Con questa analisi, arriviamo ad una delle scene più cruciali di questo pessimo prodotto disneyano, oserei dire uno spartiacque: l'arrivo di Bigfoot e, soprattutto, l'addio definitivo di Max(o perlomeno del Max che abbiamo conosciuto fino a questo punto del film)a suo padre Pippo e a tutto quanto il pubblico che assiste a questa ciofeca.
Partiamo col commentare la stupidaggine derivante dal far vedere Pippo insegnare a quel depravato di suo figlio la "tecnica del grande lancio"(sul cui REALE significato mi esprimerò successivamente)per ritrovarsi a "pescare" accidentalmente lo stesso Bigfoot.
Già è inverosimile, su un piano prettamente di forza fisica, che un soggetto tutto pelle e ossa come Goofy riesca ad accumularne abbastanza per trascinare via attraverso il lago un mostro di quelle dimensioni...se a tutto questo, poi, aggiungiamo che il filo di una canna da pesca non sarà MAI abbastanza forte da non spezzarsi immediatamente a causa di simile peso, il gioco è bello che fatto nella fetente sceneggiatura di questo film.
Pippo e suo figlio Max si ritrovano davanti una creatura leggendaria, partorita dal folklore statunitense, una nuova forma di vita potenzialmente in grado di fornire agli scienziati la possibilità di rivedere tutte le loro convinzioni e sovvertire i pilastri dell'universo scientifico sinora conosciuto, per non parlare di tutti i vantaggi sul piano militare: una scoperta sensazionale, senza precedenti nella storia moderna...e
quale sarebbe il primo approccio di Pippo, telecamera in mano, a questa entità, Superiore ad ogni altro essere della terra?.
"Le dispiace spostarsi signor Bigfoot? così è fuori fuoco...".
La furia di Bigfoot si scatena immediatamente con un ruggito colossale, che terrorizza Pippo al punto da fargli volare via dalla testa il cappello alla pescatora(il quale rimane sospeso nell'aria per diversi secondi prima di cadere giù)e costringere sia lui che Max ad una fuga immediata, onde evitare una fine orrenda, smembrati da Bigfoot.
Pietro e suo figlio Pj scappano via vigliaccamente abbandonando Pippo e Max a morte certa(o almeno lo sarebbe stata se non fossero riusciti a rifugiarsi in macchina).
A questo punto si chiude, narrativamente, il capitolo di Bigfoot e si entra in quello dove l'equilibrio mentale di Max(già pericolosamente incrinato e portato allo stremo delle sue forze dalla scelta forzata di dover annullare l'appuntamento con
La sua demoniaca coetanea, Roxelle) subisce il colpo di grazia: una batosta che lo farà precipitare definitivamente, e senza ritorno, nell'abisso della follia e della più totale sottomissione al perverso e satanico volere di colei che ardentemente desidera fin dai primi dieci secondi di film.
Padre e figlio si addormentano in macchina, uno addormentato dalla droga saporifera fatta cadere nel bicchierino e l'altro talmente ossessionato dall'idea di riuscire, un giorno, a possedere sessualmente Roxelle da perdere completamente il lume della ragione.
Quel barlume di residua e infinitesimale razionalità che ancora, malgrado la deriva omicida e criminale presa di recente, ancora custodiva in una parte recondita del suo cervello malato.
Ora non più: Max non è più quello di prima, la sua sfrenata concupiscenza per Roxelle lo ha inesorabilmente travolto, scaraventandolo in un baratro di ambizione amorale.
Fin dal primo fotogramma non ha fatto altro che lasciarsi guidare dalla lussuria, e adesso il suo cervello ne pagherà le conseguenze... è ufficiale: il Max che si era visto finora ha
cessato di esistere, per passare ad un nuovo e ancora più raccapricciante stadio della sua persona.
A confermare e certificare questo spaventoso "ciclo della morte e della rinascita" del personaggio è la scritta composta sul fondo del bicchierino della zuppa: "Ciao papà!".
In questo momento Max non sta semplicemente salutando il padre...questo è un vero e proprio addio: il figlio di Pippo SA' che la sua attuale mente sta per spegnersi una volta per tutte, rimpiazzata da qualcos'altro, e vuole che suo padre lo sappia perfettamente.
In quel "ciao" Max sta dicendo al padre(e agli spettatori stessi)che, di lì a breve, lui non esisterà più...un altro Max è pronto a sorgere, completamente diverso e in peggio.
Quelle che vediamo all'interno della macchina, distese sul sedile con gli occhi spalancati e a fissare il niente, sono le
ultime vestigia del figlio di Pippo.
L' alba sorgerà, e con lei anche il legittimo erede del marchese De Sade.
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