Titolo originale | Domicile conjugal |
Anno | 1970 |
Genere | Commedia |
Produzione | Francia |
Durata | 97 minuti |
Regia di | François Truffaut |
Attori | Jean-Pierre Léaud, Claude Jade, Hiroko Berghauer, Ada Lonati, Clade Vege, Gianni Segre Finlandia Pierre Fabre. |
Tag | Da vedere 1970 |
MYmonetro | 3,25 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 23 luglio 2009
Antoine è sposato a Christine che gli dà un figlio. Sentendosi trascurato dalla moglie, troppo presa dai suoi compiti di madre, il giovane ha una rela...
CONSIGLIATO SÌ
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Antoine è sposato a Christine che gli dà un figlio. Sentendosi trascurato dalla moglie, troppo presa dai suoi compiti di madre, il giovane ha una relazione con una giapponese. Scoppia una tempesta in famiglia ma, alla fine, la coppia si rappacificherà.
Come in tutta la serie truffautiana, anzi in tutta la produzione di Truffaut, questo è vero cinema: senza lambiccamenti intellettuali(adatti ad altri media, non al cinema), senza lungaggini, con un uso intelligentissimo della tecnologia filmica(non solo perché all'epoca ce n'era poca)e delle figure retoriche più"cinematografiche"(elllisse, dissolvenza), un film [...] Vai alla recensione »
Film tipico di Truffaut che lavorava per continua sottrazione e falsa modestia. La falsità sta nel fatto che tutto è forzato, anche se scaltramente la forzatura è posta sottotraccia. Truffaut aveva una grande considerazione di se stesso e del suo cinema (di moda, ai tempi, basti pensare a Resnais) in maniera quasi involontaria e umile.
Questo non mi è piaciuto moltissimo, è noioso, pieno di dialoghi inutili, non solo, questo è uno dei sequel dei 400 colpi... deludente
Sono passati dieci anni da quando il pubblico francese rimase affezionato al personaggio di antoine dei 400 colpi.Ora Antoine dopo l'amore ha 20 anni e baci rubati,arriva a sposarsi e ad avere un figlio ,peccato che la vita coniugale alla lunga non sia piu' quella che ci si aspettava,e quando la moglie scopre l'adulterio non lo perdonera',anche se forse alla fine non bisogna drammatizzare [...] Vai alla recensione »
Il quarto capitolo della saga di Antoine Doinel è secondo me un perfetto mix tra commedia divertente e satirica.Truffaut tenta ancora di portare sullo schermo il suo alter-ego Jean-Pierre Leaud e ci risce nel migliore dei modi.