Titolo originale | Buffalo Bill and the Indians, or Sitting Bull's History Lesson |
Anno | 1976 |
Genere | Western |
Produzione | USA |
Durata | 120 minuti |
Regia di | Robert Altman |
Attori | Geraldine Chaplin, Harvey Keitel, Paul Newman, Burt Lancaster, Joel Grey, Will Sampson Kevin McCarthy, Shelley Duvall, Bert Remsen, Denver Pyle, Robert Doqui, John Considine, Allan Nicholls, Pat McCormick, Alex Green, Mike Kaplan, Bonnie Leaders, Noelle Rogers, Evelyn Lear, Frank Kaquitts, Ken Krossa, Fred N. Larsen, Jerri and joy Duc, Gary MacKenzie, Humphrey Gratz. |
MYmonetro | 2,99 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 3 novembre 2014
Il film è stato premiato al Festival di Berlino,
Buffalo Bill e gli indiani è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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CONSIGLIATO SÌ
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William F. Cody ovvero Buffalo Bill, sul finire del XIX secolo dirige una spettacolo circense che rievoca le sue imprese. Tra i tendoni si aggira, non gradito, Ned Buntline, colui che ha trasformato un cacciatore di bisonti in un mito inventandone in buona parte le imprese. Per attrarre un maggior numero di spettatori Cody ingaggia il vero Toro Seduto il quale parla con lui solo attraverso un portavoce. Il rapporto tra i due non è dei migliori ma il capo indiano vuole fondamentalmente conservare la propria dignità.
Robert Altman, dopo aver dedicato il suo capolavoro Nashville all'America in cui vive torna a celebrare a suo modo il Bicentenario andando a scavare alle radici del mito fondante cioè quello del 'selvaggio West'. Lo fa con una star (Paul Newman) nel ruolo di una star di una leggenda che vive più di finzione che di realtà ripartendo da quel circo con cui aveva chiuso Anche gli uccelli uccidono. Gli spettacoli del West Wild Show di Buffalo Bill sono stati reali (sono giunti anche in Italia per ben due volte) così come originali sono le marcette che vengono eseguite nel film ma quello che più conta in questo film non è la traduzione cinematografica di un altro celebre film: L'uomo che uccise Liberty Valance di John Ford con la sua celebre frase su leggenda e realtà. Altman vuole sì entrare polemicamente a dire la sua sul rapporto tra cowboys e pellerossa e, in senso ancora più lato, tra l'istituzione e ciò che è diverso (vedi il Presidente in visita allo Show) ma soprattutto sta elaborando un saggio teorico sul rapporto tra realtà e rappresentazione. Non è un caso che sia Buntline (interpretato da una star come Burt Lancaster) a offrirci una precisa cifra di lettura del film: è lui che ha 'creato' Buffalo Bill, è lui che ne viene tenuto a distanza ora che il mito si è consolidato ed è sempre lui ad abbandonarlo ai soliloqui allucinati che possono solo tradursi in un'ennesima finzione con se stesso e con gli altri. La scena in cui Toro Seduto (che nel gioco continuo tra essere e apparire risulta troppo poco imponente in relazione alle imprese che gli vengono attribuite, entra di notte nell'appartamento di Cody è rivelatrice. Sorpreso nel sonno la prima cosa di cui il nostro 'eroe' si preoccupa è di essere stato sorpreso senza il suo toupet tutto boccoli ricadenti sulle spalle. La finzione è stata rivelata e a nulla varrà il tentativo di Buffalo di screditare il capo indiano nel momento in cui entrerà per la prima volta in pista. Per i due il modo di rapportarsi con la rappresentazione è estremamente diverso e in questo sta anche il lor modo di affrontare la realtà.
BUFFALO BILL E GLI INDIANI disponibile in DVD o BluRay |
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€9,99 | – |
Questa pellicola dell'irriverente Robert Altman appartiene a quelle cinematografia degli anni settanta che cercò di realizzare una specie di retromarcia culturale rispetto alla narrazione del mitico Far West che in precedenza era stata fatta da parte del grande cinema western americano. Personalmente adoro il western classico che per tanti e tanti anni è indubbiamente stato il genere [...] Vai alla recensione »
Questa pellicola dell'irriverente Robert Altman appartiene a quelle cinematografia degli anni settanta che cercò di realizzare una specie di retromarcia culturale rispetto alla narrazione del mitico Far West che in precedenza era stata fatta da parte del grande cinema western americano. Personalmente adoro il western classico che per tanti e tanti anni è indubbiamente stato il genere [...] Vai alla recensione »
Tagliato da De Laurentiis, massacrato dal doppiaggio, quel che resta del film di A. rivela, nella trasparenza intellettuale dell'impianto e in alcuni interi blocchi narrativi, il senso dell'operazione (ripresa da una commedia di Arthur Kopit). Più vicino, forse, alla Donna bianca di Ferreri che non a Missouri di Penn (di cui pure condivide la tendenza a scardinare e svelare i meccanismi del "genere", [...] Vai alla recensione »