Titolo originale | Ce sentiment de l'été |
Titolo internazionale | This Summer Feeling |
Anno | 2016 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Francia, Germania |
Durata | 106 minuti |
Regia di | Mikhaël Hers |
Attori | Anders Danielsen Lie, Judith Chemla, Marie Rivière, Féodor Atkine, Dounia Sichov Stéphanie Daub-Laurent, Lana Cooper, Thibault Vinçon, Laure Calamy, Timothé Vom Dorp, Marin Ireland, Josh Safdie, Jean-Pierre Kalfon, Mac DeMarco, Daniela Schulz, Richard Bekins, Trey Gerrald, Matthias Neukirch, Raymonde Bronstein, Martin Pfefferkorn, Frédéric Buret. |
Tag | Da vedere 2016 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,25 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 3 aprile 2019
Quando Sasha, a trent'anni, muore improvvisamente, il suo migliore amico e la sorella proveranno insieme a superare il grave lutto.
CONSIGLIATO SÌ
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Sasha e Lawrence sono una coppia. Sono belli, sono giovani e vivono a Berlino con un gatto e tanti libri. Ma un giorno d'estate, Sasha collassa in mezzo a un parco verde e al debutto della sua vita da adulta. Non si rialzerà mai più. Lawrence resta là, attonito e appeso all'argine della vita quando la tua vita è partita. Lawrence resta calmo, gentile e ascolta con pudore la famiglia di Sasha ma dentro è distrutto e nessuna sa dirgli cosa può farci con tutto quel dolore. Berlino non è più possibile e allora Parigi e poi New York da dove era partito per apprendere a vivere. Lawrence non si trova più e si sposta per trovare un'altra energia, altre vibrazioni. Si sposta per ritrovare Zoé, sorella di Sasha, per essere insieme tristi e vivi.
Di città in città, di estate in estate, Mikhaël Hers inventa per il suo secondo film una maniera di sfiorare i sentimenti per meglio approfondirli, di suggerire senza affermare, di accogliere senza imporsi, aprendo degli spazi per fare respirare i personaggi e gli spettatori.
I suoi campi sono carezze, i cambiamenti di piano dei colpi al cuore, le sue ellissi dei respiri. Articolato in tre estati, tre stati e tre città (Berlino è il tempo della morte, Parigi del lutto, New York della vita), Questo sentimento estivo passa dal buio alla luce con un'eleganza plastica ed etica insieme. La loro cronologia è logica e segue un ordine di intensità energetica. A immagine dei suoi protagonisti che estate dopo estate risalgono la china. Solo Annecy, 'cartolina postale' in cui ripara la famiglia di Sasha, interrompe fugacemente la successione urbana. Racconto marcato dalla morte e dal male di vivere, il film si accomoda sul filo dei giorni facendosi carico della dimensione del tragico, della fatalità e della finitudine in una sorta di ipnotica meditazione. Il sentimento intimo di una disperazione radiosa passa per gli occhi tristi del vulnerabile Anders Danielsen Lie, che serve perfettamente il suo ruolo, e dallo slancio miracoloso di Judith Chemla, che avanza con lui da una città all'altra per uscire dalla prostrazione e trovare una nuova partenza.
Sensoriale e impressionista, Questo sentimento estivo contempla l'anima cercando di captare quei momenti impercettibili dove si avvera la morte di tutti i desideri. Per questa ragione i personaggi hanno sempre l'aria altrove e in controtempo. Ma la tristezza nel film è sempre rinvigorita da un impulso di vita, esposta in piena luce. A restare sotto la superficie delle cose e della vita sono invece i sentimenti che circolano tra Lawrence e Zoé, che gli ricorda tanto Sasha ma non sarà mai Sasha. Come il film precedente (Memory Lane) e quello successivo (Amanda), Questo sentimento estivo è attraversato dalle ossessioni del suo autore: la perdita, il tempo che passa, la separazione. Motivi che risuonano con le pagine di Patrick Modiano, tanto nelle atmosfere come nel rapporto che i personaggi intrattengono coi luoghi e il tempo.Il primo mediometraggio di Hers (Charell) è di fatto un adattamento di un romanzo di Modiano ("De si braves garçons"). Dai suoi personaggi letterari, che misurano irriducibili le vie, le strade e le hall di palazzi deserti e qualche volta abitati, Mikhaël Hers ricalca i suoi che abitano luoghi impregnati di memoria e presenze fantomatiche. In equilibrio precario sul vuoto senza mai cadere, il cinema di Hers conferma i sentimenti profondi, gli affetti complessi, i lutti elaborati, la forza tranquilla e il contrasto sempre vivo tra stagione (estiva) e cuore (precipitato in pieno inverno). Un cinema affollato di giovani donne e giovani uomini che assumono la propria sensibilità e abitano il mondo, marciando dritti sul suo filo. Un filo tirato tra Rohmer (i luoghi, il lago di Annecy e gli attori Marie Rivière e Féodor Atkine) e Rivette (la presenza sbalorditiva di Jean Pierre Kalfon), una 'sutura' cucita per ricordare la bellezza della cicatrice.