Scrivo questa recensione in occasione della fine dell'ultima, orribile, stagione di Game of Thrones...era il lontano 2011 quando Trono di Spade(il suo titolo italiano)approdò sui televisori americani e, poco tempo dopo, anche in quelli italiani: si capisce, fin da subito, che si tratta di qualcosa di molto diverso da tutto ciò che si era visto, fino ad allora, sul piccolo schermo.
Il 2011...così vicino, eppure così lontano se si pensa a come si è ridotto quello che avrebbe potuto, davvero, essere il fiore all'occhiello dell'HBO: della sua capacità di tenerci con il fiato sospeso circa il destino dei suoi personaggi non è rimasto nemmeno il ricordo, mentre il carisma, la personalità e le sfumature psicologiche dei suoi interpreti sono ridotti ad un cumulo di macerie.
L'irresponsabile sciatteria di Benioff e Weiss nello scrivere le sceneggiature ha dato, finalmente, i suoi frutti...trasformando quello che avrebbe potuto, davvero, essere il canto del cigno dell'HBO in una miserabile esibizione di banalità, una pagliacciata messa in piedi esclusivamente per fame di guadagno dei suoi finanziatori, ormai adagiatosi sugli allori dei sempre più crescenti ascolti.
la necessità imperante di far sì che i fan più bimbominkiosi ottengano sempre tutto quello che vogliono(la rivincita degli eroi, la love story alla Dawson's Creek, una pietosa scena di sesso a lume di candela)ha completamente devastato tutto quanto c'era di buono nei romanzi del vecchio Martin...e una delle principali colonne portanti di questa devastazione, probabilmente, è proprio il povero Tyrion Lannister, interpretato da un Peter Dinklage sempre più pigro, svogliato e sedentario malgrado la sua paga astronomica.
Tyrion Lannister, quello che, una volta, era una delle menti più brillanti ed eccelse di tutta la serie televisiva, è ormai ridotto ad una macchietta fastidiosa e irritante, capace solo di starsene seduto dietro a un tavolo a dispensare consigli disastrosi e piani di battaglia fallimentari...quella mente arguta e affascinante è andata in rovina, puntata dopo puntata e perduta nelle nebbie dell'ubriacatura e di una sceneggiatura che è andata peggiorando vieppiù.
Uno dopo l'altro, tutti gli interpreti di GOT hanno subito lo stesso destino di Peter Dinklage/Tyrion Lannister...il germe dell'inettitudine si è propagato a macchia d'olio non risparmiando niente e nessuno.
La storyline di Dorne, con annessi Doran, Ellaria e le vipere, è stata la seconda vittima degli sceneggiatori, che hanno tramutato una delle più belle storie della saga letteraria in un cumulo di letame...un disastro studiato, che ha suscitato l'ira dei VERI fan di Game of Thrones.
Purtroppo, il fallimento di Dorne è stato solo il primo tassello di una cinica strategia di marketing tesa a trasformare il mondo di George R.R.martin in una succursale di Walker Texas Ranger(mancano solo Trivette e il locale di C.D.)dove i buoni vincono sempre e i malvagi vengono sempre e duramente castigati...non gli resta che sostituire la sigla e rimpiazzare il territorio di Westeros che si costruisce da solo con la stella da sceriffo che rotea su se stessa e annessa canzoncina "the eyes of the ranger" piazzata sullo sfondo.
Kit Harington al minimo storico e sembra non avere alcuna voglia di stare sul set, Emilia Clarke idem...Liam Cunningham/Davos, in quest'ultima stagione, non ha fatto altro che lanciare occhiatine a Jon Snow per fargli notare le tette di Daenerys(questo, mentre lui è impegnato a fissare quelle di Missandei),Sophie Turner/Sansa recita in un modo tale da farla sembrare in uno stato di catalessi profonda, mentre l'attore che interpreta Bran Stark, semplicemente, della parola "recitazione" non conosce nemmeno il significato.
Ad aggravare il tutto, nuove(e del tutto incoerenti con le stagioni precedenti)rivelazioni circa la natura del rapporto tra estranei e "semplici" non morti, buchi di trama semplicemente vergognosi, CGI scadente e battaglie striminzite da due, massimo due minuti e mezzo(una delusione totale anche la presa di Castel Granito e lo scontro tra Grevjoy, tanto decantati nei trailer da 30 milioni e passa di immeritate visualizzazioni) .
La grande guerra di conquista del continente occidentale(attesa da più di sei anni per quanto concerne la serie tv e oltre quindici per quella dei libri)da parte di Daenerys Targaryen prima del suo nome, regina degli andali e dei primi uomini, Khlaeesi del grande mare d'erba, distruttrice di catene e madre dei draghi si è risolta, fondamentalmente, in una pernacchia.
Male, molto male...le premesse per l'ottava stagione sono un fallimento totale e Maisie Williams/Arya rimane, ad oggi, l'unica luce in fondo al tunnel di una serie le cui alte ambizioni di elevarsi al di sopra di ogni altro prodotto televisivo sono completamente e clamorosamente naufragate nel momento stesso in cui il quinto libro è terminato e a Benioff e Weiss è toccato, per così dire, di dover "alzarsi e camminare con le loro gambe" e mostrare al mondo intero il loro REALE talento, al di là del lavoro fatto da Martin...bene, direi proprio che la verità sia venuta a galla e che le maschere sono cadute.
Game of thrones: il peggio della televisione americana.
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