
Anno | 2023 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Italia |
Durata | 77 minuti |
Regia di | Irene Dorigotti |
Attori | Irene Dorigotti, Riccardo Annoni, Fabio Bussotti, Marco Rezoagli . |
Uscita | martedì 30 aprile 2024 |
Tag | Da vedere 2023 |
Distribuzione | Start |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,30 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 29 aprile 2024
Una ragazza inizia un percorso religioso che la porterà in un universo poetico. In Italia al Box Office Across ha incassato 3,6 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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In occasione dell'esposizione della Sindone a Torino, la regista Irene Dorigotti torna a indossare la divisa da scout, che ha frequentato dagli otto ai vent'anni, prima di iniziare la formazione come antropologa. Da lì parte un nuovo viaggio fatto di incontri, rivelazioni, scoperte. È una ricerca che segue l'istinto e il destino nella realizzazione di un documentario sul concetto di 'sacro' che la porta tra le indistinte voci del Messico, la caotica quotidianità delle strade del Vietnam, i templi di Angkor Wat in Cambogia fino a una spiaggia della Sardegna.
"Cosa stai facendo?". La richiesta del padre di Irene fa partire tutta una serie di domande senza risposte di Across, un documentario che segue prima di tutto lo sguardo, lo spirito della cineasta in questo lungometraggio che aveva vinto il Premio Solinas nel 2017.
Un documentario dove il suo vissuto e le sue esperienze arricchiscono un percorso inquieto, straniato, segnato dal materiale d'archivio, le valli e le montagne della provincia di Trento dove la regista è nata in cui il suo corpo è quasi sempre presente eppure appare spesso invisibile, ripreso di spalle, nel riflesso di una pozzanghera, nell'acqua della piscina o del mare. Across, con la produzione esecutiva di Carlo Shalom Hintermann, apre più traiettorie, reali e mentali come è sottolineato dai titoli di coda dove il documentario - termine riduttivo, molto parziale - non è solo 'interpretato ma anche 'sognato' dalla regista. Si presenta come un diario di viaggio, sottolineato dalla voce narrante di Fabio Bussotti, ma nel quaderno degli appunti restano soprattutto le luci e i suoni più che gli stessi luoghi.
Si vede già dalla visita alla Sindone a Torino che la percezione è sfalsata. La vista si mescola ai ricordi, vissuti e/o immaginati, segnati dalle linee grafiche dell'animazioni di Simone Rosset, dall'eredità familiare a cominciare dalla figura del nonno della regista che ha fondato la prima agenzia di viaggi in Italia e da cui arriva lo spirito diverso, la profonda differenza tra essere 'turista' e 'viaggiatore'.
C'è sicuramente lo sguardo dell'antropologa ma s'innestano anche visioni/allucinazioni (la camminata di Gesù interpretato che ha 29 anni e vive a Torino), le prospettive del Vietnam, i punti linea che segnano lo stacco tra il cielo e la terra, le strade al buio del Messico con le campane che suonano a morto.
Per questo Across è soprattutto un road-movie dove prevale la spiritualità sulla fisicità segnata dai passi e dagli spostamenti della regista. È un lavoro probabilmente non finito, dichiaratamente sfuggente, che ha richiesto una lavorazione di otto anni. Proprio per questo appare come un documentario ininterrotto, aperto a possibili integrazioni, anzi a nuovi viaggi spirituali, che fa sua la lezione di Jean Rouch nell'immediatezza di cogliere la realtà, ma anche personale nel far avvertire, nascosti nell'immagine, dei fantasmi che non si possono filmare ma di cui si crede rintracciare i segni del loro passaggio.
Per questo, dietro la sua inquietudine, Across ha qualcosa di liberatorio. Ogni inquadratura diventa così qualcosa di nuovo. Un'improvvisa scoperta, un altro battesimo. Negli sguardi in macchina di Irene Dorigotti c'è un dialogo continuo, fatto di silenzi e di improvvise rivelazioni, quelle di un cinema che cerca la strada sotto gli occhi dello spettatore e, nella sua originalità, diventa di colpo aereo e composto essenzialmente di aria e di acqua.