L'omaggio a un padre straordinario. Un film-scatola magica che cerca di contenere l'universo in un abbraccio. Documentario, Italia, Svizzera2024. Durata 132 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La regista apre la casa dove è cresciuta per un viaggio nella memoria del padre, grande giornalista. Espandi ▽
La Sicilia, il mondo, una casa, una biblioteca. Nel gennaio 2022 Costanza Quatriglio torna nella casa dov'è cresciuta, chiusa da tempo, e apre le porte ad archivisti e bibliotecari per donare alla Regione Siciliana l'universo di conoscenza appartenuto al padre giornalista. È la biblioteca e l'archivio di Giuseppe Quatriglio, firma storica del Giornale di Sicilia e di altre importanti testate, scrittore, saggista e amico di uomini di cultura del Novecento.
Comincia così un viaggio sentimentale attraverso fotografie, bobine 8mm, registrazioni sonore realizzate dal padre dagli anni '40 in poi in Europa e nel mondo, e le riprese effettuate dalla regista tra il 2010 e il 2011 con lui quasi novantenne. La memoria personale e la memoria collettiva si mescolano in un fitto dialogo tra presenza e assenza. Palermo e la Sicilia, con la loro storia e la loro cultura, sono il punto di osservazione del mondo da cui tutto parte e a cui tutto torna. Recensione ❯
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Il racconto di un viaggio nel tempo e nella memoria, alla ricerca del passato fascista di una famiglia. Documentario, Italia2020. Durata 75 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
A partire dal diario scritto in guerra dal prozio, il regista indaga un versante nascosto della propria famiglia per comporre un mosaico inedito e sfaccettato della storia d'Italia. Espandi ▽
26 aprile 1945. Il quindicenne pisano Ferruccio Razzini combatte in difesa della Repubblica Sociale Italiana senza sapere che Mussolini è già morto e che l'Italia è stata appena liberata. Nel suo diario racconta la storia del padre, fervente fascista, e quella delle due sorelle, sposate una con un fascista e l'altra con un partigiano comunista. Dopo Hit the Road, nonna, Duccio Chiarini, con una raffinata cifra stilistica in grado di tenere la narrazione in equilibrio tra commedia e tragedia, indaga un altro versante della storia della propria famiglia a partire dalle pagine scritte dal prozio Recensione ❯
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Un'epopea ancora poco conosciuta di migranti clandestini, accoglienza, porti aperti. Con protagonista l'Italia, e gli italiani. Documentario, Italia2021. Durata 88 Minuti.
La storia straordinaria dell'esodo di migliaia di ebrei sopravvissuti ai campi di concentramento, per raggiungere la Palestina. Espandi ▽
Il film rievoca l'Aliyah Bet, il grande piano di immigrazione illegale di migliaia di ebrei sfuggiti allo sterminio dei campi di concentramento, che tra il 1945 e il 1948 partirono clandestini alla volta della Palestina, o come preferivano chiamarla 'Eretz Israel'. Persone che avevano perso tutto quello che avevano prima: cittadinanza, case, beni, e affetti, sequestrati, occupati e uccisi dalla macchina nazista, e che in Israele avrebbero potuto cominciare una nuova vita. Migliaia di loro partirono dall'Italia, e fu grazie all'aiuto di tantissimi cittadini italiani se le imbarcazioni piccole e grandi che li portavano, poterono partire dai nostri porti, sfuggendo al controllo dei britannici che non consentivano ingressi nei territori sotto il loro mandato. Una complicità in clandestinità che riscattò in quel momento la vergogna delle leggi razziali promulgate sotto il fascismo, e che oggi a molti cittadini in Israele fa ricordare gli italiani come fratelli, e la nostra accoglienza come straordinaria. Recensione ❯
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Un viaggio nella storia del cinema italiano grazie alla voce di Isabella Rossellini. Espandi ▽
Che cosa resta del cinema muto italiano? Moltissimo, recuperato dai ricchi archivi dell'Istituto Luce e dalle cineteche di mezza Europa. E molti ricordi dell'epoca sono affidati alle parole di chi quel cinema l'ha fatto o raccontato in tempo reale, da Giovanni Pastrone a Lyda Borelli, da Francesca Bertini a Luigi Pirandello, da Antonio Gramsci a Salvador Dalì. Céline Gailleurd e Olivier Bohler, ricercatori e docenti francesi esperti in cinema delle origini, intessono un arazzo formidabile di immagini (inframmezzate da intertitoli) e parole (narrate in voce fuori campo da Isabella Rossellini nella versione italiana e Fanny Ardant in quella francese), ricostruendo un mondo e un'epoca, dalla fine dell'800 al primo ventennio del '900. Recensione ❯
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Tra fiction e documentario, la lavorazione del film felliniano secondo l'archivio del produttore Peppino Amato. Documentario, Italia2020. Durata 83 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La genesi di uno dei capolavori della storia del cinema. Espandi ▽
Ottobre 1959: il film su Via Veneto che Federico Fellini ha ricostruito (in piano) a Cinecittà ha raggiunto le quattro ore di lunghezza e ha largamente sforato il budget, al punto che la sua uscita nelle sale è a rischio. Peppino Amato, che produce il film insieme ad Angelo Rizzoli, crede fortemente che il film avrà successo e ne difende il caotico set contro ogni evidenza, ogni tradimento e le svariate bizze del regista riminese, finendo per compromettere l'amicizia con il socio. Per rivendicare il ruolo determinante di Amato nella realizzazione di questo titolo iconico, Giuseppe Pedersoli (figlio dell'attore Carlo Pedersoli, più noto come Bud Spencer, e di Maria Amato, figlia di Peppino) sceglie una formula ibrida tra fiction e documentario, facendo leva sui carteggi privati tra il nonno, Rizzoli e Fellini e i ricordi di famiglia. Recensione ❯
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Un racconto dell'Italia quando, tra gli anni '60 e '70, era al centro del fermento culturale. Espandi ▽
1967-1977: un decennio che ha cambiato la società e l'assetto dell'arte contemporanea, uscita dai musei e dalle gallerie formali per riversarsi in strada, o in spazi alternativi, all'insegna della libertà espressiva. A Torino e a Roma, a Milano e a Napoli, a Venezia e ad Amalfi, l'arte sottolinea le contraddizioni dell'epoca, si unisce alle proteste sindacali e ai movimenti giovanili, e realizza opere concentrandosi non più sull'oggetto ma su azioni e performance che coinvolgono direttamente il pubblico, determinando un impatto sociale pronto a diventare politico. La rivoluzione siamo noi cita Joseph Beuys, uno degli esponenti di spicco di questo nuovo modo di intendere un'arte "fuori dai sistemi vetusti della cultura", per ripercorrere quegli anni ruggenti, tracimanti creatività ed entusiasmo, e convinti di poter cambiare il mondo. Recensione ❯
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Un'emozionante mappa dei territori colpiti dai terremoti, un viaggio che copre tutta l'Italia. Espandi ▽
Un viaggio visivo, storico, ma soprattutto emotivo dentro a uno dei cuori della storia fisica e psichica del nostro paese, i terremoti. Alessandro Preziosi, che cura regia e da` voce e presenza d'attore al film, e` stato giovanissimo testimone del sisma in Irpinia, nel 1980. Il suo viaggio ci porta nel Beli`ce, colpito nel 1968, e in Friuli, ad Assisi, l'Aquila, Amatrice. Con eccezionali documenti d'archivio e importanti testimonianze, il film disegna una mappa sorprendente di qualcosa che ci tocca da sempre, nel profondo. Recensione ❯
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Il ritratto di uno dei più celebri intellettuali italiani contemporanei. Espandi ▽
Intellettuale allergico alle celebrazioni, figurarsi alla propria, Goffredo Fofi ha attraversato e attraversa la cultura italiana con un’ininterrotta attività di docente, organizzatore, saggista, critico, fondatore di riviste e aggregatore di talenti. Si presta però volentieri a questa chiacchierata aperta e intima con Felice Pesoli, documentarista e autore televisivo, in ottanta minuti che sembrano costituire solo una parte di una più estesa conversazione. Un tentativo di condensare una vita affollata di curiosità, capacità, occasioni e di un’ostinazione a non accontentarsi del dato, del reale, ma a metterlo in discussione, partecipare, produrre conflitto. Come compendia lo stesso Fofi: “resistere, studiare, fare rete. E rompere i coglioni”. “L’uomo dalle suole di vento” è la definizione che Paul Verlaine diede di Arthur Rimbaud. Evoca gioventù, libertà, levità e vitalità bruciante, quindi si attaglia perfettamente al protagonista e oggetto d’indagine, nato a Gubbio nel 1937 in una famiglia di contadini. Recensione ❯
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Il film documenta alcuni aspetti della repressione fascista dell'omosessualità come gli arresti, l'internamento in manicomio, le ammonizioni, le indagini dei commissari, le dichiarazioni dei prefetti, le violenze degli squadristi. Espandi ▽
Il film offre un mosaico sfaccettato e complesso che mette in evidenza la persecuzione che i gay e le lesbiche italiani hanno subito, ma allo stesso tempo smonta gli stereotipi e ricostruisce la molteplicità delle loro esperienze, gli svaghi, le amicizie, gli affetti, gli amori e le consuetudini. Sull'argomento si sa ancora oggi molto poco poichè il silenzio che ha circondato l'omosessualità si è protratto ben oltre il Ventennio.
Pur sottolineando la persecuzione e le numerose restrizioni e sanzioni imposte dal regime agli omosessuali, l'intento è quello di riportare in luce per la prima volta alcune storie di chi, nonostante tutto, ha "resistito" ed è riuscito a vivere seguendo le proprie scelte. Recensione ❯
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