Anno | 2020 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Italia |
Durata | 60 minuti |
Regia di | Stefano Deffenu |
Uscita | mercoledì 23 marzo 2022 |
Tag | Da vedere 2020 |
Distribuzione | Il Monello Film |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,96 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 16 marzo 2022
Un viaggio fantasioso e inconsueto alla ricerca di un'antica leggenda indiana, che parte dalla Sardegna e arriva fino alle pendici dell'Himalaya. In Italia al Box Office Ananda ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 1,6 mila euro e 1 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Stefano Deffenu nel 2011 fece un viaggio in India con l'obiettivo di cambiare se stesso avendo cambiato mondo. Fece tantissime riprese video che gli vennero rubate da un bambino. Tre anni dopo se le vide recapitare in un pacco privo di mittente. Trascorsi altri tre anni il regista ha trovato la forza per vedere quelle immagini e suddividere la narrazione in capitoli con un prologo ed un epilogo. Alla base del viaggio con un amico c'era la ricerca dei misteriosi Ananda, dei bambini che avevano sovvertito le regole imposte dagli adulti ribellandovisi e creando una comunità.
Ananda è un percorso nell'India contemporanea che, alla disordinata curiosità del turista quasi per caso, aggiunge una ricerca interiore sul proprio vissuto di fratello gemello.
Senza voler assolutamente fare paragoni indebiti, vedendo questa opera di Deffenu torna alla mente un classico della documentaristica. Si tratta de L'Inde fantôme di Louis Malle messa in onda da "Antenne 2" dell'ORTF nell'estate del 1969. Anche quell'opera nasceva quasi per caso. Il regista era stato invitato ad accompagnare un ciclo di proiezioni di otto film tra cui il suo Fuoco fatuo. Avrebbe dovuto rimanere in India per due settimane e finì con il restarci due mesi tornando con un materiale che gli consentì di realizzare sette puntate da 50 minuti. Il suo, come quello di Deffenu, è uno sguardo che registra immagini di difficile comprensione talvolta cariche di contraddizioni o di commistioni quasi indescrivibili tra un passato atavico e un presente che non se ne può e spesso non se ne vuole liberare.
Anche il regista, che ci accompagna capitolo dopo capitolo con la sua voce carica di malinconia mista a toni di disincanto, ha un fantasma interiore che si è separato da lui ma che comunque lo perseguita e al contempo l'accompagna. Si tratta del fratello gemello con il quale ha vissuto un rapporto di quasi simbiosi, pur nella profonda differenza di caratteri, che si è poi dissolto in modo traumatico per una scelta drastica dell'altro.
L'India diventa allora il luogo in cui coltivare un'illusione: quella di poter rileggere quel rapporto con occhi nuovi. Quella che gli si presenta davanti e che riprende in tutta la sua policroma molteplicità di aspetti, è una società in cui convivono innocenza e astuzia, modernità e superstizione. Gli Ananda sono un mito o una realtà? Il guru che si va a cercare all'inizio è davvero un sapiente che possa offrire soluzioni? Tra tanti mistici (occidentali compresi) chi lo è davvero e chi invece simula liberazioni interiori impossibili da raggiungere? Lo stesso compagno e guida di viaggio quanto ha in sé di vere motivazioni e quanto invece vuole soddisfare il suo istinto istrionico?
Le uniche certezze sembra si possano cogliere nello sguardo dei bambini. Che siano gli allievi di una scuola chiamati a partecipare a performance d'improvvisazione di impronta teatrale o che si tratti invece di bambini e bambine di un villaggio che nel fondo degli occhi hanno conservato l'innocenza e il piacere del gioco non intaccato dai device tecnologici. Non a caso Deffenu, nel montare il materiale che si può pensare sia stato decisamente molto più ampio di quello inserito nella versione ora in distribuzione, offre a loro ampio spazio. A questo proposito non può mancare un suggerimento allo spettatore: non abbandoni la visione sui titoli di coda. Ci sono ancora immagini da vedere e non prive di significato.
Una particolare annotazione merita infine la colonna sonora musicale che, sia quando si tratta di musica diegetica sia quando questa ha funzione di commento, risulta sempre appropriata e mai né superflua né ridondante.
Il diario di viaggio, dalla Sardegna fino alle pendici dell'Himalaya, di un ingenuo sognatore alla ricerca di un'antica leggenda e di una tribù di bambini fantasma che «hanno sovvertito le regole e deciso di vivere liberamente», gli Ananda. Il docufilm ha un destino avventuroso, quasi rocambolesco: il materiale, girato durante l'intenso cammino compiuto dal regista in compagnia dell'amico Pierre, era [...] Vai alla recensione »
Cos'è Ananda, lo stato di beatitudine in tutto e per tutto spirituale di cui si parla nella religione induista? O forse è una mitologica tribù di bambini che ha rigettato in toto il mondo degli adulti e vive nella perenne gioia? Ananda forse, ed è in questo che va rintracciato il senso del film con cui esordisce al lungometraggio Stefano Deffenu, è l'utopia di un luogo che non esiste perché non può [...] Vai alla recensione »
Il diario di viaggio che Stefano Dessenu tesse, dalla Sardegna fino alle pendici dell'Himalaya in India, non vuole essere il solito diario turistico, con predominanza paesaggistica. La ricerca del regista - che si mette letteralmente a nudo in un racconto intimo dettato dall'urgenza di elaborare il tragico lutto del fratello - si muove peregrino in mezzo agli sguardi vivaci dei bambini, tra New Delhi, [...] Vai alla recensione »
Diceva Chris Marker in Level Five, non a caso un altro film come Ananda di Stefano Deffenu che ha il suo centro in un trauma, che se la questione principale del XX secolo era la coesistenza degli spazi, quella del XXI è invece la coesistenza dei tempi. L'incipit quasi manzoniano di questo docu-film mette subito al centro la questione: delle didascalie raccontano allo spettatore del viaggio in India [...] Vai alla recensione »
È un diario di viaggio, Ananda, la cronaca di una spedizione in India sulle tracce di un fratello scomparso e di una leggendaria tribù di bambini. Le immagini sono lacerti, frammenti scomposti, sintagmi precariamente cuciti insieme dalla voce narrante dell'esordiente Stefano Deffenu (attore per Bonifacio Angius, da Perfidia all'ultimo I giganti), che gioca a sparigliare le carte confondendo realtà [...] Vai alla recensione »
A rendere originale il documentario "Ananda", esordio alla regia di Stefano Deffenu, prodotto da Bonifacio Angius per Monello Film, è la voce fuori campo che accompagna lo spettatore alla scoperta dei villaggi in India. Con quel tipico distacco, totale disinteresse e freddezza che contraddistinguono la cadenza sarda, "Ananda" si presenta come una variante "stramba" di molti documentari ambientati in [...] Vai alla recensione »