Noi siamo infinito

Il film non esce dai soliti stereotipi che i film americani ci danno delle scuole superiori: si è di fronte sempre alla ben nota e troppe volte vista vicenda dell'adolescente afflitto da problemi relazionali con i propri coetanei, attorniato da bulletti della squadra di football e da ragazze che cercano di superare le proprie insicurezze con la compagnia di studenti universitari.
I giovani vivono così in un mondo in cui conta più l'apparire e la notorietà, che l'essere; visione questa che non appartiene al protagonista, il quale ci viene descritto come giovane brillante, interessato e appassionato di letteratura. 
Il lavoro, per altro in modo del tutto superficiale, sfiora il tema della diffusione delle droghe fra  giovani, accumunando, in via del tutto inappropriata e non credibile, l'effetto della mariijuana con quello dell'LSD.
Rispetto ad altre simili opere ambientate nel mondo dei liceali americani, il film ci presenta un protagonista tormentato da visioni di un passato doloroso, legato alla scomparsa di amici e parenti, che lo fanno preda di momenti di schizofrenia; tuttavia la spiegazione di questa condizione viene solo accennata nel finale senza alcun approfondimento, con ciò sprecando un possibile spunto di originalità, che viene invece bruciato attraverso sequenzedi baci e languidi sguardi ormai visti troppe volte.
Stucchevole, quasi inappropriato, poi, appare l'uso della ormai mitica "Heroes" di David Bowie, traccia che, dopo il suo utilizzo in "Christiane F- Noi ragazzi dello zoo di Berlino" , è a mio parere ormai oggetto di veri e propri abusi comparendo in innumerevoli pubblicità, sigle televisive, cortometraggi, lungometraggi e via dicendo.
Tommaso Frangini