IL BUONO, IL BRUTTO, IL CATTIVO (ITALIA, 1966)
Diretto da SERGIO LEONE
Interpretato da CLINT EASTWOOD – ELI WALLACH – LEE VAN CLEEF – MARIO BREGA – ALDO GIUFFRè – LUIGI PISTILLI – ANTONIO CASALE – RADA RASSIMOV – LIVIO LORENZON – ANTONIO CASAS – MOLINO ROJO – AL MULOCK
Negli USA infuria la guerra di secessione, negli anni 60 dell'800. In questo quadro bellico zeppo di pericoli e con la morte dietro ogni angolo, fra piccoli centri abitati e il torrido deserto si muove il sicario Sentenza (il cattivo, Van Cleef), che arriva a conoscere l'esistenza di un tesoro: 200.000 dollari. I soldi sono nascosti in un cimitero. Il destino vuole però che sulla pista dell'oro giungano anche il Biondo (il buono, Eastwood) e Tuco Benedicto Ramìrez (il brutto, Wallach), un pistolero vagabondo e un bandito messicano, precedentemente "in società" per fare soldi, che giocano a vendicarsi dei rispettivi misfatti: Tuco apprende l'ubicazione del cimitero, il Biondo il nome della tomba sotto cui è sepolta la cassa del tesoro. Incontratisi in un campo di prigionia nordista, i tre si accordano per trovare e dividere l'oro, nonostante nessuno si fidi realmente degli altri due e tutti quanti si sorveglino costantemente a vicenda. Approfittando dei bombardamenti effettuati su uno squallido villaggio, Sentenza fugge: il Biondo e Tuco uccidono i suoi uomini e, dopo esser passati per un fronte nordista e aver fatto esplodere un ponte, lo raggiungono nel cimitero. Lo scontro a tre che chiude il film stabilirà chi dovrà appropriarsi del malloppo. Sulla scia della definitiva affermazione artistica, Leone si dimostra un regista sagace e creativo: con alle spalle una troupe multilingue nonché la folta sceneggiatura di Age & Scarpelli (con Luciano Vincenzoni), la sua vivace macchina da presa filma gli ambienti del Nuovo Messico (ricostruito in Spagna), splendidamente fotografati da Tonino Delli Colli, mentre la sua regia tiene uniti umorismo macabro, scene di azione, temi bellici non troppo nei bassifondi, tensione drammatica, recitazione delle comparse, violenza sanguinaria e spostamenti fisici che decretano lo sviluppo della storia, che attraversa veramente un'infinità di luoghi come un road movie picaresco. Ma ovviamente, nell'avventurosa scampagnata che scatena l'avidità ossessiva e l'istinto umano a eliminare i simili per interessi lucrosi e materialistici, Leone aumenta i protagonisti da due a tre per evitare il rischio di ripetersi (a cui rimedia anche aggiungendo nella vicenda la guerra civile americana), e non dimentica la loro recitazione: l'ormai famoso Eastwood è completamente a suo agio interpretando l'uomo senza nome sempre sicuro di sé grazie al flemma e ai riflessi pronti, destinato forse a non piegarsi mai agli avversari e a non staccare mai dalla bocca il suo mezzo sigaro; Van Cleef, uscito dai perdurati insuccessi dei precedenti anni, è un ottimo cattivo, insensibile, con grande autostima, che fa della sua spietatezza un'arma che non incontra rivali; ma il migliore del trio è probabilmente Wallach, fin troppo bravo nel suo personaggio comico, goffo, imbranato, desideroso di riscatti e prevaricazioni ma condannato ad essere calpestato tra finte impiccagioni e mani legate. È forse lui che più dei due colleghi incide il personaggio con un talento comico davvero eccezionale, condendolo con i retroscena della sua vita (voluti da Leone nello script) e la gestualità espressiva (fa spesso il segno della croce). Bene anche A. Giuffrè, il capitano ubriaco che vuole distruggere il ponte, e M. Brega, il manesco caporale Wallace. Immancabili le superbe musiche del maestro Ennio Morricone, che aprono stupendamente i titoli di testa e ci accompagnano per tutte le due ore e mezzo di proiezione: in particolare la colonna sonora conta per il pezzo assai rinomato che fonde, in crescendo, batteria, fischi, chitarra e trombe. Distribuito negli Stati Uniti col titolo The Good, the Bad and the Ugly. Eastwood doppiato da Enrico Maria Salerno; Wallach e Van Cleef hanno le voci di Carlo Romano ed Emilio Cigoli. Benché osteggiato da alcuni critici all'epoca, riscosse un grandissimo successo che continua ancora oggi.
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