Gian Luigi Rondi
Il Tempo
Con Ratataplan, “opera prima” presentata l’altr’anno alla Mostra di Venezia, Maurizio Nichetti si era conquistato di colpo le simpatie di molti, critici e pubblico. La sua comicità essenzialmente visiva, le sue citazioni scoperte ma non mai gratuite dei classici del muto avevano portato una ventata d’aria fresca nel panorama sonnacchioso e senza idee dell’allegria cinematografica italiana. Senza perdersi in astrazioni, oltre a tutto, né in giochetti da revival, perché, pur avendo l’aria di raccontare come Ridolini e Buster Keaton, raccontava dei giovani di oggi, dei loro problemi, del loro disagio. [...]
di Gian Luigi Rondi, articolo completo (3780 caratteri spazi inclusi) su Il Tempo 1 novembre 1980
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