A pochi mesi dall'uscita di Hyde Park, che li vedeva esibirsi nel 2006 in una delle più ambite location britanniche di fronte a 100.000 fedelissimi sostenitori, i Foo Fighters tornano a Londra per misurarsi sul più importante palco europeo, quello del (nuovo) Wembley Stadium, già tempio delle regine del rock. Dalla venue all'aperto del parco londinese Dave Grohl e soci passano a quella al chiuso dell'Arena e a rimetterci è il suono che, pur viaggiando su volumi altimissimi, non riesce a ricreare la magia di due anni fa. Girato, prodotto e montato dallo stesso staff di allora (Nick Wickham, Emer Patten e Mark "Reg" Wrench), il secondo appuntamento con il pubblico inglese è uno spettacolo messo a punto sulle coordinate del rock più duro e sporco. I Foos si divertono, su questo non c'è dubbio, e suonano come se fossero trascinati da una forza maggiore. Gli oltre 165.000 paganti partecipano con impeto, si fanno sentire e sono spesso inquadrati dall'alto tanto che vien da pensare che formino un unico nucleo con la band statunitense. Tuttavia la regia appare alquanto anonima e le macchine da presa non riescono a riprodurre l'emozione degli astanti. È pur vero che un evento come quello del Wembley andrebbe visto dal vivo e non sul supporto di un disco che ne "smagnetizza" l'atmosfera. A offrire il core all'intero live sono le canzoni. L'apertura di The Pretender che si irrobustisce con il suono grave del violoncello, regala brividi rock. La versione semi-acustica di My Hero in omaggio al fu Kurt Cobain somiglia a una preghiera. Il finale di Best Of You andrebbe incorniciato. Se al Hyde Park Dave Grohl aveva chiamato sul palco Lemmy dei Motörhead e Brian May e Roger Taylor dei Queen, in occasione del concerto di Wembley sono John Paul Jones e Jimmy Page dei Led Zeppelin a infiammare il pubblico che canta, applaude e scalpita fino ai fuochi d'artificio finali.
"Ma come diavolo ha fatto questa band ad arrivare fin qui!?" grida Dave Grohl agli ottantacinquemila spettatori del primo dei due sold-out che questo magnifico show ha fatto. I Foo Fighters hanno raggiunto una realtà che nessuno di loro immaginava, basti pensare che il tutto è nato da una cassetta registrata in 5 girni quasi 10 anni fa dallo stesso Dave, vedovo di Kurt.