Titolo originale | Game of Thrones |
Anno | 2011 |
Genere | Azione, Avventura, Drammatico |
Produzione | USA |
Regia di | Brian Kirk, Alan Taylor, Timothy Van Patten, Daniel Minahan, Neil Marshall, David Nutter, Alex Graves, Miguel Sapochnik, Mark Mylod, Jeremy Podeswa, Alik Sakharov, Michelle MacLaren, David Benioff |
Attori | Conleth Hill, Georg Holm, Orri P. Dyrason, Ron Donachie, Jason Momoa, Jack Gleeson Isaac Hempstead-Wright, Aidan Gillen, Gwendoline Christie, Natalie Dormer, Carice van Houten, Stephen Dillane, Liam Cunningham, Alfie Allen, Nikolaj Coster-Waldau, Maisie Williams, Gemma Whelan, Ciarán Hinds, Dean-Charles Chapman, Joseph Gatt, Hafthor Julius Bjornsson, Mark Gatiss, Jón Þór “Jónsi” Birgisson, Peter Dinklage, Emilia Clarke, Mark Addy, Hannah Waddingham, Jodhi May, Rosabell Laurenti Sellers, Jonathan Pryce, Tobias Menzies, Kit Harington, John Bradley (II), Clive Russell, Sophie Turner, Lena Headey, Michiel Huisman, Kate Dickie, Sean Bean, Iain Glen. |
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Ultimo aggiornamento martedì 16 aprile 2019
Argomenti: Il trono di spade
Sette famiglie nobili in lotta per il controllo della mitica terra di Westeros. La serie ha ottenuto 5 candidature e vinto un premio ai Golden Globes, 12 candidature e vinto 2 Emmy Awards, 2 candidature a CCTA, 6 candidature a Critics Choice Award, 21 candidature e vinto 9 SAG Awards, 2 candidature a Writers Guild Awards, 1 candidatura a Directors Guild, ha vinto 2 CDG Awards, 2 candidature a Producers Guild, La serie è stato premiato a AFI Awards, 1 candidatura a ADG Awards,
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sabato 3 maggio 2025 ore 0,15 su CIELO
CONSIGLIATO N.D.
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Sette famiglie nobili in lotta per il controllo della mitica terra di Westeros. Le famiglie dominanti sono la Stark Case, Lannister, e Baratheon. L'attrito tra questi clan, e con le restanti grandi case Greyjoy, Tully, Arryn e Tyrell, conduce alla guerra su vasta scala. Tra guerra e confusione politica, un ordine militare trascurato di disadattati, i Guardiani della notte, è tutto ciò che interferirà tra i regni degli uomini e gli orrori che vi sono al di là del ghiaccio.
La serie televisiva creata da David Benioff e D.B. Weiss è tratta dal ciclo di romanzi "Cronache del ghiaccio e del fuoco" di George R. R. Martin.
Si chiude con una stagione decisamente controversa la serie-fenomeno che ha segnato un intero decennio di televisione
Recensione
di Andrea Fornasiero
------ attenzione spoiler ------
Il gioco dei troni è alla fase finale mentre il Re della notte incombe e si prepara la battaglia fra la luce e le tenebre. Jon Snow, alleatosi a Daenerys Targaryen, ha formato una formidabile armata per resistere all'avanzata degli Estranei da oltre la barriera, ma Cersei manderà davvero le sue truppe, o attenderà che draghi e mostri si massacrino tra loro sperando di sgominare i sopravvissuti? Arya ha ancora il nome della regina Lannister cima alla lista; il Mastino ha un conto in sospeso con il fratello, ossia la Montagna, a sua volta divenuto una sorta di non morto; Jaime ha tradito la gemella per recarsi al Nord dove ritroverà Brienne e Sansa sembra sempre più la legittima regina di Grande Inverno.
Con un'ultima stagione decisamente controversa, si chiude la serie che più ha segnato questo decennio di televisione, un fenomeno globale indiscutibile riuscito nel miracolo di trasportare in Tv un fantasy adulto che riflette sul potere e riecheggia la nostra storia e la nostra attualità.
Daenerys è la "liberatrice" (come gli americani in Medio Oriente) che vuole spezzare la "ruota", ossia il ciclo per cui i miserabili restano tali mentre i nobili si arricchiscono sulla loro pelle, per semplici ragioni dinastiche, ma paradossalmente lei a sua volta regna per diritto di nascita: con la forza del sangue e dei tre draghi alle sue spalle. Ha un esercito di nomadi delle steppe e di fedelissimi guerrieri eunuchi, ex schiavi liberati che la servono con ferrea devozione. Certo la loro è una scelta, ma in fondo non sono forse passati da un padrone all'altro? È questo che alla fine sembra voler dire la serie: non ci sono liberatori che non finiscano per diventare dittatori. Commenterà Tyrion che finché Daenerys ha violentemente debellato schiavisti e altri sadici regnanti, oltre a un'armata di scheletri, tutto andava bene e questo l'ha convinta di essere nel giusto. Così nel giusto da vedersi ormai come il Bene assoluto e da considerare qualsiasi opposizione, anche quella di popoli che hanno la sola colpa di non conoscerla e non fidarsi di lei e delle sue orde, come una minaccia da schiacciare per il bene dei posteri.
La sua ascesa finale, che passa per una pioggia di fuoco degna del bombardamento degno di Dresda e con macerie coperte di cenere e polvere che rievocano il crollo delle Due Torri, si carica iconograficamente di rimandi alle adunate hitleriane. Troppo tardi chiede a Jon Snow di regnare insieme a lei, proponendo un matrimonio che, se suggerito qualche tempo prima, le avrebbe evitato tutta la solitudine, i tradimenti e la conseguente pazzia. Certo ora è pazza, ma prima, quando era lucida, perché non aveva visto questa ovvia opzione? Rimarrà per sempre la fin troppo comoda svista della saga, un elefante nella stanza di cui si è parlato solo una volta tra Tyrion e Varys e che per il resto del tempo si è cercato di nascondere, dimenticando come il matrimonio nel medioevo sia uno strumento politico (cosa per altro invece molto presente nelle precedenti stagioni).
Allo stesso modo la questione dinastica che da sempre è stata centrale - tutto si è aperto con Ned che scopre l'illegittimità degli eredi al trono, figli di Cersei e Jaime - viene scavalcata da un'improbabile pseudo-repubblica, con un Re di sei regni la cui carica non sarebbe ereditaria ma di volta in volta verrebbe votato dai nobili. Vista la belligeranza delle casate di Westeros, appare difficile che non si aprano altre guerre civili non appena il re morirà (sempre che non entri in una pianta e continui a governare per migliaia di anni), ma forse un trono in mano a Bran, saggio e illuminato, sorta di equivalente di un papa re dal manto sovrumano, riuscirà miracolosamente in riforme democratiche. Che però i nobili stessi deridono quando le propone Sam, con il sensato cinismo tipico della serie. Insomma la parabola politica si chiude volendo la botte piena e la moglie ubriaca: monarchia elettiva, dove per altro i votanti sono in numero pari. Il Nord infatti diventa indipendente, del resto era da lì che si era partiti e in questo Sansa ha il finale più giusto che potesse sperare.
Così come Arya, che parte verso nuove avventure, fedele al suo spirito che non è mai stato di nobildonna, e allo stesso modo Jon Snow può finalmente tornare alla vita da uomo libero del Nord, dopo aver sacrificato un'ultima volta l'amore al dovere. Per la gioia dei fan, indignati dal suo addio a Spettro un paio di episodi prima, Jon ritrova anche il suo metalupo ferito. Tyrion, il folletto disprezzato dal popolo, non può ovviamente regnare - l'ha imparato da almeno cinque stagioni - e quindi convince gli altri a mettere sul trono un giovane semi-paralizzato. Tutta la scena è costruita come un colpo di scena, con le battute del nano che parlano del potere delle storie e chi ha una storia di migliore di Jon Snow, morto e risorto, capitano contro i non morti, viene da pensare? Ma no, si suggerisce qualcuno che non è un combattente, non ha alcuna esperienza di leadership degli uomini e a suo dire non è praticamente nemmeno umano. Oltretutto la sua natura sacra è del tutto ignota alla gran parte dei nobili, molti dei quali non hanno mai neppure sentito parlare di lui, smentendo quindi che abbia la potente storia evocata da Tyrion.
È chiaro che Jon sul trono dev'essere sembrata agli autori e a Martin - di cui pare Benioff e Weiss abbiano seguito le direttive per il finale - una scelta troppo ovvia, ma Bran è una decisione che cozza con tutto quello che sappiamo del funzionamento del potere nella serie e che, nonostante la bravura di Peter Dinklage nel suo discorso, non funziona. È un finale che vuole essere più amaro e austero ma in realtà è il più ottimista di tutti, circolare perché riprende il primo personaggio entrato in scena nella serie, ma pure forzato perché mai si è data l'idea che Bran potesse o volesse regnare. La ruota spezzata alla fine si è aggiustata e un fantasy che ha stregato il pubblico per il proprio realismo esce di scena con un re dalle capacità fantastiche, quasi a dirci che solo un essere sovrannaturale può regnare davvero sui comuni mortali. Di questa stagione restano comunque gli episodi più spettacolari mai prodotti per una serie Tv, con una battaglia incredibile contro il Male puro, ossia una guerra giusta ma fantastica, seguita poi dalla doccia fredda di un massacro che riporta la guerra alla sua dimensione più reale e brutale. Meglio ricordarla così, Game of Thrones.
Tutti contro gli Estranei
Un piano esplosivo per impadronirsi del trono
Anche i draghi cominciano a ribellarsi
Sotto la minaccia dei pericolosi Estranei
Un matrimonio e la guerra ricomincia...
Il trono dei Sette Regni ha perso il suo re...
Il trono di spade dei Sette regni è sotto minaccia
Recensione di a cura della redazione
Nel continente medievale immaginario di Westeros, il re che siede sul trono di spade governa sui Sette regni, ciascuno con il proprio monarca ma uniti sotto un unico leader. Questi, Robert Baratheon, chiede all'amico Ned Stark, signore del Nord, di diventare suo consigliere dopo la morte del precedente. Ned accetta, inimicandosi la potente famiglia della regina, i Lannister, mentre nel continente orientale di Essos l'erede del re spodestato da Robert, Viserys Targaryen, aspira a formare un esercito per riconquistare il trono dando in sposa la sorella minore, Daenerys, a Drogo, re della tribù guerriera dei Dothraki. Mentre a est Daenerys si innamora dello sposo e ottiene in dono tre uova di drago, a settentrione i Guardiani della notte proteggono la Barriera (il confine che separa l'estremo nord dal mondo civilizzato) dalla minaccia dei soprannaturali esseri detti Estranei.Classificarla come serie Tv probabilmente è quasi riduttivo e non solo per il budget particolarmente ampio per un progetto televisivo ma sopratutto per elementi tecnici e narrativi degni del grande schermo! La sinossi è ormai esplicita a tutti:un regno,una corona,tante famiglie a contenderseli. L'intrigo famigliare riconciliabile al potere più che alle dinamiche esistenti tra i membri di una casata [...] Vai alla recensione »
Purtroppo (e di questo me ne rammarico), esistono ancora persone che NON sono in grado di capire o di "vedere al di là del proprio naso"...se fosse per loro ci ridurremmo a guardare sempre le solite stupide Serie tv...!!! Ciò che è "diverso" (anche se forte o "violento") non viene apprezzato perchè fa "paura" o perchè [...] Vai alla recensione »
Con una prima stagione da urlo, tutto il lavoro successivo è stato trasmigrato dal romanzo, con eleganza e abilità registica. Intrighi e sangue si susseguono meticolosamente. Il cast creativo e attoriale forse si starà crogiolando. Ricreare in TV un serial gotico, commercializzarlo come fosse una soap, ottenendo per di più ascolti da reality (in USA), non è cosa da [...] Vai alla recensione »
Scrivo questa recensione in occasione della fine dell'ultima, orribile, stagione di Game of Thrones...era il lontano 2011 quando Trono di Spade(il suo titolo italiano)approdò sui televisori americani e, poco tempo dopo, anche in quelli italiani: si capisce, fin da subito, che si tratta di qualcosa di molto diverso da tutto ciò che si era visto, fino ad allora, sul piccolo schermo. Il [...] Vai alla recensione »
Non esiste alcun altro serial TV che abbia la stessa forza espressiva e capacità di referenzialtà storica(pur se collocata in un Medioevo "astorico"e fantastico)che ha"Game of Thrones": in parte siamo nel co^té espressivo strarodinario che hanno le tragedie shakespeariane e quelle dell'antichità classica greca(Euripide più di Sofocle"-in [...] Vai alla recensione »
La seconda stagione si porta dietro una tale eredità qualitativa da potersi conservare in piene forze, sino a metà. Sino allora non m’imbarazzo a definire questa serie, shakespeariana (con qualche cliché di narrativa popolare e fantastica). Plauso quindi a George R. R. Martin, scrittore dei romanzi da cui è stata tratta la versione per la TV.
Non è facile descrivere questa splendida serie televisiva, ma se dovessi presentarla a qualcuno che non l’ha mai vista, per invogliarlo a vederla, direi che in sostanza è la storia di sette regni in lotta tra loro per la conquista del potere, rappresentato dal Trono di Spade. Detto così, però, è come dire che Il Signore degli Anelli racconta l’affannosa [...] Vai alla recensione »
Scrivo questa(seconda)recensione per celebrare l'agognata fine di una delle serie più tristemente decadute della storia della televisione: dopo lo schifo della settima stagione i due showrunner, Benioff e Weiss, hanno deciso di assestare il colpo di grazia a tutto il lavoro originariamente concepito da George R.R.Martin, smantellandolo fin nelle fondamenta e lasciando dietro di se un cumulo [...] Vai alla recensione »
La seconda stagione si porta dietro una tale eredità qualitativa da potersi conservare in piene forze, sino a metà. Sino allora non m’imbarazzo a definire questa serie, shakespeariana (con qualche cliché di narrativa popolare e fantastica). Plauso quindi a George R. R. Martin, scrittore dei romanzi da cui è stata tratta la versione TV.
Le due stelle per la realizzazione, apprezzabile, anche se costosissima. Per quanto riguarda valori e storia in se, se ne meriterebbe al massimo una. C'è chi ha affiancato l'autore a Tolkjen, a cui si è decisamente ispirato, ma fatemi il piacere, di Tolkjen non ha nè la stoffa nè la forza narrativa e manca completamente di valori, di dolcezza.
Tratta da un ciclo di libri appassionante e' la più bella serie tv fantasy mai andata in onda, degna erede de Il signore degli anelli.
Primo episodio accettabile. Tre episodi di preparazione e Seconda parte della serie veramente intrigante. Ricostruzioni fantasy molto ben fatte (anche se mancano le "creature"). 50 M$ per una serie TV. Suggerito
Resistete le prime 4-5 puntate. Non capirete nulla, mille famiglie mille nomi mille intrecci.. e mille intrighi.. Ma poi l'attesa verrà ampiamente ripagata! Serie molto esplicita (svariate scene di sesso tendenti al porno, violenza molto realistica) che riserva moltissimi colpi di scena. Speriamo che la seconda stagione arrivi presto! Voto: 8.5
Una delle più belle serie mai sceneggiate! Gli attori e le ambientazioni perfetti. Una storia intrigante e meravigliosa.
Episodi che durano mediamente un ora, tutti fatti in modo spettacolare. Musiche, dialoghi (non conosco la versione italiana, probabilmente perde parecchio da questo punto di vista), inquadrature, effetti speciali, costumi, regia.... Insomma, non ho mai visto niente di simile per un telefilm. Non solo un ottimo lavoro di uno staff che funziona come una macchina ben avviata, ma vedo che gli attori hanno [...] Vai alla recensione »
eccelsa serie senza troppi finali preincartati , creata con un elegante gioco di omicidi e diploamzie, trascinante e apprezzabile molto sopratutto dopo quelle cavolate che appaiono oggi in tv
"Game of Thrones" conosciuto da noi come "il Trono di Spade" è una serie fantasy/drammatica ispirata alla saga scritta da George R. R. Martin, "Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco". la serie è talmente stupenda che mi ha spinto a leggere anche i libri, che sono anch'essi una cosa fantastica degni di essere letti da chiunque anche da quelli a cui il fantasy non piace.
sto vedendo la seconda stagione.. e la prima cosa che ho pensato è stato "peccato"! Intendiamoci la serie è fatta molto bene e la prima stagione,sorprendemente era anche molto fedele ai libri, con pochissime licenze, dettagli direi come quando trovano i mata-lupi che nel libro c'era la neve e nella serie no... Ma la seconda, pure essendo come la prima molto bella, fatta [...] Vai alla recensione »
Io l'ho trovata a dir poco entusiasmante, emozionante e poco scontata... giudico nel mio piccolo, questa serie, assolutamente da vedere! Io l'ho divorata in pochissimo giorni, sempre con la voglia di scoprire cosa accadeva nella stagione successiva... A me non ha deluso!!!!!
Sono veramente felice che questa serie abbia portato a casa il premio come miglior serie drammatica, premio meritatissimo e che vale più di qualunque altra risposta alle innumerevoli critiche rivolte all’ultima stagione. La consegna del premio è stata accompagnata da una standing ovation di tutta la platea, e i produttori della serie, ricevendo il premio, hanno in qualche modo commentato [...] Vai alla recensione »
Ho notato riguardando la prima stagione che l'ultimo incontro tra Ned e Cathlin, lei ha già il velo nero del lutto in testa!
La società umana "civile" è sempre stata funestata da guerre e atrocità assortite, sempre con un fine ultimo: il dominio su risorse, terre e manodopera; nel romanzo di Martin dal quale è tratta la serie si parla proprio di ciò, ed il tutto inoltre ambientato in un crudo scenario pseudo-medievale di guerre dinastiche rappresentate con tutte le finezze, i [...] Vai alla recensione »
Sto leggendo i libri prima di vedere la serie e dalla prima stagione sn rimasto molto soddisfatto, l'ho trovata molto bella, ottimi attori e sorprendentemente molto fedele ai libri, salvo pochissimi dettagli, come ad esempio quando trovano i meta-lupi che nel libro c'è la neve e nelle serie no.. Anche la sencoda è a pari della prima di ottima qualità, ma la storia... [...] Vai alla recensione »
Serie televisiva fantasy ad alto budget che ha impegnato buoni cineasti come Neil Marshall o Alan Taylor. Dal punto di vista tecnico impeccabile, con regia e fotografia curatissimi, attori bravissimi, ha gravi difetti radicati già dalla produzione letteraria da cui proviene(la serie best seller scritta da George R. Martin, che collabora anche in questa serie tv): violenza, volgarità [...] Vai alla recensione »
Ho iniziato a vedere il Trono di Spade, ho visto le prime due stagioni.. La storia e l'ambientazione e molto bella... Peccato che una serie TV ambientata durante una guerra, non si vedono mai battaglie tra eserciti, si vede sempre e soltanto la fine della battaglia senza azione!!!! che cavolta è??? La storia poi è lentissima: nella prima stagione 10 episodi per dire che il re è [...] Vai alla recensione »