Anno | 2011 |
Genere | Thriller |
Produzione | Paesi Bassi, Ungheria, Irlanda |
Durata | 91 minuti |
Regia di | Rebecca Daly |
Attori | Antonia Campbell-Hughes, Olwen Fouere, Morgan Bushe, Sam Keeley, Vicky Joyce Finian Robbins. |
Tag | Da vedere 2011 |
MYmonetro | 3,30 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento venerdì 20 maggio 2011
Un thriller emozionante, sul tema del sonnambulismo.
CONSIGLIATO SÌ
|
Arlene è una ventenne sonnambula. Lavora come operaia nella fabbrica di abbigliamento di un piccolo paese dell'Irlanda. La vita della comunità è turbata dal ritrovamento del cadavere, abbandonato nella foresta, di una ragazza di 23 anni, Gina. Per Arlene, che vive da sola e ha come unico riferimento la nonna, è immediato il collegamento con la scomparsa della madre, avvenuta quando lei era troppo piccola. Il sospettato è Killen, figlio di una delle operaie, l'ultimo ad aver visto la vittima. Arlene nei suoi tormentati viaggi notturni si avvicina sempre più alla giovane scomparsa, collezionando articoli di giornale sull'omicidio e frequentando la sorella di lei.
The Other Side of Sleep, opera prima di Rebecca Daly, è un thriller psicologico che dà poche spiegazioni e che non svela del tutto come siano andate realmente le cose. Il colpevole viene fatto vedere brevemente con il capo coperto dentro l'auto della polizia. Quel che conta è la progressiva confusione tra realtà e incubo, evidenziata dalla struttura narrativa spezzettata, della protagonista Arlene e della comunità. La morta potrebbe essere "ciascuno di noi" come dice la madre dell'indiziato mentre brinda alla sua liberazione, ma anche il colpevole potrebbe essere chiunque. Tanto che il comportamento dell'operaia lascia aperta l'ipotesi di un suo coinvolgimento nel crimine. Un film teso, visionario, che tiene desti. Il pregio sta nel non svelare troppo, nel lasciare nello spettatore dubbi e piste aperte e interrogarsi anche su sé stesso. E il sonno angoscioso della protagonista è la metafora della perdita di sicurezze e punti di riferimento dell'intera comunità di fronte a un fatto che la tocca nel profondo.