi due passaggi per capire come questo film ti tolga il respiro.
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[+] gli stessi dialoghi
(di patac)
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gi4ndo
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giovedì 16 febbraio 2012
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commedia intelletual borghese
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commedia di pregevole elegantezza sia nei dialoghi che nelle movenze, senza xò apparire troppo distaccata dalla realtà. L'amore visto come un gioco di parti, l'amicizia sincera e immutabile nel tempo fanno di questo film , accompagnato da una voce fuori campo che vi fa sentire dentro un libro, un capolavoro del cinema francese. Grande Truffaut e ottimi attori.
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