La grande scommessa |
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Un film di Adam McKay.
Con Brad Pitt, Christian Bale, Ryan Gosling, Steve Carell.
continua»
Titolo originale The Big Short.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 130 min.
- USA 2015.
- Universal Pictures
uscita giovedì 7 gennaio 2016.
MYMONETRO
La grande scommessa
valutazione media:
3,64
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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La grande scommessa... la grande crisi...di no_dataFeedback: 400 | altri commenti e recensioni di no_data |
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lunedì 11 gennaio 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
"La grande scommessa" racconta, attraverso gli occhi di alcuni eccentrici personaggi del settore finanziario, il periodo appena antecedente al crollo dell'economia Americana (e poi mondiale) avvenuto nel 2008, catastrofe di cui calpestiamo ancora oggi le macerie. La materia è dunque ostica, e l'abbondante utilizzo di un linguaggio specialistico, ricco di "incomprensibili" tecnicismi, di certo non aiuta. Data questa sua natura complessa, potrebbe dunque sembrare un film difficile da digerire per chiunque non si occupi di alta finanza, ma in realtà lo è solo in apparenza, perché se gli si presta l'attenzione che richiede, in cambio lo spettatore riceverà un'opera di intrattenimento di alto livello. Una commedia sofisticata, una vera e propria "black comedy" al limite del grottesco, che, con astuzia e sagacia e attraverso l'uso di una sottile e pungente ironia, riesce a divertire e intrattenere a dovere. Ma che allo stesso tempo riesce a far comprendere, grazie al suo stampo documentaristico e cronachistico, alcune delle sfaccettature più importanti della crisi economica globale che stiamo vivendo tutt'oggi. A tal proposito, davvero geniali sono i brevi "siparietti didattici" affidati a personaggi noti, i quali spiegano in modo chiaro e diretto alcuni dei passi più complicati della vicenda, riuscendo così a mantenere alto l'interesse dello spettatore. Adam McKay (che si trovava alla sua "prova di maturità" dopo le "demenziali" collaborazioni con Will Ferrell), coadiuvato da una solida narrazione che scorre in modo impeccabile, e non poteva essere altrimenti dato che la pellicola è tratta dalla penna di Michael Lewis (autore di best seller come "The Blind Side" e "L'arte di vincere", da cui sono stati tratti i due omonimi film di successo), riesce così a confezionare un'opera importante, sia dal punto di visto del contenuto sia da quello estetico, dimostrando di saperci fare eccome dietro alla macchina da presa, adottando uno stile a volte frenetico e caotico, a volte dettagliato e particolareggiato, ma comunque sempre adatto alla situazione. La caratterizzazione psicologica dei protagonisti della vicenda è ottima, vengono infatti analizzati nelle loro stranezze e nelle loro stramberie, nelle loro insicurezze e nei loro dubbi. Ma ciò è possibile sopratutto grazie a delle prove attoriali davvero notevoli: su tutti un eccentrico e bizzarro Christian Bale (l'ennesima grande prestazione, ma non aveva certo bisogno di dimostrare il suo valore), e un sociopatico Steve Carell (che si è definitivamente scrollato di dosso la maschera da comico, dimostrando ancora una volta di possedere notevoli qualità recitative). Lo spettatore prova dunque un forte coinvolgimento emotivo ed empatico verso questi "visionari" che hanno deciso di scommettere sul fallimento di un sistema che fino ad allora sembrava indistruttibile, "solido come una roccia", e alla fine hanno vinto. Ma in fondo, "La grande scommessa" è soprattutto un film dai temi tragici e drammatici, un film profondo e intenso, in grado di far riflettere sulle fragilità e sulle debolezze di un sistema economico "autodistruttivo", corrotto fin dalle fondamenta, totalmente privo di qualsiasi etica e morale. Un sistema che a causa dei propri perversi deliri di speculazione è esso stesso il principale responsabile del proprio fallimento. Un sistema in cui l’uomo non è altro che un semplice ingranaggio, e in quanto tale condannato a vivere in un baratro senza fine.
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