Il buono, il brutto, il cattivo

Ci troviamo durante la Guerra di Secessione Americana tra Nordisti e Sudisti. Si intrecciano tra di loro le tre vite differenti e separate del bounty killer "il Biondo", del cacciatore di teste Sentenza, uomo perfido e sanguinario, e di Tuco Benedicto Pacifico Juan Maria Ramirez, un goffo, comico e loquace bandito ricercato dalle autorità per rapina a mano armata e omicidio in banca. Il destino dei tre diventa comune quando si viene a scoprire dell'esistenza di un tesoro di incredibile valore, nascosto da un certo Jackson, alias Bill Carson. Il "Biondo" e Tuco all'inizio soci, rescindono la società dopo che il killer se ne era fuggito dopo una simulata impiccagione del delinquente messicano, ma poi l'incredibile forza di volontà di Ramirez nel soffrire e patire con orgoglio le difficoltà del deserto lo portano a rintracciare l'ex socio, che così per la legge del contrappasso viene condannato a percorrere il deserto a piedi e senza approvvigionamento di acqua e vivande. Il Biondo sta per morire, quando scorgono il carro di un plotone di soldati nordisti trucidati dai sudisti: vi è un solo superstite, ed è proprio il famigerato Bill Carson, sulle cui tracce si era messo anche lo stesso Sentenza, che prima di morire rivela a Tuco l'esistenza del tesoro, ma senza riuscire a carpire il nome della tomba. A saperlo invece è il Biondo, che così viene portato a curare da Tuco presso un vicino convento, più per voglia di venire a sapere il nome del cimitero dove si loca il tesoro, che per spirito di amicizia. Al convento Tuco ritrova il fratello, frate francescano, e il loro scontro è così duro da costringere il bandito a ripartire con il Biondo ormai completamente ristabilito. Spettacolare l'urlo di gioia di Tuco nel sapere dai frati della pellaccia del suo amico-nemico: "Viva Gesù! Viva San Francesco!". Dopo un po' di peregrinare per i canyon, i due soci scorgono un plotone che alla vista sembra di soldati sudisti, di chiaro vestiti, ma in realtà si tratta di divise nordiste impolverate dalle sabbie del deserto. I due vengono condotti alla colonia penale dove Sentenza ha pieno potere, anche per la malattia del generale, costretto a letto da una gamba in cancrena. Tuco ha assunto l'identità di Bill Carson, ma il perfido cacciatore di teste lo riconosce e lo fa torturare per venire a conoscenza del nome della tomba dove si trova il tesoro. Tuco resiste con grande forza, e rivela al suo aguzzino che l'unico a saperlo è il Biondo, che così entra in società con Sentenza. Il silenzioso killer però è un uomo dalle mille risorse, e riesce a trarsi fuori dalla morsa di Sentenza e rintraccia il suo socio Tuco, che intanto era sfuggito di nuovo alla gogna grazie alle sue innate doti da affabulatore. I due si recano nei pressi di un fronte controllato dai nordisti, agli ordini di un capitano alcolizzato, e una volta arruolatisi, contribuiscono alla esplosione del ponte che univa i due blocchi, anche per evitare ulteriori spargimenti di sangue. Mentre Tuco in sella ad un cavallo vola verso il cimitero, dopo aver saputo dal Biondo il nome della tomba, lo stesso killer arriva seppur in ritardo al cimitero e sprona sotto minaccia di pistola il suo socio a scavare con una pala. Ecco arrivare Sentenza, voglioso di vendetta verso i due e di accaparrare il tesoro per sè, e, dopo aver minacciato i due con un'altra pistola, intima al Biondo di scavare con la pala la tomba che però si rivela piena soltanto di ossa. Il Biondo, abile nella sua strategia, afferma che dirà su di una pietra il nome della tomba dove è realmente nascosto il tesoro, mentre gli altri due dovranno guadagnarselo con fatica. Il triello finale è passato alla storia del cinema: Biondo colpisce a morte Sentenza, mente la pistola di Tuco rimane in panne. I due si recano nei pressi della vera tomba, accanto a quella di cui prima Biondo aveva rivelato il nome, ma Biondo ha in serbo l'ultima furbata e costringe ancora a scavare il povero Tuco, e a salire sulla croce della tomba per avvolgerlo in un cappio fissato su un albero. Deja-vù della prima parte del film, dove Tuco e Biondo fingevano di far condannare Tuco per racimolare i soldi della taglia. Il Biondo scappa con la sua ingente parte di tesoro, ma con il fucile da caccia al bisonte di Sentenza mira al cappio e "salva" il suo ex-socio, che lo maledice sulle note del magnifico Ennio Morricone. Un film eccezionale, di una complessità unica e rara, ma che rappresenta in pieno il genio di Sergio Leone, il vero antesignano di un nuovo genere western. CAPOLAVORO!