1981: Indagine a New York

Film 2014 | Thriller, Azione, +13 125 min.

Titolo originaleA Most Violent Year
Anno2014
GenereThriller, Azione,
ProduzioneUSA
Durata125 minuti
Regia diJ.C. Chandor
AttoriOscar Isaac, Albert Brooks, Catalina Sandino Moreno, Annie Funke, Jerry Adler, Ashley Williams Peter Gerety, David Oyelowo, Jessica Chastain, Glenn Fleshler, John Procaccino, Alessandro Nivola, Christopher Abbott, Elyes Gabel.
Uscitagiovedì 4 febbraio 2016
TagDa vedere 2014
DistribuzioneMovies Inspired
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +13
MYmonetro 3,17 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di J.C. Chandor. Un film Da vedere 2014 con Oscar Isaac, Albert Brooks, Catalina Sandino Moreno, Annie Funke, Jerry Adler, Ashley Williams. Cast completo Titolo originale: A Most Violent Year. Genere Thriller, Azione, - USA, 2014, durata 125 minuti. Uscita cinema giovedì 4 febbraio 2016 distribuito da Movies Inspired. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 3,17 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 5 febbraio 2016

Oscar Isaac e Jessica Chastain in un thriller ambientato a New York nell'inverno del 1981, uno degli anni più violenti nella storia della città. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Golden Globes, ha vinto un premio ai Critics Choice Award, Al Box Office Usa 1981: Indagine a New York ha incassato nelle prime 12 settimane di programmazione 5,7 milioni di dollari e 457 mila dollari nel primo weekend.

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Consigliato sì!
3,17/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA 3,30
PUBBLICO 2,70
CONSIGLIATO SÌ
J.C. Chandor costruisce un film d'altri tempi con mano ferma e padronanza dei generi, ancora una volta descrivendo la reazione di un individuo a una crisi.
Recensione di Giancarlo Zappoli
Recensione di Giancarlo Zappoli

Inverno 1981, New York. Abel Morales è un intraprendente proprietario di un'azienda a conduzione familiare che tratta in olio combustibile. Da qualche tempo alcune sue cisterne vengono prese d'assalto da malviventi che le fanno sparire nel nulla con il loro carico. Ciò accade proprio mentre Abel sta per portare a termine l'acquisto di un deposito più grande che gli permetterebbe di compiere il salto in avanti professionale da sempre sognato. Deve trovare il denaro necessario per completare l'acquisizione e contemporaneamente un'indagine da lungo tempo avviata sulla sua attività sta per giungere a compimento con gravi capi di imputazione: Abel sa di essersi sempre comportato in modo corretto ma ora il tempo stringe e potrebbe essere tentato di cercare altre strade.
A J.C. Chandor piace descrivere le crisi e come gli individui reagiscono alle stesse. Lo ha fatto con il suo film d'esordio Margin Call, in cui il pericolo era imminente e richiedeva di agire scegliendo un'etica o facendone a meno e ha proseguito immergendo un unico protagonista nei marosi dell'Oceano indiano in All Is Lost - Tutto è perduto. Torna ora sul tema scrivendo e dirigendo un film il cui titolo originale è molto più significativo di quello neutrale per il mercato italiano. Perché A Most Violent Year fa esplicito riferimento all'anno 1981 che è risultato sul piano statistico uno di quelli in cui si è registrato un elevatissimo numero di crimini a New York. È in questo 'oceano' che si trova a navigare Abel Morales che ha sposato la figlia di un gangster dal quale ha acquisito l'azienda ma che non ha e non vuole avere nulla a che fare con il malaffare. Vuole navigare tenendo la barra dritta ma tutto intorno a lui sembra coalizzarsi contro questa volontà.
Sembra di assistere a un film di altri tempi mentre si segue la via crucis di quest'uomo che non ha nulla dell'ingenuo ma che sembra far propria la massima evangelica che invita ad essere prudenti come serpenti e al contempo candidi come colombe. Ma quello che potrebbe sembrare un difetto costituisce invece il pregio assoluto di questo film condotto con mano ferma e con conoscenza dei generi (in particolare di quello gangsteristico). Perché, mentre ogni certezza sembra crollare e il tempo per realizzare il proprio sogno si fa sempre più esiguo, sul volto di un ottimo Oscar Isaac (sicuramente più adatto al ruolo di Javier Bardem, che ha abbandonato per divergenza di vedute con Chandor) compaiono tutti i dubbi di chi si chiede se piegarsi al 'lato oscuro della forza' non sia in definitiva la scelta migliore. Lo spettatore è implicitamente invitato a fare proprie le sue aporie e a chiedersi cosa farebbe al suo posto. Si tratta di un processo di coinvolgimento che nel cinema di questi tempi non è poi così diffuso.

Sei d'accordo con Giancarlo Zappoli?
La sfida di un giusto nell'anno più violento della storia di New York.
a cura della redazione

Un thriller ambientato a New York nell'inverno del 1981, statisticamente uno degli anni più violenti nella storia della città. Terzo lungometraggio dall'acclamato regista J.C. Chandor e interpretato dalla coppia Oscar Isaac-Jessica Chastain, 1981: Indagine a New York racconta le vicende di Abel Morales, un immigrato che cerca di espandere la propria attività mentre la dilagante violenza, la decadenza e la corruzione minacciano di distruggere tutto quello che ha costruito, ma soprattutto mettono a dura prova la sua incrollabile fede nella giustizia.
Con 1981: Indagine a New York, Chandor intraprende una nuova strada, verso il luogo in cui le migliori intenzioni cedono il passo al puro istinto, il luogo in cui finiamo per essere più vulnerabili nel compromettere ciò che sappiamo essere giusto.


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RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
venerdì 5 febbraio 2016
Flyanto

Come nei suoi precedenti "Margin Call" e "All is Lost" il regista J. C. Chandor anche nel suo ultimo  "1981: Indagine a New York" ripropone la lunga e strenua lotta di un uomo colpito dalle avversità. Se in "Margin Call" però egli prendeva in esame l'ambiente finanziario ed in "All is Lost" quello più naturale del mare [...] Vai alla recensione »

sabato 13 febbraio 2016
vanessa zarastro

“A Most Violent Year,” è il titolo originale di un film amaro, lento e inesorabile. Forse girato con un ritmo un po’ troppo lento. Abel Morales (un ottimo Oscar Isaac) è un ex camionista di origine ispanica che ha sposato la figlia del capo mafioso (Jessica Chastain) e si è inserito nel traffico di compravendita di gasolio tra il Messico e gli Stati Uniti.

mercoledì 8 giugno 2016
Luca1968

Leggendo i commenti mi aspettavo un film quantomeno interessante. Invece il regista ha rovinato tutto. Raramente mi è capitato di vedere una regia così piatta, monocorde, lenta, con inquadrature bruttissime. La scelta di fare un "film d'altri tempi" non significa che il ritmo debba essere quello di un ospedale geriatrico.

mercoledì 19 agosto 2020
elgatoloco

"A Most violent Year"(J.C.Chandor, anche autore dii soggetto e sceneggiatura, 2014)è un film che si può valutare in base alla proprie aspettative: se ci si aspetta un thriller violento e al"fulmicotone", forse si rimane delusi/e(c'è anche violenza e ci sono effetti"improvvisi", ma non è il nocciolo del film, certo), se invece si riflette [...] Vai alla recensione »

lunedì 31 luglio 2017
elgatoloco

Questo"A most violent year"di Chandor(2014)si può intendere come riferito a un anno specifico(1981), nel quale la violenza gangsteristica esplode in modo violento-eclatante, ma anche come riferito a sempre, dove il capitalismo estremo(personalmente estenderei il concetto al capitalismo tout court, ma mi astengo da questa generalizzazione)la fa da padrone, costringendo gli imprenditori [...] Vai alla recensione »

domenica 30 luglio 2017
mencio

Il film è ottimo. La sua lentezza è giustificata (chi ha detto che un film debba esser sempre scorrevole e veloce?). Sorge qualche perplessità sul protagonista: non è solo una persona onesta, è eroico nella sua onestà, un santo. Il personaggio però non ha lo spessore nè dell'eroe, nè del santo e la sua perseveranza oltre ogni limite [...] Vai alla recensione »

giovedì 29 dicembre 2022
Felicity

Il segreto di A most violent year è tutto nella postura e nell’attitudine con cui gli interpreti caricano le minuzie di Chandor di spessore contemplativo. È un esercizio che può infastidire gli spettatori meno inclini a questo tipo di sfalsamento tra l’apparente superficialità e un’obliqua indeterminata profondità.

lunedì 26 luglio 2021
plz

Un film piuttosto piatto, parte molto bene, con un inizio decisamente intrignte, ma poi trscende nel troppo politicamente corretto. Lui troppo buono, quache eccatoccio dovrà pur averlo. Bellissima la scena della pistola in mano alla bambina, un vero colpo di scena, uno dei pochi. Bello il finale anche se... Non spoilero. Ma il finale riscatta l'ultima mezz'ora di nioa intensa, che [...] Vai alla recensione »

lunedì 26 luglio 2021
plz

Un film piuttosto piatto, parte molto bene, con un inizio decisamente intrignte, ma poi trscende nel troppo politicamente corretto. Lui troppo buono, quache eccatoccio dovrà pur averlo. Bellissima la scena della pistola in mano alla bambina, un vero colpo di scena, uno dei pochi. Bello il finale anche se... Non spoilero. Ma il finale riscatta l'ultima mezz'ora di nioa intensa, che [...] Vai alla recensione »

venerdì 4 marzo 2016
Stefano Pariani

Abel Morales (Oscar Isaac), un immigrato che ha fatto fortuna in America, ha una bella moglie, Anna (Jessica Chastain), una bella casa, una bella famiglia con bambine ed un proficuo lavoro nel settore del trasporto e distribuzione del petrolio. Ora sta per concludere un importante affare con l’acquisto di una vasta area di deposito, ma una serie di concorrenti lo ostacolano derubando i tir e i suoi [...] Vai alla recensione »

mercoledì 8 giugno 2016
Filippo Catani

New York 1981. Un imprenditore che gestisce un impresa di trasporto di olio combustibile si ritrova a che fare con la presa d'assalto dei suoi mezzi, un'indagine della procura sul suo conto e sulla sua azienda e con l'acquisto di un terreno che gli permetterebbe di ampliare il suo giro d'affari. E' possibile fare successo senza sporcarsi le mani? E' possibile farsi largo tra [...] Vai alla recensione »

sabato 13 febbraio 2016
gianleo67

Grossista di carburanti nella New York degli anni '80, l'intraprendente Abel Morales è un immigrato latino che ha sposato la bella figlia di un boss di Brooklyn e che tenta di espandersi entro gli angusti confini della legalità e delle regole. Quando una serie di attentati della concorrenza ed un'inchiesta della procura distrettuale rischiano di gettarlo sul lastrico, dovr&agrav [...] Vai alla recensione »

sabato 6 febbraio 2016
florentin

Non prende. E' lento. Manierato. Due ore  a cercare di capire come andrà  a finire. Lui che si professa 'onesto' ma poi ha in corso una sequela di pendenze fiscali e altro. New York la si vede poco -hanno girato anche a Detroit- e l'unico pathos è all'inizio con quel jogging sulle note di Inner City Blues di Marvin Gaye.

mercoledì 19 agosto 2020
Rikitikitawi

Non sono riuscito a vederlo tutto : film teatrale  ,scontato , soporifero . Tutto qui .....

martedì 24 luglio 2018
Onufrio

Il titolo originale rende meglio l'idea rispetto al titolo italiano "Indagine a New YOrk". Film dal ritmo volutamente lento, ma tecnicamente e stilisticamente perfetto e con una fotografia ed una cura dei dettagli molto particolare. il regista Chandor ci offre una visione differente di ciò che potrebbe essere la classica storia stereotipata fatta di violenza, corruzione e lotta [...] Vai alla recensione »

domenica 7 febbraio 2016
Flaw54

Film di altri tempi. Riprese asciutte, quasi sempre uguali, in fondo monotone, ma in sintonia con l'ambiente e la storia. New York appare sullo sfondo e noi vediamo solo le periferie con tutto il brutto e il marcio che portano con sè. Lotta tra onestà, violenza e corruzione con un protagonista forse troppo monolitico e doppiato in modo assurdo.

mercoledì 29 aprile 2015
brian77

Me ne parlano tutti bene, all'estero è uscito quasi dappertutto. In Italia no. Uscirà? Mi pare che in Italia stia crescendo una rigida contrapposizione mercantile tra film adolescenziali da multiplex e robetta inguardabile pseudo-essai da proiettarsi in salette vuote magari con finanziamenti Ue. Speriamo di poterlo vedere...

FOCUS
CELEBRITIES
mercoledì 3 febbraio 2016
Mauro Gervasini

Un regista francamente sconosciuto firma un bel film e fa drizzare qualche antenna allo spettatore smaliziato. Sua anche la sceneggiatura, scatta il retropensiero: «questo è uno da tenere d'occhio». Il tutto accade nel 2011, quando alla chetichella esce Margin Call. Unità di luogo (una banca) e di azione: storia difficile da raccontare a chi non l'ha visto, ma incentrata su un gruppo di broker in ambiente dilaniato dalla recessione esplosa nel 2008. Temi che rimandano (anzi, anticipano) il più recente La grande scommessa, ma impianto drammaturgico più classico, alla Americani scritto da David Mamet (autore del testo teatrale, "Glengarry Glen Ross", poi portato su grande schermo da James Foley nel 1992).

Chandor si ricollega ad una tipologia di cinema anni 70, ancora umanista, con i personaggi al centro della costruzione drammatica, e in questo suo sottile anacronismo costruisce un film oggi ancora più prezioso.

Segreti delle pratiche di investimento "gonfiate" appresi dalle memorie del padre, broker che lavorò anche a Wall Street. Not bad at all, ma quante volte un bell'esordio non ha fatto primavera, nonostante lo sbracciarsi di un festival europeo (nella fattispecie Berlino, 61esima edizione) che lo ha piazzato in concorso?
E invece no, sorpresa, J. C. Chandor conferma di essere bravo alla distanza. Classe 1973, originario di Morristown, cittadina del New Jersey da dove viene anche Joe Dante, il cineasta dirige e scrive All Is Lost - Tutto è perduto (2013) un survival movie molto particolare, con un solo personaggio interpretato da Robert Redford. Naufrago in pieno oceano, cerca di resistere contrapponendo una strenua resistenza razionale alla furia degli elementi. L'uomo e il mare: dialogo solo interiore che assume valenze filosofiche, esistenziali, riscrivendo un filone che ha in Moby Dick (Melville e John Huston al cinema) il capostipite. Chandor ribalta ad ogni sequenza l'impressione che la "fine sia nota", ricollocando ogni volta il personaggio al centro di un habitat non suo, nella perenne ricerca di una via d'uscita o anche solo di un modo per sopravvivere.

Frasi
E' proprio quando hai paura di saltare via, è esattamente quello il momento
di farlo
Abel Morales (Oscar Isaac)
dal film 1981: Indagine a New York - a cura di Francesco D'Addio
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Roberto Nepoti
La Repubblica

Il 1981 è un annus horribilis per New York, tra continue violenze, stupri, omicidi e corruzione che minacciano la metropoli. Ne fa le spese Abel Morales, un ambizioso immigrato il quale ha osato sfidare il trust del petrolio formando una sua compagnia di trasporto e vendita del carburante. Quasi quotidianamente i camion-cisterna di Morales sono assaliti, rubati e svuotati; tanto che ormai l'uomo rischia [...] Vai alla recensione »

Federico Pontiggia
Il Fatto Quotidiano

I critici americani ci sono andati a nozze. E si son messi a saltellare compiaciuti sull'albero genealogico: Sidney Lumet, in particolare Il principe della città realizzato nel 1981, e venendo ai nostri giorni James Gray, altro cantore a tinte bigie di New York City. Per il protagonista, quell'Oscar Isaac che già ci folgorò in A proposito di Davis dei fratelli Coen, hanno addirittura scomodato Al Pacino, [...] Vai alla recensione »

Fabio Ferzetti
Il Messaggero

Mentre Tarantino gioca con cavalli e pistole, c'è un altro regista che senza fare tanto chiasso dice due o tre cose serie su corruzione, violenza e razzismo. Si chiama J.C. Chandor e finora ha messo il suo gusto per l'estremo in tre soli film. Margin Call, il "nonno" drammatico de La grande scommessa. All Is Lost, one man show con Redford naufrago nell'Oceano.

Fulvia Caprara
La Stampa

Nell'arco di un anno vissuto pericolosamente, non un anno qualsiasi, ma il 1981, quello che le statistiche indicano come il più sanguinano nella storia di New York, la moglie e madre Anna Morales (Jessica Chastain) vive un'inquietante presa di coscienza. Mentre il marito Abel (Oscar lsaac) annaspa nell'onda di corruzione e violenza che travolge la città mettendo in pericolo la sua escalation sociale, [...] Vai alla recensione »

Massimo Bertarelli
Il Giornale

Eccitante, pur se diluito, poliziesco, che racconta con una perfetta ricostruzione d'epoca l'ascesa di un uomo esageratamente fiducioso. A New York nel 1981 vive alla grandissima l'ambizioso immigrato Abel Morales, con la bella moglie e le due bambine nella magnifica villa. Ha fatto i soldi con il petrolio, ma da qualche tempo gli depredano i camion.

NEWS
CELEBRITIES
mercoledì 3 febbraio 2016
Mauro Gervasini

Un regista francamente sconosciuto firma un bel film e fa drizzare qualche antenna allo spettatore smaliziato. Sua anche la sceneggiatura, scatta il retropensiero: «questo è uno da tenere d'occhio». Il tutto accade nel 2011, quando alla chetichella [...]

VIDEO
venerdì 29 gennaio 2016
 

Un thriller ambientato a New York nell'inverno del 1981, statisticamente uno degli anni più violenti nella storia della città. 1981: Indagine a New York racconta le vicende di Abel Morales, un immigrato che cerca di espandere la propria attività mentre [...]

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mvp award
Critics Choice Award
2015
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