Mario Gromo
La Stampa
Il Don Chisciotte di Pabst, dopo soli quattro giorni di proiezione, s'è dovuto ritirare in buon ordine, dinanzi al volto arcigno che il pubblico gli ha fatto, e soprattutto dinanzi al deserto della platea. Le varie Lisette, e Ninì Falpalà, e compagni, hanno avuto i sei, i sette, gli otto giorni di cartellone: decisamente un capolavoro di Pabst vale esattamente la metà. Vedremo, in questa graduatoria, che voto il pubblico darà allora a questa fanciulla che ci giunge dall'altro mondo, un filmetto tenue tenue, talvolta garbato, talvolta incongruente, tirato giù un po' alla svelta, un po' con diligenza; filmetto medio della nostra produzione corrente. [...]
di Mario Gromo, articolo completo (1916 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 3 marzo 1934