Paolo D'Agostini
La Repubblica
Chissà se questo film spagnolo diventerà un manifesto per l'omosessualità femminile? Ma non ha forse abbastanza forza per aspirare a tanto. Mentre va a prendere sicuramente il suo posto tra i non pochi segnali cinematografici che celebrano una qualche forma di neofamiglia, anomala ma a quanto pare non più tanto, destinata a sostituirsi a quella del modello tradizionale.
Tre effervescenti sorelle una delle quali ha le fattezze intriganti dell'attrice Leonor Watling proveniente dai set di Bigas Luna e Almodovar (Parla con lei) si preoccupano, litigano e si agitano intorno alla loro famiglia smembrata un po’come facevano le loro omologhe francesi del film Pranzo di Natale. Solo che qui il "caso" (che lì era la morte del secondo marito della madre) è nella scoperta che la mamma concertista, già divorziata, ha cambiato in età avanzata il proprio campo sessuale. Presenta loro la sua nuova fidanzata facendo, con scandalo e sorpresa delle tre ragazze, aperta e imprevedibile professione di lesbismo.
È una discreta commedia brillante, pepata come sa esserlo una commedia spagnola, ma non ha niente di davvero graffiante. Se abbia un valore militante o meno non lo sappiamo, sta di fatto che il film è risultato dal lavoro di un gruppo in grandissima parte femminile, a partire da sceneggiatura e regia firmate da una coppia di donne.
Da La Repubblica, 17 gennaio 2004)
di Paolo D'Agostini, 17 gennaio 2004)