
Anno | 2024 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Gran Bretagna, Polonia, Germania |
Durata | 76 minuti |
Regia di | Quay Brothers |
MYmonetro |
Condividi
|
Ultimo aggiornamento venerdì 19 luglio 2024
Un figlio accorre al capezzale del padre finendo però in un posto fluttuante a metà strada tra il sonno e la veglia.
CONSIGLIATO N.D.
|
Il viaggio spettrale di un treno che procede su una diramazione abbandonata. A bordo c’è Jozef, un figlio che si sta dirigendo al capezzale del padre in un remoto Sanatorio galiziano. All’arrivo, Jozef trova un edificio fatiscente, gestito dall’ambiguo dottor Gotard che lo accoglie spiegandogli che la morte del padre, cioè quella che lo ha colpito nel suo paese, non è ancora avvenuta perché qui nel Sanatorio sono sempre in ritardo di un certo periodo di tempo indefinibile. Jozef si rende conto che il Sanatorio è un mondo fluttuante a metà strada tra il sonno e la veglia e che il tempo e gli eventi non possono essere misurati in alcuna forma tangibile.
Jozef va a trovare il padre morente in un sanatorio in cui il tempo segue regole proprie, rianimando il passato. I Quay tornano a un racconto di Bruno Schulz (il loro capolavoro Street of Crocodiles, 1986), con un incanto che mescola la preponderante stop motion con riprese in live action: un labirinto metafisico all'insegna dell'assemblage, l'ennesima declinazione della loro "Mitteleuropa of the mind [...] Vai alla recensione »
È la storia di un uomo che prende un vecchio treno per andare a trovare il padre morente in un sanatorio lontano, all'inizio dell'altro secolo. Qui i dottori gli spiegano che hanno trovato un modo per fermare il tempo, e prolungare così le vite dei ricoverati. L'uomo rivede immagini della sua infanzia, partecipa di una sensibilità misteriosa e surreale, sperimenta la scomposizione dell'io che un secolo [...] Vai alla recensione »
I fratelli Quay tornano ad affrontare Bruno Schulz dopo i corti Street of crocodiles ('86) e The art teacher from Drohobycz ('22) e lo fanno per la prima volta con la forma del lungometraggio, proponendo un libero adattamento non di un racconto ma di un'intera raccolta dello scrittore polacco e firmando così la seconda iterazione del Il sanatorio sotto il segno della clessidra dopo la celeberrima rielaboraz [...] Vai alla recensione »