Mame

Questo spumeggiante musical, trasposizione cinematografica dello spettacolo teatrale di Jerome Lawrence e Robert E. Lee, tratto a sua volta dal romanzo di Patrick Dennis, è ambientato nell'America a cavallo tra gli anni Venti e gli anni Trenta, e ruota attorno al personaggio di Mame Dennis, una ricca donna di mezza età, eccentrica e piena di gioia di vivere, con un grande senso dell'umorismo. La sua vita cambia quando le viene affidato il suo nipotino orfano di dieci anni, Patrick. Cosa questa che le fa avere non poche noie con la sua migliore amica, Vera, una donna dell'alta società dedita ad organizzare party e al consumo di martini, che non sopporta i bambini e non concepisce l'idea di avere una famiglia. Ma Mame si affeziona immediatamente a Patrick, e trascina il bambino in una vita piena di divertimenti, avvalendosi addirittura di deliziose canzoncine per stimolare il bambino a giocare e a divertirsi, e per fargli capire cosa significhi godersi appieno la vita, in modo libero e sereno. Purtroppo il crollo della borsa di Wall Street rovina la stabilità economica di Mame, che riuscirà però a salvarsi grazie al matrimonio con un ricco possidente terriero del Sud, di cui rimane subito vedova, potendo così diventare la proprietaria delle piantagioni di suo marito. Passano gli anni e Patrick va al college. Comincia però a deludere Mame, disattendendo gli ideali di libertà e realizzazione che sua zia gli aveva insegnato, innamorandosi addirittura di una bionda svampita il cui quoziente intellettivo è pari a quello di una pila scarica. Così Mame comincia a chiedersi dove ha sbagliato, e se può riparare ancora a tutto ciò. Ma le sue risorse sono infinite. Così come Patrick l'aveva aiutata ad uscire dalla superficialità degli Anni Ruggenti, lei aiuta il ragazzo a salvarsi da una vita di insipidezza e snobismo. Ingegnosamente, si libera del peso dell'azienda di suo marito e continua a vivere spensieratamente, non più come zia Mame, ma come prozia Mame, salvando un altro giovane ragazzo da una vita di conformismo. Si tratta di una gradevole e vivace commedia musicale (portata in teatro con grande successo qualche anno prima da Angela Lansbury), che vanta ottime musiche e una splendida interpretazione da parte di Lucille Ball. All'epoca il film venne però fortemente attaccato dalla critica, che considerava la Ball troppo in là con gli anni per la parte, e dotata di scarse doti canore. Anche il pubblico non sembrò gradire troppo la pellicola, e la Ball ne rimase fortemente turbata, tanto da abbandonare per sempre il cinema.