Lo chiamavano Jeeg Robot |
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Un film di Gabriele Mainetti.
Con Claudio Santamaria, Luca Marinelli, Ilenia Pastorelli, Stefano Ambrogi.
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Azione,
Ratings: Kids+13,
durata 112 min.
- Italia 2015.
- Lucky Red
uscita giovedì 25 febbraio 2016.
MYMONETRO
Lo chiamavano Jeeg Robot
valutazione media:
3,52
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Un piccolo gioiellodi no_dataFeedback: 403 | altri commenti e recensioni di no_data |
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giovedì 23 marzo 2017 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Lo considero uno dei migliori del genere supereroi. I personaggi sono veri, sono di carne, sofferenza e sangue. Ezio (Claudio Santamaria) è un eroe triste, vittima di un destino fatto di miseria e degrado e come Hyroshi, è combattuto con se stesso e con il destino che lo ha catapultato in un'esistenza che lo porta ad essere ancora più diverso nella società che lo ha costretto a delinquere. La forzata situazione in cui si trova a proteggere una ragazza (una bravissima Ilenia Pastorelli) problematica e vulnerabile, lo porta a cambiare e capire cos'è l'amore e pur non riuscendo a salvare la ragazza lei lo esorta a diventare come Jeeg, il supereroe del suo mondo innocente e infantile in cui si ripara dalle brutture e violenze del mondo, e così a salvare se stesso prima, per poi salvare il mondo. Lo zingaro (un eccezzionale Luca Marinelli) è un vero cattivo che, secondo me, supera tutti gli altri dei patinati hollywoodiani. Il film ad alcuni non piace forse per il mancato lancio dei componenti da parte di Miwa, la presenza ingombrante e paternale del professor shiba e soprattutto per l'assenza della regina Himika e dei mostri alieni e per ultimo, dei combattimenti tra raggi protonici e super magli perforanti. Il film lavora sul lavoro introspettivo dell'eroe e non sulla sua spettacolarizzazione, è vero, reale, crudo e ben lontano dai supereroi Made in Usa lontani anni luce dalla realtà e che guardi con distacco, mentre in questo film la vera potenza sta nel coinvolgerti, nel vivere nella realtà. I poteri non sono patinati, sono sofferti forgiati da lacrime e da paure. Grazie Gabriele Mainetti per questo piccolo gioiello italiano.
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