Steamboy

Arianna Finos

Steamboy è ambientato nella Londra vittoriana ricostruita con la precisione maniacale che contraddistingue l’autore. Con 22 milioni di dollari Steamboy è il film d’animazione più costoso prodotto in Giappone, anche se il budget è meno di un quarto di quello di Shark Tale. Il «ragazzo a vapore» segna il ritorno di Otomo alla regia 17 anni dopo l’opera che l’ha reso famoso, Akira, ambientato in una Tokio distrutta dalla Terza guerra mondiale e considerato una pietra miliare della fantascienza animata. Se tra gli ammiratori di Akira c’erano Steven Spielberg e George Lucas, in cima a quelli di Steamboy c’è Marco Mueller, che ha già definito il cartone un capolavoro e lo ha voluto a chiusura della sua Mostra. Ambientato nell’Inghilterra della rivoluzione industriale, il film ruota attorno all’esposizione universale del 1861, quando la regina Vittoria invita nel Crystal Palace gli scienziati di tutto il mondo per mostrare le scoperte che stanno rivoluzionando la tecnica. Due scienziati, che sono padre e nonno del giovane studioso Ray, lottano per il possesso di una sfera metallica con l’energia sufficiente a distruggere l’umanità. Le vere protagoniste dei film sono le futuristiche macchine a vapore e il vapore stesso, realizzato in tridimensionale e pronto a invadere il pubblico in sala nel catastrofico finale.
Da Il Venerdì di Repubblica, 2 settembre 2004


di Arianna Finos, 2 settembre 2004