Finché c'è prosecco c'è speranza

Film 2017 | Noir, +13 101 min.

Regia di Antonio Padovan. Un film con Giuseppe Battiston, Teco Celio, Liz Solari, Roberto Citran, Silvia D'Amico. Cast completo Titolo internazionale: The Last Prosecco. Genere Noir, - Italia, 2017, durata 101 minuti. Uscita cinema martedì 31 ottobre 2017 distribuito da Parthénos. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 2,78 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 6 novembre 2017

Un'indagine intrigante e coinvolgente ambientata tra le affascinanti colline venete. Il film ha ottenuto 1 candidatura ai Nastri d'Argento, In Italia al Box Office Finché c'è prosecco c'è speranza ha incassato 558 mila euro .

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Consigliato sì!
2,78/5
MYMOVIES 2,00
CRITICA
PUBBLICO 3,56
CONSIGLIATO SÌ
Un'opera prima piccola e con una sua dignità, dal tono leggero e senza eccessi di cupezza .
Recensione di Andrea Fornasiero
lunedì 30 ottobre 2017
Recensione di Andrea Fornasiero
lunedì 30 ottobre 2017

Il conte Desiderio Ancillotto è proprietario di un vasto terreno dedicato alle vigne e di una gran bella villa, ma il suo modo di lavorare la terra, senza pesticidi e facendo "riposare" parte del terreno, è considerato da altri una pessima strategia d'affari. Ancillotto si suicida, però è comunque al centro delle indagini quando iniziano a venire uccise persone legate al cementificio che lui riteneva inquinasse la zona. A investigare sul caso c'è l'ispettore Stucky (ma si legge: Stucchi), che con il suo fare placido e pacioso cerca di conquistare la chiusa gente del posto per arrivare alla verità. Nel mentre l'uomo, che ha origini in parte persiane, affronta anche una questione privata, quella del lutto della madre e dell'ingombrante presenza del padre morto, la cui stanza in casa non vuole toccare nonostante l'insistenza dello zio Cyrus che sta ospitando.

L'esordio alla regia di Antonio Padovan è un giallo tra le colline vicine a Venezia, senza eccessi di cupezza e anzi con un tono leggero quasi da Delitti del Bar Lume, però tra gente più arcigna, cui fa da contraltare l'irresistibile simpatia di Giuseppe Battiston.

Sebbene Padovan dica di aver voluto provare a riportare il giallo al cinema, dopo anni in cui è stato più o meno confinato in TV, il risultato non riesce a non essere televisivo, con alcuni personaggi che fanno da macchietta comica, con un protagonista buono e a tratti un po' burbero e con una piccola comunità immersa in un bel paesaggio naturale. La Conegliano di Stucky in provincia di Treviso è insomma un corrispettivo nel Nord-Est dell'immaginaria Vigata di Montalbano e non ha neppure, per esempio, gli elementi di maggior realismo e ambiguità portati quest'anno in TV da Rocco Schiavone.

L'origine del personaggio e del suo mondo è letteraria, dal romanzo omonimo di Fulvio Ervas (Marcos y Marcos), che per altro ne ha già scritti altri dedicati al medesimo protagonista. In questa storia l'unico vero ostacolo a Stucky sembra essere il suo superiore, ma alla fine anche lui rivela un cuore d'oro a riprova che siamo lontanissimi da qualsiasi rappresentazione chiaroscurale delle forze dell'ordine, per non allontanarsi dal giallo più puro.

La direzione del cast, a sua volta, non riesce a sfuggire alla patina televisiva, dove in particolare Teco Celio nei panni dell'avvinazzato del luogo è ridotto a pura macchietta e oltretutto viene inquadrato da una macchina da presa a sua volta barcollante, come fosse su una nave in mezzo al mare, secondo la discutibile idea di restituirne la visione scentrata. Va un po' meglio agli altri, ma per esempio lo zio di Stucky, con la sua saggezza orientale e allo stesso tempo però un po' invasivo, è a sua volta un personaggio che sarebbe perfettamente a suo agio in una fiction.

Anche la risoluzione del caso, oltre che piuttosto improbabile, è semplice e prevedibile. Del resto gli stessi delitti non hanno nulla di elaborato, insomma siamo ben lontani dai machiavellici orditi narrativi di Agatha Christie e in una zona invece in cui il versante enigmistico sembra un cruciverba facilitato. Allo stesso modo sul fronte comico non si osa niente di irriverente e il ritmo rimane piano.

La regia non manca poi di usare i droni, vera e propria piaga della messa in scena contemporanea, e insiste sui bei paesaggi collinari e verdi, ma con uno sguardo un po' troppo da filmato di "Linea Verde" e senza capacità suggestiva nel creare atmosfera. Considerata però la povertà di mezzi a disposizione di Padovan, che non è riuscito ad avere contributi statali né a farsi sponsorizzare da qualche produttore di vini locale, Finché c'è prosecco c'è speranza è comunque un'opera prima piccola e con una sua dignità. Del tutto mancato però l'obiettivo di un respiro cinematografico: si rimane in quella zona da pilota di una serie di TV movie, leggeri e pittoreschi, buoni magari anche per una vendita all'estero, dove le bellezze rurali d'Italia e la vicina Venezia hanno sempre il suo fascino, ma senza sfuggire a una dimensione da piccolo schermo.

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RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
sabato 13 gennaio 2018
sergio dal maso

“Un spris: va ben. Do spris: stà tento.  Tre spris: te si ciavà.”        apertura del romanzo     Negli anni novanta uno spot di una banca veneta, oggi non più esistente, affermava che “per capire il Veneto bisogna esserci nati”. Magari non è proprio così.

martedì 24 ottobre 2017
GIOVANNI TONON

 Premiere del film  23 ottobre. Sempre buona l’ idea di  leggere il  libro immaginando la storia tradotta in pellicola così da cogliere una  visione profonda del thriller. Sfogliando le pagine  sorprende  la torbida vicenda di un suicidio/omicidio che caratterizza il giallo  e la descrizione dei luoghi  e i paesaggi  dalle “….combi [...] Vai alla recensione »

giovedì 2 novembre 2017
Isina

Un bel poliziesco, un ritratto puntuale dei vizi e delle virtù della provincia italiana, ma anche un film ad alto valore sociale visto il tema dominante: quello della salvaguardia ambientale. ben diretto e magistralmente interpretato da un Battiston come sempre misurato ed efficace. Stupendi i personaggi del commissario sfiduciato e indolente, ma col riscatto finale, dello scemo del villaggio [...] Vai alla recensione »

lunedì 30 ottobre 2017
albeperini

Se avete amato Giuseppe Battiston nella sua magistrale interpretazione del burbero omosessuale in "Perfetti sconosciuti" non dovete perderlo in questo nuovo film ambientato tra le colline del Prosecco. Questo goffo e tenero ispettore vi conquisterà... a farvi innamorare di questo film ci penseranno poi panorami incredibili e riprese che vi faranno scoprire un territorio alquanto inedito [...] Vai alla recensione »

martedì 31 ottobre 2017
cardclau

Finalmente un film delicato sulle cose semplici. Niente effetti speciali stratosferici, anaffettivi, che apparentemente lasciano soddisfatti, senza pensiero La regia è efficace, e non stanca mai. La storia fa quasi da sfondo ai personaggi, tutti bravi. Battiston, il personaggio principale, raggiunge livelli molto convincenti, da Pane e Tulipani.

sabato 4 novembre 2017
francesca meneghetti

Benché la locandina del film richiami le copertina dei gialli Mondadori, non c’è alcuna tensione da thriller in questo film, che pure ricostruisce vicende malavitose proprie di una élite di benestanti collusi con il potere. La riunione della Confraternita del Prosecco sembra riprendere i rituali e lo stile delle logge massoniche (in realtà esiste davvero una Confraternita [...] Vai alla recensione »

domenica 5 novembre 2017
Gsgaravato

Film abbastanza originale nel panorama italiano. Regia sicuramente incerta e alle prime armi (forse volutamente anni 90?) ma compensata da una "luce" bellissima, spesso originale e inaspettata che ti trascina in alcune scene in atmosfere fantastiche a volte anche emozionanti. La fotografia sarebbe da Oscar se non fosse che ogni tanto, forse perché trascinata dalla regia, scade anche lei nel televisivo. [...] Vai alla recensione »

mercoledì 15 agosto 2018
toty bottalla

Battiston un pò troppo appesantito ma sicuramente bravo ispettore nelle indagini di una serie di omicidi nelle terre venete, un giallo per la verità un pò noioso dai ritmi lenti che emoziona poco ma sono certo che Antonio Padovan, il regista all'esordio, farà certamente meglio in seguito, Battiston straordinario un anno prima in "Perfetti Sconosciuti" qui sembra [...] Vai alla recensione »

sabato 3 febbraio 2018
gabriella

 L'opera di esordio di Antonio Padovan è un lavoro pregevole e sincero, un film che si gusta volentieri come un buon bicchiere di prosecco, lavoro forse meno artigianale di quel che può sembrare,( l'uso dei droni per le riprese dall'ato delle colline trevigiane), ma che rispecchia l'anima e le atmosfere di un paesaggio dipanato nelle melanconiche nebbie che lo avvolgono [...] Vai alla recensione »

lunedì 13 novembre 2017
Flyanto

 Compare nelle sale cinematografiche con i film "Finchè c'è Prosecco c'è Speranza" la figura dell'ispettore Stucky, personaggio inventato ed a cui ha dedicato svariati libri sulle sue indagini lo scrittore Fulvio Ervas. Il suddetto personaggio deve qui indagare su alcuni delitti di persone legate alla figura di un anziano conte, morto suicida, proprietario [...] Vai alla recensione »

mercoledì 1 novembre 2017
Daisy Duck

Finalmente un film che parla italiano senza ricorrere a macchiette, a dialetti storpiati, a scene di improbabile erotismo da cassetta. In compenso c'è tanta Italia, quella vera e bella , con i suoi panorami fatti di colline dolci ed invitanti. La trama incuriosisce, intrecciando storie che lasciano sperare in altri episodi. L"ho visto e mi è piaciuto: due orette divertenti, in compagnia dell'ispettore [...] Vai alla recensione »

sabato 4 novembre 2017
curtis

Bel film che fa scoprire, con una fotografia fantastica, una zona poco incline allo sfruttamento cinematografico.Bella storia, attori magnifici.Da vedere, consigliatissimo!Adele

giovedì 2 novembre 2017
Letizia Leone

Un elegante film giallo tutto italiano veramente delizioso e intrigante dal finale per me inaspettato. Lo consiglio.

sabato 4 novembre 2017
curtis

Un film bello, di un genere che non è più ormai molto diffuso, se non nelle serie tv e dove (finalmente!) non ci sono parroci o medici o carabinieri, ma soprattutto un film che scopre (finalmente!) e fa scoprire un territorio bellissimo, poco conosciuto ed esplorato dalla settima arte (citiamo ad esempio, anche se di tutt'altro genere ed epoca "Signori e signore"): la marca trevigiana.

venerdì 3 novembre 2017
Paola D. G. 81

Vedere "casa mia" sul grande schermo, attraverso l'opera di un regista mio concittadino, è stata già di per sè una grande emozione. Se poi aggiungiamo un cast superlativo (indimenticabile Battiston nei panni dell'ispettore Stucky!), una splendida colonna sonora, una fotografia bellissima e un tema quanto mai attuale e scottante (la salvaguardia del territorio [...] Vai alla recensione »

mercoledì 1 novembre 2017
Daisy Duck

Finalmente un film italiano, dove i protagonisti hanno personalità e carattere senza essere macchiette, parlano italiano e  non dialetti improbabili e storpiati.  Insomma un ambiente in cui ci si può riconoscere,  in un contesto di bellezza naturale ed elegante, come spesso sono i panorami italiani. Il film scorre piacevolmente,  l'ambientazione aiuta ad immedesimarsi [...] Vai alla recensione »

lunedì 30 ottobre 2017
Carlettotwin

Un film davvero molto piacevole, ben diretto, ben fotografato e ben recitato, una fotografia premiata al Festival di Cape Town, con contenuti profondi trattati con piacevole leggerezza. Sarebbe un vero peccato perderselo! Un ottimo prodotto del cinema italiano di cui andare fieri!

sabato 4 novembre 2017
Diego

Film abbastanza originale nel panorama del cinema Italiano che spesso passa dal cine-panettone a prendersi troppo sul serio!!Regia incerta alle prime armi, che scivola nel telefilm anni 90 (forse volutamente?) ma compensata da una "luce" eccezionale, fantasiosa e originale, oltre che da ottimi attori. In alcune scene, particolarmente emozionati, fotografia sarebbe da Oscar, in altre magari è un po [...] Vai alla recensione »

venerdì 26 ottobre 2018
Pasquiota

Giallo ambientato nelle colline del trevigiano dove il prosecco la fa da padrone. Interessante anche per il ruolo diverso dal solito interpretato da Battiston.

lunedì 3 settembre 2018
giovanni.

Che fatica riuscire a resistere fino alla fine bravo battiston ma il ritmo lentissimo è insopportabile e gli incassi al botteghino lo dimostrano questi neoregisti pensano tutti di essere Bergman 

giovedì 28 giugno 2018
Vepra81

Finalmente un film che non parla romano o meridionale. Un film italiano con una presa diretta decente. Un film documentario della bella Italia. Posti magici ripresi anche in una stagione dai mille colori e dalle mille sfumature. Inizio un pò lento, ma poi il film diventa interessante ed emozionante. Un bel finale che merita davvero di essere visto. Complimenti finalmente al cinema italiano. Vai alla recensione »

venerdì 15 dicembre 2017
ellebi

Con gli occhi immersi nelle affascinanti colline del prosecco ho visto svolgersi una storia  che, velata di sottile ironia, mi ha coinvolta nel recupero di ritmi piacevolmente lenti, dilatati, in cui ogni personaggio mi ha a poco a poco conquistata per il suo esserci senza grandi clamori, regalandomi sensazioni di pacata intensità... Particolarmente suggestiva anche la colonna sonora, [...] Vai alla recensione »

domenica 5 novembre 2017
no_data

Questo film è come un prosecchino: leggero, piacevole, non lascia il mal di testa, ma non è certo champagne, e neppure spumante. Si lascia guardare, ottimo il protagonista, ma non ha neppure l’ombra di un guizzo davvero creativo. Il prosecco è piacevole, ma il cinema è un’al cosa.

sabato 11 novembre 2017
btnrrt

Plot debolissimo, ecologia di sottofondo sempre buona, logica assente (inquinamento uccide gli uomini e risparmia le vigne). Posti bellissimi (abito a Treviso) e fotograficamente valorizzatissimi con occhio alla promozione turistica ed agroalimentare. Battiston grande in tutti i sensi ma sarebbe ore che attraversasse la linea gotica. Caratteristi e comprimari da compitino.

sabato 4 novembre 2017
Iciotiz

Non nego alcuni aspetti se vogliamo "interessanti", ma il film è di una lentezza ed una monotonia e s a g a r a t a!!! E la cosa che mi ha deluso è che i presupposti per un bel film c'erano tutt... ma non mi sarei mai aspettato una monotonia tale in un giallo.

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