Titolo originale | MIRACOLO A MILANO |
Anno | 1951 |
Genere | Fantastico |
Produzione | Italia |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Vittorio De Sica |
Attori | Paolo Stoppa, Alba Arnova, Emma Gramatica, Guglielmo Barnabò, Brunella Bovo, Virgilio Riento Arturo Bragaglia, Anna Carena, Checco Rissone, Egisto Olivieri, Erminio Spalla, Francesco Golisano, Renato Navarrini. |
Tag | Da vedere 1951 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 4,01 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 8 maggio 2019
Proprio come nelle favole, Totò nasce sotto un cavolo e viene adottato da una buona vecchina che purtroppo muore troppo presto. Il film è stato premiato al Festival di Cannes, ha vinto un premio ai Nastri d'Argento, In Italia al Box Office Miracolo a Milano ha incassato 756 .
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ASSOLUTAMENTE SÌ
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Proprio come nelle favole, Totò nasce sotto un cavolo e viene adottato da una buona vecchina che purtroppo muore troppo presto. Però il suo spirito non abbandona mai il buon Totò e gli viene in aiuto nei momenti più difficili. Soprattutto quando un ricco commendatore tenta di scacciare Totò e i suoi amici dal terreno sul quale vivono perché vi ha trovato il petrolio. Per merito della colomba magica che gli ha donato lo spirito della madrina, Totò compie molti miracoli e chiude in bellezza organizzando un esodo di tutti i poveri e gli sfrattati che partono alla ricerca di un mondo più giusto a cavallo delle scope.
In una Milano che a fatica cerca di risollevarsi dalla seconda guerra mondiale, come d'altronde tutta l'Italia, un gruppo di senza tetto, piccoli borghesi, aristocratici decaduti, già poveri, guidati dall'ottimismo e dalla bontà di Totò, un giovane orfano, costruiscono una baraccopoli, dove poter ritrovare la propria dignità.
MIRACOLO A MILANO (IT, 1951) diretto da VITTORIO DE SICA. Interpretato da EMMA GRAMATICA, FRANCESCO GOLISANO, PAOLO STOPPA, GUGLIELMO BARNABò, BRUNELLA BOVO, ANNA CARENA, ALBA ARNOVA, VIRGILIO RIENTO, ARTURO BRAGAGLIA, ERMINIO SPALLA La vecchietta Lolotta scova un neonato sotto un cavolo del suo orto e lo alleva. Ma alla sua morte, cui il bambino assiste dallo spioncino della porta mediante [...] Vai alla recensione »
C'era una volta un neonato che venne trovato sotto un cavolo da un'anziana signora.Dopo la morte di quest'ultima,il bambino cresciuto venne affidato all'orfanotrofio.Uscito si imbattera' in un gruppo di barboni,e con la pazienza e l'allegria li aiuterà a costruirsi un piccolo villaggio,difendendoli dal perfido industriale che vuole scacciarli.
Un’anziana signora si ritrova a dover crescere un orfanello apparso nel suo orto, alla sua morte quell’orfanello finirà in orfanotrofio e, diventato abbastanza grande, quest’ultimo sarà finalmente pronto per affrontare grandi avventure. Un film per famiglie come ora ne escono a bizzeffe, dove a dirigere però c’è Vittorio De Sica, talento [...] Vai alla recensione »
Totò nasce sotto un cavolo e viene allevato dilla vecchina Lolotta, che presto lo lascerà solo. Cresciuto in collegio, esce e si ritrova a vivere in una sorta di baraccopoli nella periferia di Milano, dove il suo buon umore è contagioso e si rivela di aiuto per tutti. Ma quando nel terreno viene scoperto il petrolio, i ricchi imprenditori si avventano sul pezzo di terra, intimando [...] Vai alla recensione »
Una favola neorealista che si stenta a credere sia stata realizzata appena sei anni dopo la fine della seconda guerra mondiale. Occorre essere poeti o visionari per sognare, stando seduti sopra cumuli di macerie e di cadaveri, una storia simile ed immaginare un personaggio da fumetto nato sotto un cavolo che dispensa miracoli ai diseredati come Totò il buono.
favola-capolavoro di De Sica , un grande film, struggente, commovente, che fa riflettere
Miracolo a Milano. Se può interessare, a puro titolo di curiosità, io conosco il nome di uno dei due angeli, quello più alto. Era mio padre, Vittorio Anselmi Blaas, allora universitario che ora ha felicemente 92 anni.
Di tutti i film realizzati dalla coppia De Sica-Zavattini, nessuno ha suscitato un fervore di discussioni, di critiche, di polemiche, pari a quello occasionato dalla presentazione di Miracolo a Milano. Si era agli inizi del 1951: la stagione più lieta del neorealismo si avviava ormai a conclusione, incalzata dappresso dalla marea montante dell'idillio e della farsa.
Nella letteratura italiana d’anteguerra Cesare Zavattini rappresenta forse uno dei più singolari e più fervidi esempi di quel favolismo che, sempre in procinto di cadere nella fumisterie, sa mantenersi sul piano della poesia grazie a una intelligenza lucida e vigile. 1940, 1943, 1949. Nove anni dopo la nascita del primo “Totò”, sei anni dopo la sua trasposizione letteraria, ecco Zavattini ritornare [...] Vai alla recensione »
Ambientato nella periferia milanese, un mondo di “baraccati”, di “barboni”, insomma di sottoproletari è perseguitato - in una fantasiosa allegoria - dal mondo dei ricchi, simboleggiato da Mobbi, una sorta di onnipotente che dispone di polizia e di carri armati. Allorché nella squallida brughiera dei “baraccati” sgorga il petrolio, essi vengono fatti sloggiare a forza.
Vidi Ladri di biciclette ancora in fase di montaggio e non esitai a scriverne subito un lungo articolo, due mesi prima che il film apparisse. Vidi in novembre Miracolo a Milano, ancora in fase di montaggio, ma non ne fui indotto a un'altra lieta indiscrezione. Si poteva tuttavia sperare che questo nostro ammirevole regista, nelle successive revisioni e rifiniture, riuscisse, per questo Miracolo, a [...] Vai alla recensione »